E' ormai ben noto a chi legge, che jolao77 è molto critico sul termine italianità, perchè secondo jolao l'italianità non esiste, o se esiste è una costruzione malignamente fittizia.
Il popolo italiano non esiste, esistono i liguri, i veneti, i sardi, i siciliani, i friulani, e via dicendo, ma affermare che esiste il "popolo italiano" è una forzatura mondialista in perfetto stile #fetension .
La discussione.
sabato 26 maggio 2018
Mi sbilancio e a costo di farmi dei nemici, parlo dei cosiddetti italiani.
Che il popolo italiano non esista, per coloro che hanno occhi per vedere, è una sacrosanta verità.
Un gran numero di pubblicità televisive insiste nel far credere che
esista, e inserisce tra le parole dette frasi tipo italianità, made in
italy, prodotto naturale autenticamente italiano, e via discorrendo.
A proposito del made in italy, la dicitura è scorretta, perchè il made
in italy è una derivazione del made in sardinnia, come ben descritto in
questo articolo:
E siccome sappiamo che sardinnia no esti italia, possiamo avallare, pur con centomila riserve, anche la dicitura made in italy.
Ho già parlato degli italiani in questo precedente articolo, ma ora mi spingo in ulteriori considerazioni:
nell'accezione comune (e anche per la storia) l'italiano è considerato
pusillanime e traditore, e seppure non sia esattamente il concetto che
ho degli italiani, qualche fondo di verità potrebbe pur esserci, le
leggende nascono sempre da un fondo di verità.
Percorro lo stivale da nord verso sud, e parlo (o meglio non ne parlo,
perchè non li conosco abbastanza) di due popoli, i valdostani e gli
altoatesini, mi sento di poter ipotizzare che siano due popoli che, a
causa della loro vita montanara, siano ben integrati nella natura, e
presumo che la rispettino oltre ogni limite, due popoli che mi sento di
definire analogici, proprio come noi sardi.
Senza
avere nessun riscontro oggettivo, i piemontesi non godono delle mie
simpatie, perchè associo quella parola a secoli di dominazioni sul
nostro popolo.
I lombardi mi fanno tenerezza, con il loro arrabattarsi verso problemi
terreni, non so quanto faccia loro onore la frase che viene attribuita
loro: "facciamo tutto noi".
I veneti sono legati ai sardi attraverso il comune sentimento del
bisogno di libertà, penso che sia abbastanza, e concludo qui il discorso
legato alla serenissima, dicendo che la frase "W San Marco e Fortza
Paris" mi è particolarmente gradita.
Non mi dilungo a parlare del civilissimo e concreto popolo friulano, la
mia settennale esperienza di vicinanza reale e spirituale con esso, è
ben illustrata in questo sito da aneddoti, racconti, ed esperienze di
vita, mi sono letteralmente innamorato di una loro famosissima frase,
coniata dopo il disastroso terremoto: "fasim di bessoi" (facciamo da
noi), che è ben diverso dal lombardo "faccio tutto io", o dal pensiero
tutto sudista che aspetta uno stato inesistente per lenire i danni
causati da terremoti, alluvioni, e quant'altro.
Ho alcuni amici liguri, coi quali mi rapporto in maniera costruttiva,
penso però che la loro proverbiale tirchieria non sia una storiella
senza riscontri oggettivi.
Mi è molto simpatico il popolo umbro, ma non so dirne il motivo, ho
attraversato la sua terra varie volte, ed ho spesso captato vibrazioni
positive.
Un altro popolo che conosco abbastanza bene è l'emiliano-romagnolo, mi
piace il loro concetto del vivere, concretezza e spensieratezza, un
popolo positivo, tralasciando il fatto che in terra emiliano-romagnola
ho notato quando possano essere deleterie concezioni ideologicizzate a
senso unico.
Il popolo meno legato al mio, perchè con concezioni diametralmente
opposte, è il popolo toscano, e pur apprezzando il loro amore per la
natura e il passato, la loro predisposizione innata a valorizzare le
loro eccellenze, sono certo che tra sardi e toscani esista una ben
fondata sorta di incompatibilità, la mia esperienza lavorativa in terra
toscana è stata a dir poco disastrosa.
Ho trascorso alcuni mesi nelle marche per lavoro, dico solo che non
vorrei ripetere quella esperienza, del resto loro stessi ammettono che
il detto "meglio un morto dentro casa che un marchigiano dietro la
porta", ha un suo fondamento.
Va detto comunque che il loro spirito imprenditoriale, specie in ambito manifatturiero, è assolutamente valido e replicabile.
Va detto comunque che il loro spirito imprenditoriale, specie in ambito manifatturiero, è assolutamente valido e replicabile.
Un altro popolo cui provo vicinanza è il popolo abruzzese-molisano, penso che dopo il popolo friulano, sia il più simile al mio.
Forse sbagliando, identifico il popolo laziale con il popolo romano, se così fosse preferisco non commentare oltre.
E veniamo ai campani e alla loro napoletanità, è un popolo che vorrei
conoscere a fondo, per sfatare luoghi comuni, e capire da dove proviene
la loro concezione poetica della vita, per conto mio è uno dei popoli
più interessanti che abitano lo stivale.
Ho conosciuto molti pugliesi, e devo dire che con loro mi sono trovato
sempre a mio agio, gente decisa che non ha paura di dire frasi scomode, o
effettuare azioni sopra le righe.
Un altro popolo che suscita la mia curiosità è il popolo che abita la
basilicata, penso che incarni quei valori di ruralità che tanto ammiro.
Ho molti amici calabresi, virtuali e reali, spero che un giorno deciderò
di visitare quella terra che tanto mi attira, e assaggiare le sue
eccellenze gastronomiche.
Che
dire del popolo siciliano? Un popolo che più di ogni altro rifiuta nei
fatti ingerenze statali, una terra pregna di storia quasi come la terra
sarda, gente che si unisce al mio popolo quell'inspiegabile
frammistamento di amore e odio che solo gli isolani sanno concepire.
Riguardo al mio popolo mi preme fare un avvertimento: non cercate di
capirci, non ci riuscirete, comunque vi esorto a leggere questo
articolo:
Bene, anche stavolta Jolao l'Antipatico, ha dimostrato quanto è poco
accorto, spero di non essermi fatto troppi nemici, le mie dissertazioni
sono state a carattere individuale, personale, sono in attesa che
qualcuno mi smentisca coi fatti, che certe cattiverie che ho scritto non
hanno fondamento, di questo ne sarei contento.
Per conto mio penso che tutti i popoli siano da apprezzare, per il fatto
di essere forzosamente e controvoglia sottomessi alle logiche delle
fetenzìe, e se qualche punta di antipatia per certi atteggiamenti
esiste, penso che dimenticandoci il fatto che in italia esista un solo
popolo, e acclarando, come è nella logica, che esistono molti popoli, e
molte nazioni, forse qualcosa potrà cambiare.
Ciascuno di noi ami il proprio popolo, le sue specificità, i suoi
particolarismi, lavori per costruire orgoglio di appartenenza alla
propria madre terra, alla propria nazione, cerchi di esaltare le sue
eccellenze e correggere le proprie mancanze, e soprattutto tutti
insieme, non diciamo più di essere italiani, ma veneti, siciliani,
toscani o calabresi, siamo tutti popolo, siamo tutti in cammino verso la
libertà.
:Mariano-Abis.
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