Diario della Resistenza
I secondi 100 giorni
La lotta contro la speculazione
energetica in Sardegna
inizia spostando piccole pietre.
Confucio
Giuro che non ho tutta questa pazienza orientale e che non avrei
voluto tenere, ancora per 100 giorni, il diario. Ma anche se ne abbiamo
spostate di pietre, la montagna, purtroppo, è ancora lì. E ci attendono
altre pietre da spostare e altri giorni da raccontare. Pazienza, dovrò ma-
turare una perseveranza orientale.
e la reazione della gente». E ancora: «Non ci aspettavamo una cosa
del genere».
Una reazione che certamemente non gli fa piacere, visto che
i suoi interessi vanno dalla parte opposta, ma è costretto a prenderne
atto. I ribelli, i “resistenti”, stanno disturbando le grandi manovre degli
speculatori e dei politici che li sostengono.
I predatori hanno bisogno dell’assenso della popolazione, o al-
meno del suo silenzio. Hanno bisogno di operare tranquilli, di poter
procedere al sacco della Sardegna in santa pace.
In questi 200 giorni è successo di tutto. Cataclismi politici, con la
scoperta di irregolarità incredibili da parte di chi dovrebbe essere il
primo a seguire la legge; l’incendio doloso di uno dei nostri presidi,
senza che ciò suscitasse una sola parola di solidarietà o preoccupa-
zione da parte dei nostri politici; spiegamenti assurdi di Forze dell’Or-
dine che ancora una volta proteggono i malfattori e combattono
i cittadini onesti; faccendieri contestati ai convegni in cui si infilano
per cercare – inutilmente – di smentire ciò che ormai è sotto gli occhi
di chiunque; i primi disastri sulle strade causati da fiumi di fango che
vengono giù dai campi fotovoltaici quando piove… Soprattutto si dif-
fondono sempre più malcontento e diffidenza.
La popolazione sarda ormai ha capito, e a questo punto nessuno
è in grado di prevedere cosa succederà. In pochi, ancora, hanno il
coraggio di presidiare le strade e i terreni espropriati. Ma non si può
più ignorare l’aria di rivolta che serpeggia tra la gente.
Mentre un noto speculatore arriva addirittura a calcolare la Co2
emessa dai presenti in una sala convegni col loro respiro, per mo-
strare quanto inquinassero (giuro, l’ho sentito con le mie orecchie!),
nuovi fuochi di indignazione nascono ovunque. La gente ha sete di in-
formazione vera, è stanca della narrazione ufficiale imbandita da chi
ha le mani in pasta. Come si fa a credere che per salvare la terra oc-
corra devastarla? Come si può pensare che l’unico modo per risolvere
i problemi del pianeta sia consegnare la Sardegna agli speculatori?
Il Diario della Resistenza prosegue. Quella Resistenza che, secon-
do la nostra attuale governatrice, doveva essere una delle parole da
cancellare dal vocabolario sardo.
No, noi non la cancelleremo. Saranno altre le cose a cadere, de-
cadere, frantumarsi, essere inghiottite da Madre Terra.
Noi andiamo avanti!
Maria Antonietta Pirrigheddu
Coordinamento Gallura.
Diario della Resistenza. I secondi 100 giorni.
Lunedì 14 ottobre.
Siamo al 101esimo giorno del diario ed inizia la seconda parte. La prima
parte del diario è pronta per essere stampata. La maggioranza prende
tempo, dopo 12 giorni dalla consegna delle firme, ancora non ne ha ter-
minato la verifica (così dice). Operazione assolutamente non necessaria,
in quanto le firme sono già state
verificate. Cominciano a circolare
meme anche su Comandini con
un pallottoliere. È evidente che
la maggioranza intende perde-
re tempo per affossare la legge
Pratobello. La resistenza è come
una pentola a pressione pronta
ad esplodere.
Martedì 15 ottobre.
A Cagliari incontro dibattito con
Mauro Pili organizzato dal circolo
culturale La Palma. Graditissima
la presenza di Pasquale Mereu.
La Giunta municipale di Burcei
con una delibera esclude l’intero
territorio dalle zone idonee per
l’installazione di impianti eolici,
fotovoltaici e agrivoltaici.
Mercoledì 16 ottobre.
A Tempio Pausania tavola rotonda su ecologia, transizione e speculazione.
Giovedì 17 ottobre.
Il consiglio regionale ha concluso la verifica delle firme. Il TAR Sardegna
sospende il giudizio sul parco fotovoltaico di Moru Nieddu. L’udienza è
fissata per il prossimo semestre sul ricorso della Branduzzu srl contro
la mancata autorizzazione. Ad opporsi anche il ministero della Cultura,
Soprintendenza e Città Metropolitana.
Venerdì 18 ottobre.
Al presidio La Rivolta degli ulivi incontro sulla sovranità alimentare in
Sardegna. Chiacchierata con gli autori del libro “Il nostro cibo”, l’agrono-
mo Maurizio Fadda e il geografo Fabio Parascandolo (presente anche a
Saccargia con un intervento), a seguire letture libere ed estemporanee
di artisti vari. A Sassari incontro presso Sa Domu de Totus per parlare del
DDL 1660. Al cantiere di Musei i lavori procedono.
Sabato 19 ottobre.
A Cagliari secondo sabato di manifestazione e corteo (questa volta auto-
rizzato) contro il DDL 1660 e pro Palestina. A Carloforte incontro “Spera
ed agisci con il creato” proposto da Don Andrea con la presenza del
sindaco. Si toccano molti argomenti: la transizione energetica, gli aspetti
geopolitici, il colonialismo, l’agenda 2030. Nella sede dell’Unione sarda
forum per discutere dell’invasione eolica ad Alghero.
Domenica 20 ottobre.
Fervono i preparativi per il flash mob di mercoledì prossimo al Porto di
Oristano da parte degli attivisti del porto rinominati presidianti del Presi-
dio Permanente del Popolo Sardo.
Lunedì 21 ottobre.
La stampa inizia a parlare del flash mob di mercoledì a Santa Giusta, flash
mob che terminerà al porto e che prevede la replica, nelle successive tap-
pe, in tutti i cantieri operativi. Al cantiere di Musei si scopre che si è lavora-
to nel fine settimana: hanno una fretta indiavolata di superare il 30% dei
lavori: soglia, oltre la quale, non è più possibile bloccare i lavori in corso.
Martedì 22 ottobre.
Il Decreto Legge sulle aree idonee approda in consiglio regionale. La
minoranza si rifiuta di votarlo e lascia l’aula. Passa con i soli voti della
maggioranza.
Mercoledì 23 ottobre.
Il TAR Sardegna blocca un progetto eolico in Gallura. A Santa Giusta vie-
ne esposta in piazza del Comune l’opera di Salvatore Garau che rappre-
senta un Cristo crocifisso su una pala. Seguono gli interventi, significativo
quello del parroco di Santa Giu-
sta. Flash mob al Porto di Ori-
stano dove vengono inscenate
diverse crocifissioni degli attivisti
a simboleggiare il martirio della
Sardegna.
Giovedì 24 ottobre.
Viene respinta, in Consiglio Re-
gionale, la richiesta dell’opposi-
zione di portare subito in aula,
con procedura d’urgenza, la
legge Pratobello.
Venerdì 25 ottobre.
Sputtanamento pubblico dei
cinque consiglieri regionali che
hanno votato contro la richiesta
di procedura d’urgenza per la
legge Pratobello. Viene ufficia-
lizzata, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei giorni scorsi del
decreto del dicembre 2023, l’Area marina protetta di Capo Spartivento.
Almeno 12 km di costa sono al riparo dalla speculazione eolica. Alla
trasmissione Radar di Videolina, Mauro Pili esprime preoccupazione per
il numero impressionante di progetti eolici, fotovoltaici e agrivoltaici pre-
sentati e per il nuovo decreto accelerazioni ufficializzato da poco.
Sabato 26 ottobre.
Manifestazione a Cagliari promossa dal comitato referendario per il No a
cui aderiscono diverse associazioni. Gradita la presenza di Mariano Ami-
ci che ricordiamo attivissimo du-
rante le lotte contro il green pass.
Giornata nazionale per la pace:
manifestazioni in diverse città, an-
che a Cagliari. Ad Orgosolo, ormai
diventata la capitale della Resi-
stenza, il sindaco Pasquale Mereu
fa apporre una nuova segnaletica
stradale agli ingressi del paese che indicano la mancanza di aree ido-
nee. Un gesto simbolico che si spera verrà copiato dagli altri sindaci. Ad
Oristano riunione dei rappresentanti dei comitati.
Domenica 27 ottobre.
Esce l’intervista di Videolina dei rappresentanti dei comitati che si sono
riuniti ieri ad Oristano. I rappresentanti rimarcano che il movimento Pra-
tobello prenderà iniziative contro il boicottaggio della legge Pratobello,
ma non vengono rese pubbliche quali iniziative saranno. Continua il
botta e risposta fra il movimento Pratobello e i consiglieri regionali che
hanno votato contro la procedura d’urgenza della legge Pratobello.
Lunedì 28 ottobre.
Grande attesa per la conferenza stampa indetta dal movimento Prato-
bello di domani mattina a Cagliari.
Martedì 29 ottobre.
Conferenza stampa del movimento Pratobello all’hotel Italia a Cagliari.
A fare chiarezza anche il sindaco di Orgosolo. Viene spiegata (ammesso
che ce ne fosse bisogno) la legge Pratobello, la si compara con il decreto
legge sulle aree idonee, si denuncia il boicottaggio del consiglio regionale,
si fa luce sui botta e risposta, anche con la complicità di taluna stampa, fra
il movimento e le levate di scudi dei consiglieri regionali che hanno impe-
dito l’iter d’urgenza della legge Pratobello. Le Point ci dedica un articolo.
Mercoledì 30 ottobre.
Seconda tappa del flash mob itinerante delle crocifissioni: è la volta del
cantiere di Marrubiu.
Giovedì 31 ottobre.
Niente di rilevante da segnalare.
Venerdì 1 novembre.
A Porto Torres esproprio simbolico di una pala eolica da parte degli
indipendentisti, avvalendosi dello statuto sardo.
Sabato 2 novembre.
Sembra ci sia calma piatta, in realtà ci si sta preparando per le prossime
azioni davanti alla Regione, dove verrà discusso il Decreto Legge sulle
aree idonee.
Domenica 3 novembre.
Terza tappa del flash mob itinerante delle crocifissioni: è la volta del
cantiere di Villacidro.
Lunedì 4 novembre.
Quarta tappa del flash mob itinerante delle crocifissioni: è la volta di Uta.
Si decidono le prossime azioni: da domani sera partirà un presidio fisso
con veglia notturna davanti alla Regione. L’arrivo della croce è previsto
per mercoledì 6 ottobre alle 16.
Martedì 5 novembre.
Parte il presidio fisso sotto la regione in via Roma a Cagliari. Sono una
decina gli attivisti che presidiano durante la notte, tra cui l’avvocato Zud-
das che inizia uno sciopero della fame.
Mercoledì 6 novembre.
Il presidio sotto la regione, in concomitanza delle sedute del consiglio
regionale, raggiunge la cinquantina di attivisti arrivati da ogni dove. Du-
rante il consiglio, in mattinata, tre consiglieri di minoranza chiedono la
parola ed espongono due cartelli con la scritta “Pratobello 24 l’unica
legge”. Nel pomeriggio arrivano i presidianti del popolo sardo con la
croce. La Todde latita in Umbria.
Giovedì 7 novembre.
Terzo giorno di presidio sotto la regione. Da Orgosolo arriva la signora
Assunta, anni 79, reduce di Pratobello 69, e si unisce agli attivisti. I
servizi sul presidio si sprecano. Il presidio termina nel pomeriggio e
riprenderà martedì prossimo in concomitanza dei lavori del consiglio
regionale.
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Venerdì 8 novembre.
Ad Oristano convegno dibattito sulle comunità energetiche rinnovabili or-
ganizzato dall’Associazione culturale Liberanimos di Oristano.
Sabato 9 novembre.
A Roma convegno sull’assalto alla Sardegna con la partecipazione di Luigi
Salis che illustra importanti testimonianze sulle lotte in Sardegna contro la
speculazione energetica.
Domenica 10 novembre.
Il presidio La Rivolta degli ulivi organizza un incontro per confrontarsi sulle
strategie da attuare in vista dei nuovi espropri previsti per il 5 dicembre.
Lunedì 11 novembre.
A Cagliari, in via Roma sotto il palazzo della Regione, già nel primo po-
meriggio si vedono già presidianti. Inizia la veglia notturna: domani, alla
ripresa dei lavori in Regione, il presidio sarà già belle che operativo.
Martedì 12 novembre.
Seconda settimana e secondo giorno di presidio sotto la regione. In con-
siglio regionale inizia l’esame del DL 45. Forza Italia lascia l’aula.
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Mercoledì 13 novembre.
Seconda settimana e terzo giorno di presidio sotto la regione. In mattinata
la Todde ribadisce di non voler discutere la legge Pratobello. Alle 14 dodici
donne occupano la sala del consiglio regionale. Tra le 12 anche la signora
Assunta di Orgosolo, reduce di Pratobello 69.
Giovedì 14 novembre.
Giornata epica per la Resistenza. Le donne all’interno della sala del consi-
glio non mollano. Al mattino non ci sono lavori in consiglio, sembra tutto
rimandato a martedì della prossima settimana quando, nel pomeriggio
inoltrato, si verifica un colpo di scena. Dal Consiglio di Stato arriva una
sentenza che inchioda il DL 45. L’unica arma rimane quindi la legge Pra-
tobello che dovrà essere discussa necessariamente in aula consigliare. Le
donne presidianti lasciano l’aula alle 20 tra l’ovazione generale, rassicura-
te da un’ apertura della maggioranza (che non ha più scuse).
Venerdì 15 novembre.
Il presidio sotto la regione è momentaneamente sospeso. A Selargius, al
presidio La Rivolta degli ulivi dibattito sulla speculazione energetica con
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la presenza del giornalista Pino Loi che presenta il suo instant book “ Ba-
rones de s’energia” e Laura Cadeddu, geologa, ADES (Assemblea per la
democrazia energetica in Sardegna).
A seguire cena condivisa.
Sabato 16 novembre.
A Cagliari manifestazione contro la devastazione delle pale eoliche con
tutti i gruppi di Sardinna Coru Nostu.
Domenica 17 novembre.
Passeggiata tra i luoghi della speculazione energetica presso il nuraghe
Tanca Manna.
Lunedì 18 novembre.
Nel pomeriggio la Todde riunisce i capigruppo della maggioranza, l’asses-
sore all’ambiente Laconi e l’assessore all’industria Cani per capire quanto
il DL 45 sia stato minato
dall’ordinanza del Consi-
glio di Stato. Il movimento
Pratobello è in attesa della
presa di posizione della
Todde.
Martedì 19 novembre.
La Todde tira dritto con il
DL 45 incurante di tutto e
di tutti. L’opposizione pre-
senta 1700 emendamenti
al DL 45. I presidianti del
Popolo Sardo si organizza-
no per un nuovo presidio
sotto la regione.
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Mercoledì 20 novembre.
Alle 7 partono gli allarmi in chat: un notevole dispiegamento di forze
dell’ordine, compreso i vigili del fuoco con gli idranti, accerchia il presi-
dio di Selargius bloccando tutte le vie d’accesso per impedire l’arrivo di
nuovi attivisti. Il presidio in tarda mattinata è sgomberato. I nuovi ulivi,
piantati con tanto amore, nuovamente divelti. A documentare il tutto
Mauro Pili. Intanto in consiglio regionale continua la presentazione da
parte dell’opposizione di emendamenti al DL 45. Dopo le prime stron-
cature di ieri, verso sera c’è un’apertura della maggioranza. A Bancali
assemblea pubblica contro la devastazione energetica organizzata dal
Comitato Pro Sa Nurra.
Giovedì 21 novembre.
Il mattino una delegazione di cinque persone viene ricevuta in regio-
ne (come pattuito giovedì scorso, al termine dell’occupazione delle 12
eroine) e completamente ignorata. Della serie: “Qui comando io e fac-
cio quello che mi pare”. Il presidio sotto la regione termina in serata.
Venerdì 22 novembre.
Giornata di stallo.
Si è in attesa della ripresa dei lavori in regione, prevista per martedì
prossimo, e soprattutto c’è grande attesa per la convocazione di Pasqua-
le Mereu a Ghilarza di domenica.
Sabato 23 novembre.
Anche a Cagliari si svolge la terza marcia mondiale per la pace e la
nonviolenza.
Domenica 24 novembre.
Pasquale Mereu convoca a Ghilarza i comitati e le associazioni che han-
no sostenuto la legge Pratobello per fare il punto della situazione visto
l’ostruzionismo verso la suddetta legge. È presente anche la giornalista
Raffaella Regoli che in tarda mattinata raggiunge quello che rimane del
presidio di Selargius.
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Lunedì 25 novembre.
Nel pomeriggio in regione vertice delle opposizioni per un’intesa con
Giunta e maggioranza, vertice che si traduce in un nulla di fatto. Il TAR
Sardegna dà ragione alla ERG per il repowering eolico nell’area di Sac-
cargia in quanto la Regione non ha presentato opposizione nei termini
di legge. La sera esce un comunicato del movimento Pratobello in cui si
chiedono le dimissioni della Todde e di Cani. A Tortolì, nel tardo pome-
riggio, nasce il coordinamento Ogliastra Pratobello 24: tra i promotori il
sindaco di Talana, Christian Loddo. Stop alla cinese Palmadula Solar, il
più grande campo di pannelli solari mai proposto in Italia, da parte della
Commissione nazionale per la valutazione dell’impatto ambientale. Pa-
rere negativo anche per l’impianto agrivoltaico Guspini.
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Martedì 26 novembre.
Sit in di protesta a Selargius contro lo sgombero del presidio La Rivolta
degli ulivi. In consiglio regionale, in tarda serata, la maggioranza accoglie
alcuni emendamenti al DL 45 proposti dalla minoranza.
Mercoledì 27 novembre.
I presidianti del popolo sardo, per la quarta settimana, riprendono il
presidio sotto la regione. Nel DL 45 viene introdotto il principio statuario
della competenza urbanistica: il fulcro della legge Pratobello.
Giovedì 28 novembre.
I lavori in consiglio regionale continueranno martedì prossimo, il presi-
dio sotto la regione termina. I presidianti con gli striscioni si spostano
nella Cagliari alta dove la Todde riceve la Meloni a Palazzo Regio. I pre-
sidianti vengono bloccati dalle forze dell’ordine.
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Venerdì 29 novembre.
Toccante manifestazione a Saccargia dove i manifestanti, in centinaia,
circondano la basilica in un abbraccio. A completare la suggestiva sce-
nografia moltissimi lumi e i canti del coro di Ozieri.
Sabato 30 novembre 2024.
Valverde, nel nuorese, accoglie
gli ulivi sradicati dal presidio di
Selargius, ulivi che vengono pian-
tati anche dai bambini. Un gesto
dai molti significati: rispetto per
la natura e per la lotta portata a
termine finora; memoria storica,
anche per la presenza di targhe,
della lotta; speranza di rinascita
per le piante e soprattutto per la
Sardegna.
Domenica 1 dicembre 2024.
Il mattino a Soleminis si fa il pun-
to della situazione durante un in-
contro promosso da Ciccio Sardu
e Brigida Carta. Il pomeriggio riu-
nione a Su Padru di Selargius per
pianificare la strategia di questi
giorni cruciali in vista degli espro-
pri del 5 dicembre.
Lunedì 2 dicembre.
Dopo l’abbraccio simbolico di
Saccargia, i comitati annunciano
un abbraccio simbolico attorno al
palazzo della regione, abbraccio
previsto per mercoledì 4 dicem-
bre.
Martedì 3 dicembre.
La campagna di Selargius è interamente militarizzata in vista degli espopri
di questi giorni.
Mercoledì 4 dicembre.
Mentre in consiglio regionale si approva il DL 45, sotto la regione si tie-
ne un flash mob con fantocci di cartapesta raffiguranti la Todde, Draghi,
Comandini, Manca e altri consiglieri di maggioranza. A Selargius molti gli
attivisti in soccorso ai proprietari sotto esproprio.
Giovedì 5 dicembre.
Secondo giorno di protesta a Selargius. Gli operai di Terna provano a
mettere paletti nei terreni espropriati, difesi da un cordone di agenti in
tenuta antisommossa. Gli attivisti fanno muro contro muro contro gli
agenti. Il Comitato pro sa Nurra organizza un incontro pubblico a Li Punti
(SS) per discutere del pericolo di nuovi 53 progetti presentati, di cui 49
di fotovoltaico.
Venerdì 6 dicembre.
Giornata di tregua a Selargius. Fa un certo scalpore l’iniziativa di Ales-
sandro Sorgia, consigliere regionale del gruppo misto, che propone le
dimissioni della Todde. La Todde, la sua giunta e i consiglieri di maggio-
ranza sono ai minimi storici in quanto a popolarità. Mauro Pili denuncia
l’arrivo dalla Danimarca di un nuovo carico di componenti eolici a Porto
Canale di Cagliari.
Sabato 7 dicembre.
I presidianti del Presidio del Popolo Sardo, zoccolo duro della Resisten-
za, si organizzano per una riunione per il giorno dopo.
Domenica 8 dicembre.
Grande riunione dei presidianti del Presidio del Popolo Sardo, riunione
che termina con una cena e con i propositi di lotta per il periodo delle
festività natalizie.
Lunedì 9 dicembre.
Niente di rilevante da segnalare.
Martedì 10 dicembre.
Si preparano le bandiere del Presidio del Popolo Sardo. Bandiere che
sventoleranno in tutti i balconi, da Nord a Sud della Sardegna.
Mercoledì 11 dicembre.
Al lavoro anche per preparare le nuove felpe dei presidianti del popolo
sardo in previsione di un nuovo flash mob.
Giovedì 12 dicembre.
È allarme per 23 nuovi progetti presentati di off shore. I presidianti del po-
polo sardo annunciano il presidio sotto la regione la notte di Capodanno.
Il movimento Pratobello annuncia una nuova iniziativa di legge popolare:
è la volta di cambiare la legge elettorale sarda. Il Comitato contro la spe-
culazione energetica di Mamoiada organizza un incontro sulle comunità
energetiche con la presenza dei sindaci di Villanovaforru e di Ussaraman-
na, pionieri delle comunità energetiche.
Venerdì 13 dicembre.
A Nuoro la Todde e la
sua lista Uniti per Ales-
sandra Todde tengono
un incontro. I presi-
dianti del popolo sardo
la ricevono bardati con
le bandiere e gli striscioni del Presidio. Appaiono per la prima volta
le maschere di Anonymous sardo.
14 dicembre 2024.
A Cagliari, durante la partita
Cagliari-Atalanta, dagli spalti
e a bordo campo, compaio-
no striscioni con la cifra delle
firme raccolte per l’ignorata
legge Pratobello. Ad Oliena, in
mattinata, incontro organizza-
to dal Comitato Oliena contro
la speculazione energetica e
moderato da Alessio Canu,
presidente del comitato. Pa-
squale Mereu, sindaco di Or-
gosolo e governatore de facto,
in un comunicato pronuncia
parole guerriere.
Domenica 15 dicembre.
Niente di rilevante da segna-
lare.
Lunedì 16 dicembre.
Nottetempo compaiono numerose scritte, da Sud a Nord della Sarde-
gna, fatte con le bombolette spray e recanti la scritta NO AREE IDONEE
firmate Rebellia.
Martedì 17 dicembre.
Per la seconda notte consecutiva compaiono le scritte NO AREE IDO-
NEE firmate Rebellia. All’università di Sassari, facoltà di giurisprudenza,
convegno-riunone per parlare di democrazia, valore oscurato dall’attuale
governo regionale.
Mercoledì 18 dicembre.
Niente di rilevante da se-
gnalare.
Giovedì 19 dicembre.
Lutto fra gli attivisti: muo-
re una presidiante del
popolo sardo.
Venerdì 20 dicembre.
L’isola si sveglia com-
pletamente tappezza-
ta di scritte e striscioni
NO AREE IDONEE. I
presidianti annunciano
ufficialmente che il pre-
sidio sotto la regione
si terrà la notte di Ca-
podanno e si chiamerà
Sveglione.
Sabato 21 dicembre.
Ad Arbus funerale dell’attivista Gianna Corda, numerosissimi i compa-
gni di lotta. Ad Ussana concerto solidale promosso dall’ex presidio La
Rivolta degli ulivi con la partecipazione di Red Ronnie e Linda Corrias.
Domenica 22 dicembre.
Sa Barracca de su Padru (ex presidio La Rivolta degli ulivi) organizza
una ironica passeggiata nei terreni contesi da Terna. I presidianti del
Popolo Sardo si riuniscono per gli auguri di Natale e per pianificare
nuove strategie di lotta.
Lunedì 23 dicembre.
L’Unione sarda pubblica il programma del presidio per la notte di Ca-
podanno sotto il palazzo della regione: saranno coinvolti anche i bam-
bini a cui saranno donate bandierine con la scritta “No aree idonee”.
30
Martedì 24 dicembre.
A Carbonia, allo scoccare della mezzanotte, un attivista vestito da Babbo
Natale sistema uno striscione con la scritta riportante la cifra della Prato-
bello, il tormentone “non ci dormiamo la notte” e il mantra AREE NON
IDONEE in pubblica piazza, sotto l’albero di Natale. Lo striscione viene
rimosso dalla polizia.
Mercoledì 25 dicembre.
Giorno di Natale, gli auguri in tema si sprecano.
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Giovedì 26 dicembre.
Il tormentone “non ci dormiamo la notte” inonda i social: un modo di-
vertente per pubblicizzare lo Sveglione di Capodanno.
Venerdì 27 dicembre.
L’ANAS rende nota un’ ordinanza che prevede la chiusura di un tratto di
strada dovuta a trasporti eccezionali di componenti di pale eoliche per il
cantiere di Villacidro. I presidianti del popolo sardo si riuniscono a Santa
Giusta per gli ultimi preparativi in vista dello Sveglione di Capodanno.
Sabato 28 dicembre.
A Monastir, nella zona industriale, scoppia un incendio alla copertura
fotovoltaica di un capannone.
Domenica 29 dicembre.
Niente di rilevante da segnalare.
Lunedì 30 dicembre.
Fervono i preparativi per lo Sveglione di Capodanno.
Martedì 31 dicembre.
Al porto di Oristano arriva una nave dall’Algeria carica di componenti
eolici, presumibilmente destinati al cantiere di Villacidro. I presidianti
arrivano già in tarda mattinata sotto la regione in via Roma, pronti per lo
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Sveglione di Capodanno. Durante tutta la giornata i presidianti organiz-
zano diversi flash mob nei punti nevralgici di Cagliari. L’ufficio Regionale
del Referendum (composto da 4 magistrati nominati dalla Todde) boc-
cia il quesito referendario presentato dal Comitato Referendario per il
No a metà settembre.
Mercoledì 1 gennaio.
Gli attivisti si recano al porto di Oristano per monitorare la situazione della
nave con carico di pale. Il Comitato Ajò stop devastazione di Oristano
rende noto di voler manifestare al porto il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania.
Giovedì 2 gennaio.
Niente di rilevante da segnalare.
Venerdì 3 gennaio.
In serata arriva la notizia che La
Todde è decaduta dal suo incarico
di governatore a seguito dei con-
trolli sulla rendicontazione della
campagna elettorale. I presidianti
del Popolo Sardo si riuniscono per
decidere le prossime forme di lot-
ta. Nottetempo compaiono nuove
scritte di Rebellia.
Sabato 4 gennaio.
Straordinari di sabato in regione: la Todde convoca i capigruppo della
maggioranza.
Domenica 5 gennaio.
Manifestazione al porto di Oristano organizzata da Ajò stop devastazio-
ne di Oristano. Presenti il Comitato Referendario per il NO nella figura
di Michele Pala, Sa Defenza, Democrazia Sovrana e Popolare (interventi
di Pino Cabras e Nicola Sanna), il Presidio del Popolo Sardo, l’Associa-
zione Liberanimos di Oristano, il Movimento Pastori Sardi, il Movimento
SIAMO, il comitato Gruttes di Oristano, CEC comitato ecologico consa-
pevole, Nessun dorma. Nottetempo arriva la Befana a Villamassargia
33
che ripete il gesto del Babbo Natale
di Carbonia: colloca in pubblica piaz-
za lo striscione riportante il numero
delle firme della Pratobello.
Lunedì 6 gennaio.
Niente di rilevante da segnalare.
Martedì 7 gennaio.
Nella notte tra il 7 e 8 gennaio dal
porto di Oristano parte un mezzo cari-
co di componenti eolici diretto al can-
tiere di Villacidro. Il percorso è monito-
rato dai presidianti del popolo sardo.
Mercoledì 8 gennaio.
Fervono i lavori al porto di Oristano: si caricano i mezzi con i componenti
eolici che viaggeranno dopo la mezzanotte, tutte le notti fino al 15 gen-
naio. Un mezzo viaggia nottetempo diretto a Villacidro.
Giovedì 9 gennaio.
Nella notte non si registra nessun movimento di mezzi. I presidianti del
popolo sardo monitorano continuamente la situazione al porto di Oristano.
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Venerdì 10 gennaio.
Tutto fermo al porto di Oristano, non escono mezzi.
Sabato 11 gennaio.
A Telti assemblea pubblica-dibattito organizzata dal Comitato Gallura.
A seguire cantata anarchica per Faber in piazza. Al presidio Su Padru di
Selargius si tiene il mercato contadino. Tutto fermo al porto di Oristano.
Domenica 12 gennaio.
Niente di rilevante da segnalare. La situazione al porto di Oristano è
continuamente sotto osservazione da parte degli attivisti. Si prevede la
ripresa dei trasporti per domani notte, lunedì.
Lunedì 13 gennaio.
In nottata, al porto di Orista-
no, un mezzo carico di una
pala eolica viene temporane-
amente bloccato dagli attivi-
sti. A filmare Mauro Pili.
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Martedì 14 gennaio.
A Roma, al Palazzo della Consulta, udienza sulla moratoria. A Terra Mala,
a Quartu, inizia la bonifica bellica. Gli attivisti decidono di non presenzia-
re al porto. Nottetempo esce dal porto di Oristano un mezzo con una
pala eolica diretto a Villacidro.
Mercoledì 15 gennaio.
Conferenza al liceo scientifico di Olbia tenuta dal Coordinamento Gallura.
Giovedì 16 gennaio.
Niente di rilevante da segnalare.
Venerdì 17 gennaio.
Riunione dei presidianti del popolo sardo in vista di nuove strategie
di lotta.
Sabato18 gennaio.
Primo evento di Multipopolare Sardegna ad Oristano nella sede di
Gru.T.Te.S (Gruppo Tutela Territorio Sardo).
L’evento è registrato e trasmesso in differita su OttolinaTv.
Tra gli ospiti: Piero Loi (Indip), Michele Zuddas (avvocato), Maria Grazia
Demontis (Pratobello 24), Benedetta Baracchi (FFF Sardegna), Gigi Pisci
(Pratobello 24), Anghelu Marras (Sa Domo de Totus), Maria Antonietta
Pirrigheddu (Pratobello 24), Cristiano Sabino (saggista), Silvio Nemati
Fard (attivista). Modera Leandro Cossu (Multipopolare Sardegna).
Domenica 19 gennaio.
A Uta dibattito pubblico organizzato dal Comitato Difesa Territorio Uta.
Tra i relatori previsti: Mauro Pili, Pasquale Mereu (impossibilato a pre-
senziare), Michele Zuddas, Gianni Cossu e Manuel Lai. Davide Meloni
modera il dibattito. Durante il dibattito giunge la notizia che sa Barracca
de su Padru, l’ultimo presidio rimasto a Selargius, è stato bruciato. Ignoti
i piromani, i mandatari sono fin troppo evidenti.
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Lunedì 20 gennaio.
Assemblea straordinaria sul terreno che ospitava sa Barracca de su Pa-
dru che è stata incendiata ieri.
Martedì 21 gennaio.
In un video servizo su Videolina Mauro Pili denuncia il megaprogetto fo-
tovoltaico ucraino al vaglio del Ministero dell’Ambiente: l’area interessata
è sempre Saccargia.
Non si arretra di un centimetro.
Postfazione di Ingrid Atzei
Presidente sezione Cagliari di DSP
Era il 13 ottobre 2024, di domenica; pochi giorni prima, erano state
consegnate le firme per la proposta di legge popolare. Si concludeva
allora il meticoloso diario dei primi 100 giorni di resistenza contro l’as-
salto speculativo sardo. Quel diario che Luisa ha prima redatto e poi
regalato a ciascuno di noi affinché questo frangente storico avesse una
base documentale che fosse parimenti testimonianza, ricordo, ringra-
ziamento per i tanti che si sono spesi nella resistenza e sprone per tutti
coloro che oggi, e in futuro, si trovassero davanti gli antieroi di questa
epopea sarda. Personaggi avidi e menefreghisti che dinnanzi all’avver-
timento del “non oltrepassare”, leggono il cartello ma trovano i cancelli
aperti, anzi di più, hanno a disposizione una scorta e vie di passaggio a
loro solo dedicate. Questo accade perché la sovranità dei popoli è stata
scientemente erosa fino a considerare un No! popolare democraticissi-
mo come un temporaneo mal di pancia; qualcosa di passeggero e non
sfiancante, insomma.
Il fatto, però, che le proteste continuino anche a fronte del mene-
freghismo nei confronti della proposta di legge popolare sostenuta da
211000 Sardi e nonostante la dichiarazione d’illegittimità della richie-
sta di referendum consultivo sostenuta da altre 20000 firme è testi-
monianza di quanto la misura sia colma. Piuttosto che gettare nello
sconforto i tanti attivisti, queste reticenze e questi dinieghi, stimolano
i Sardi a costituire nuovi comitati e ad aumentare le occasioni d’incon-
tro, confronto e dibattito.
Se i primi 100 giorni del diario di Luisa si concludevano con la go-
vernatrice sarda in tour nelle scuole isolane, questi 100 giorni si sono
avviati alla fine con la dichiarazione della sua decadenza. Questo, inevi-
tabilmente, distrae l’attenzione, fa sperare in una svolta attesa ed apre
la strada alle campagne elettorali, le quali, volenti o nolenti, stabiliranno
dei confini, dei distinguo, delle alleanze… Ciascuno, per necessità, ve-
drà del buono o del brutto in coloro con i quali fino al giorno prima ha
condiviso l’attivismo. Ci sarà chi si fiderà di uno e chi dell’altro.
Mentre scrivo la prospettiva elettorale è un sottovoce che circola con
parole prima di tenore popolare ed ora decisamente più politico. Inten-
diamoci, è una necessità che il salto avvenga; l’attivismo di piazza nulla
può contro attività che sono espressione di scelte politiche. Dunque, è
in quella sede che vanno contrastate le decisioni che vorrebbero farci
piegare la testa. Ovvero è dall’interno del sistema che bisogna opporsi
fermamente. Pertanto, il mio auspicio è che si possa restare uniti quanto
più possibile perché, lo sappiamo, è sempre l’unione che fa la forza o,
se volete, l’insieme è più della somma delle singole parti.
Si apre un altro periodo delicatissimo per noi Sardi; ora non dovremo
solo opporci per affermare la nostra sovranità di popolo che vediamo
sfilacciata sbarco dopo sbarco. D’ora in avanti, dovremo scegliere con
oculatezza massima a chi dare fiducia e non sarà semplice. Questo mio
pensiero vale tanto per chi sarà chiamato ad esprimersi che per chi
chiederà il sostegno degli elettori; tutti saremo chiamati a decidere se le
voci di coloro che si “avvicineranno” a noi saranno di sirene ammaliatrici
o di genuini strateghi che preparano il loro grido di battaglia.
Purtroppo, ahinoi, stanno dunque per iniziare altri intensi giorni del
diario che Luisa non mancherà di annotare puntualmente e, statene cer-
ti, nel frattempo che noi tutti saremo impegnati chi sul fronte dell’attivi-
smo chi sul fronte della rappresentanza politica, nuove navi sbarcheran-
no mastodontici componenti falsamente ecologici, nuovi tratti di strada
verranno chiusi o piegati alle esigenze del passaggio di questi compo-
nenti, nuovi cantieri si apriranno, nuove “Via col vento” verranno scoper-
chiate. Dobbiamo avere la consapevolezza che siamo dentro la Storia,
le nostre azioni e le nostre decisioni la stanno scrivendo e la scriveranno.
Ora, per tutti noi si cambia genere narrativo. Luisa, che s’è impegnata
nel diario, continuerà nel suo lavoro, ma ciascuno di noi è chiamato a
definire i termini della propria opera. Ci sarà chi preferirà il saggio, do-
cumentandolo il più possibile; chi opterà per il romanzo, romanzando e,
magari, drammaticizzando le parti che gli tornano comode o scomode
a seconda dei punti di vista; ci sarà chi opterà per la biografia, giocan-
dosi questa partita storica da solitario, se riuscirà con buona capacità
critica e, se non riuscirà, con abbondanti dosi di saccenza. Quel che è
certo è che non ci annoieremo e saremo davvero tanto impegnati tutti
quanti ma, come sappiamo, “est in su marimau chi si bi’ su marineri”.
Buona Storia a tutti noi!
Mi piace scrivere a 360 gradi, ma amo soprattutto scrivere favole
e filastrocche. Con le favole, poi, non c’è limite alla fantasia! Questo è
l’inizio della saga della regina Nellamisuraincui, perché ne ho fatto una
narrazione favolistica parallela al diario.
Luisa
La favola della regina NellaMisuraInCui
C’era una volta la regina NellaMisuraInCui (il suo vero nome nessuno
lo ricordava, tanti erano i nomi che le erano stati affibbiati) che era solita
arroccarsi nel suo castello alla sola presenza dei suoi cortigiani più fedeli.
La sua massima aspirazione era di essere venerata e compiaciuta.
Il suo era un reame bellissimo: un’isola magica protetta da boschi
secolari.
Purtroppo il reame era sotto assedio.
Un giorno ci fu una grande manifestazione di popolo davanti al
suo castello. Il popolo era pacifico, armato solo di palloncini colorati,
musica e delle tante firme per presentare una legge di iniziativa po-
polare che avrebbe dovuto difendere il reame dall’esercito dei Fac-
cendieri del Vento.
La regina, nonostante le suppliche, non ricevette la delegazione po-
polare composta di bambini, accolse solo una piccola delegazione di
adulti e la fece ricevere da un suo cortigiano. La delusione del popolo fu
molta. Ma ancora più quando, il giorno dopo, la regina emise un procla-
ma: “Nel mio regno comando io e ho già fatto una legge in proposito“.
Intanto l’esercito dei Faccendieri del Vento gongolava.
Cosa poteva fare, a quel punto, il popolo pacifico? Era impotente con-
tro le catapulte degli assedianti che intanto lanciavano pale gigantesche.
Ci fu una grande assemblea popolare. Tutti proposero soluzioni,
anche i bambini.
Votarono tutti le varie soluzioni, compresi i bambini.
Prevalse la soluzione di entrare pacificamente nel castello che diven-
ne la casa di tutti. Gli avvocati fecero valere la legge di iniziativa popola-
re, i musicisti allietarono le sale con la loro musica, i bambini avevano un
posto per disegnare, correre e giocare, gli arrostitori si scatenarono nel
cortile del castello e prepararono un quantitativo industriale di maialetti
arrosto per sfamare tutti. Alla regina fu assegnato l’importante compito
di preparare pane carasau per tutti spalmato di formaggio con i vermi.
Il cielo si riempì di palloncini colorati.
Di fronte a questo, l’esercito nemico dovette mollare l’assedio e an-
darsene con le pive (pale) nel sacco.
Luisa non nasce sarda, ma lo diventa abitandoci.
Ha un marito e una figlia sardissimi e lotta anche per loro.
Forse era destino che finisse per trasferirsi
in Sardegna: ha sposato ben due sardi (uno alla volta :D),
del resto non siamo altro che strumenti
di una volontà superiore.
I ringraziamenti sono molti:
grazie a Maria Antonietta Pirrigheddu
per la prefazione,
grazie a Ingrid Atzei per la postfazione,
grazie al grafico Massimo Spiga per il progetto grafico.
E grazie ai miei compagni di lotta, fonte di ispirazione.
Le foto pubblicate sono alcune dell’autrice,
alcune di compagni di lotta, alcune trovate in internet,
quindi valutate di pubblico dominio.
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