domenica 29 ottobre 2023

Shardinyan-Sanctuary

 










Lascio cadere nel vuoto tutte le discussioni che tengono banco in questo periodo, non vale la pena di parlare di "persone" quando esistono fatti rilevantissimi di cui occuparci, e idee per rendere questi fatti il meno invasivi possibile sulla vita della gente.
Per quanto mi riguarda (sbaglierò?) la caratura di un individuo si valuta oltre che per le azioni, anche attraverso le parole che dice o scrive, chi parla troppo spesso di persone si qualifica come persona mediocre, chi parla di fatti è appena un gradino al di sopra, chi parla di problemi altri due gradini in su.
Personalmente ammiro chi i problemi li affronta cercando SOLUZIONI, chi vede il disastro di questa società di melma. e cerca con le azioni e l'intelletto di porvi rimedio, sono abituato a parlare di IDEE E SOLUZIONI, piuttosto che di PERSONE.

domenica 22 ottobre 2023

fetension, tempo scaduto





smart city
green pass
app immuni
vaccinazioni indiscriminate
mrn nei vaccini
autovelox
storia falsata
la scienza al servizio delle multinazionali
la rhicercha sxhienthifika
le unhivhersithà
archeostorici di sistema nutriti a crocchette statali
sovrintendenze con inutilità al seguito
il popolo eletto
le donne sarde sono basse, brutte e sgraziate
la globalizzazione
ordoliberismo
politici di professione
fetension
fetenzie
le democrazie delegative
voto quindi scelgo
5G 6G 7G
elettrosmog
se non paghi le tasse sei una zecca
le esedre servivano solo per fini religiosi
piramidi in sardegna non ce ne sono
civiltà nuragica
shardana 
fenici
non bisogna scavare troppo in fondo
bisogna scavare
io sono laurheato
massi mastodontici scalpellinati e trasportati
utili idioti di sistema
le civiltà antiche erano inferiori alla attuale
i sardi hanno sempre avuto paura del mare
anticamente non è mai esistita globalizzazione
l'america la ha scoperta colombo
sionismo e semitismo sono sinonimi 
i sardi erano isolati
il sardo è lingua neolatina
mostrami le phrovhe
lo dice lashenhza
i monumenti storici sono più importanti delle costruzioni antiche
i popoli antichi erano isolati

aggiungete voi ...



 




sabato 21 ottobre 2023

Racconto: da ajaiu Serapiu al culmine illusorio della realtà artificiale




 

 


Certo mio bisnonno Serapiu, se potesse vedermi, ma non è detto che non mi veda, mai e poi mai avrebbe immaginato che qualcuno dei suoi discendenti avrebbe deviato dalla strada di campagna che lui conosceva bene, strada che immaginava non potesse essere modificata in alcun modo, la strada della ruralità, dell'abbondanza di ossigeno e di respiro, di contemplazione della natura, dell'alzarsi prima dell'alba per soddisfare il bisogno di nutrimento dei suoi animali.

La strada della fatica e del sudore, la strada del sano riposo, la strada che per noiosa stanchezza porta a generare una discendenza numerosa. 

Molto tempo è passato da allora, molta pioggia è caduta dal cielo, molte nuvole hanno disegnato nel cielo draghi e volti immaginari.

Purtroppo quelle nuvole non ci sono più, il cielo ha smarrito la sua fantasia, è diventato amorfo e grigiastro, di un grigiume lattigginoso che a volte incute paura.I suoi discendenti non possono esercitare la fantasia guardando il cielo, e per l'inventiva si devono rivolgere altrove. 

Disegno da sempre, dipingo dagli anni settanta, da allora ho fatto svariate mostre collettive, alcune personali, ho realizzato inoltre alcune sculture su pietra e legno, e qualche incisione su linoleum.

Non ho mai fatto (anche se il progetto non è del tutto svanito) interventi tipo
performance d'artista, o happening o land art, o similari, ho realizzato in sinergia alcuni murales e pannelli di grandi dimensioni.

Comunico quasi sempre a chi acquista le mie opere che sto vendendo la metà di ciascuna realizzazione, sto vendendo l'espressione concreta di un pensiero, di un concetto, di una intuizione, di una sintesi, capita spesso che il concetto mi emoziona più dell'opera concreta, ma a volte succede anche il contrario.

I miei figli sparsi per il mondo sono tanti, ma al contempo sono sempre con me.

venerdì 20 ottobre 2023

I cosiddetti fenici erano SARDI

 







Il testo che segue dopo la mia veloce prefazione è estrapolata senza cambiamenti o aggiunte o considerazioni dall'enciclopedia Treccani
Si parla di fenici, quanto scritto mi sembra sostanzialmente giusto, ma c'è un errore grossolano, e l'errore è proprio nella denominazione di quel popolo.
Infatti i fenici sono sardi, sono cioè i nipoti di quei sardi che colonizzarono le terre di seguito descritte.
Vorrei affermare con forza che il sistema archeo-storico vigente compie una grossolana manipolazione quando descrive i nuragici, gli shardana e i fenici, parimenti compie disinformazione strumentale atta a sminuire la grandezza delle Antiche Civiltà Sarde quando parla di "civiltà nuragica".
Il termine shardana va abolito e sostituito con la parola SARDI.
Il termine nuragici va abolito e sostituito con la parola SARDI.
Il termine fenici va abolito e sostituito con la parola SARDI.
Il termine civiltà nuragica va abolito e sostituito con le parole Antiche Civiltà Sarde.
Di conseguenza quando si descrive la Stele di Nora come scritta in alfabeto fenicio, si sta facendo disinformazione, la stele è scritto in antico ALFABETO SARDO.
La Treccani a un certo punto riporta la seguente frase :" L’espansione cartaginese in Sardegna non incontrò forti ostacoli da parte di una popolazione indigena abbastanza disinteressata alle ambizioni commerciali dei fenici."
Come poteva il popolo che in quel periodo era il più forte e importante componente di quel mondo globalizzato composto dalle genti che circondavano il mediterraneo, (ma non solo) farsi invadere e sottomettere dai cosiddetti fenici o dai cosiddetti punici?
I Sardi non contrastarono affatto, ma accolsero i Fenici come si accoglie un parente stretto, un nipote, appunto.
E qui termina da parte mia la narrazione sui fenici che ripeto ERANO SARDI.
Qui di seguito la narrazione che ne fa l'enciclopedia Treccani, buona lettura, e ricordatevi, leggendo il testo della Treccani, di sostituire la parola fenici con la parola SARDI.

https://www.treccani.it/enciclopedia/fenici_%28Dizionario-di-Storia%29/

fenici

Popolazione che in origine occupava le coste asiatiche del Mediterraneo, subito a N dell’attuale Stato di Israele. Era questo l’unico tratto della costa del Vicino Oriente ben dotato di porti, e stretto alle spalle dalle ripide pendici delle catene del Libano e dell’Antilibano. Tali catene montuose si rivelarono decisive per l’importanza di questa civiltà nella storia dell’umanità: da una parte, grazie alla loro rilevante altezza, che supera i 3000 m s.l.m., i monti captano le estenuate perturbazioni oceaniche che proprio sulla costa libanese scaricano la maggior parte della pioggia, rendendo fertilissima la regione (che infatti è la «terra che dà il latte e il miele» dell’Antico Testamento), dall’altra l’ambiente montano piovoso è l’habitat ideale per la più grande conifera del mediterraneo: il cedro del Libano. Fu proprio grazie a questo splendido legname che i f. poterono eccellere più d’ogni altro popolo nella difficile arte della navigazione, dominando a lungo tutte le rotte mediterranee, ma anche esplorando tratti immensi del globo (si pensi per es. ad Annone, che circumnavigò l’Africa nel 5° sec. a.C.). Ma le montagne libanesi, oltre a offrire un ambiente idoneo allo sviluppo di una grande civiltà marinara e mercantile, ebbero anche la funzione di separare, e in un certo senso «proteggere», la popolazione fenicia della costa da quella siriana dell’interno. Da un punto di vista etnico non esiste una distinzione netta tra f. e siriani: l’Antico Testamento designa tutta la popolazione di quest’immensa area con il medesimo etnonimo di cananei. Eppure, a livello artistico e culturale, tale distinzione appare evidente: mentre le popolazioni dell’interno svilupparono un’arte che risentiva fortemente degli influssi mesopotamici e anatolici (in primo luogo ittiti), i popoli fenici conobbero espressioni artistiche fortemente egittizzanti. L’influsso egizio in Fenicia non fu solamente artistico. La grande potenza egiziana ebbe sempre un disperato bisogno dell’unica materia prima della quale il ricchissimo Egitto era privo: il legname, che gli egiziani si procuravano nell’Anatolia meridionale (Cilicia), ma, soprattutto, in Fenicia. Sfruttate intensamente per millenni, le grandi foreste libanesi di cedri sono oramai praticamente scomparse. Esse tuttavia erano in forte pericolo già in età romana: l’imperatore Adriano creò un vero e proprio parco naturale per la protezione di queste piante preziose. Possediamo una grande quantità di iscrizioni che segnavano accuratamente i confini di questo parco, nel quale era rigidamente regolato il taglio delle piante.

LA PORPORA

Il nome di f. è un esoetnonimo: non sembra che essi si siano mai designati con un nome unitario. Il nome f., del resto, è di origine chiaramente greca, da phoinix, alternativamente fatto risalire al colore rosso – riferito al colorito della loro pelle, oppure alla porpora, della quale erano i principali produttori ed esportatori nel bacino mediterraneo – oppure alla palma da datteri, pianta caratteristica delle terre da loro abitate, e spesso ricorrente anche sulle loro monete. Il nome phoinix è estremamente antico, dal momento che è presente già in Omero e identificava il popolo così come la merce più preziosa che era loro associata: la porpora. Si tratta di un prezioso pigmento che veniva estratto da molluschi del genere Murex, che vivevano nel mare prospiciente le coste del Libano e che i f. avevano imparato molto presto a utilizzare su scala industriale per tingere i tessuti. Il mollusco veniva spremuto e mescolato al sale, quindi esposto al sole per tre giorni. Il succo estratto veniva fatto bollire molto lentamente in grandi recipienti di piombo finché il liquido non fosse evaporato per metà. Solo a questo punto vi si potevano immergere i panni che si dovevano colorare. Il risultato erano tinte diverse e brillanti, dal rosa pallido al viola più intenso, a seconda del materiale e del tempo di immersione. Il processo di estrazione di questa sostanza, lungo e complesso, faceva sì che le stoffe trattate con la porpora fossero molto costose e il loro utilizzo venne a lungo associato con l’idea della regalità.

L’ALFABETO

Certamente connessa all’attività mercantile, e in special modo al commercio della porpora, è la precoce utilizzazione da parte dei f. dell’alfabeto. A differenza di quanto avveniva in Egitto – dove la scrittura, precedente quella fenicia, utilizzava il sistema ideografico dei geroglifici –, i f. furono i primi ad adottare un sistema di scrittura alfabetico, composto da un numero limitato di segni, ognuno dei quali serviva a designare un suono. Fu tramite i f. e le loro peregrinazioni commerciali nel Mediterraneo che l’uso della scrittura alfabetica si diffuse in Grecia e in Italia, soprattutto tramite gli etruschi. Tutti gli alfabeti che conosciamo, da quello greco a quello etrusco o a quello latino, sono derivati dall’alfabeto fenicio.

STORIA DELLA MADREPATRIA

Quella fenicia è una civiltà eminentemente urbana: distribuiti in grandi città autonome, rette da re, allineate a poca distanza lungo lo costa o su isole immediatamente prospicienti, i f. non ebbero tuttavia una storia autonoma molto significativa. Le città più importanti erano Arado, Biblo, Tiro, Sidone. Dopo un lungo periodo nel quale la regione costiera era integrata, più o meno saldamente, all’interno del sistema dei grandi imperi che dominavano il Vicino Oriente, in particolare quello ittita, la cesura più importante avvenne attorno al 13° sec. a.C., con l’avvento nell’area dei «popoli del mare». Il conseguente indebolimento di ittiti ed egiziani, che da sempre si contendevano la regione, offrì la possibilità per lo sviluppo di un’era di particolare prosperità nelle città fenicie, in particolare a Sidone e a Tiro. Le fonti scritte diventano significative soprattutto a partire dal 10° sec. a.C., quando è possibile seguire, a grandi linee, gli ondivaghi atteggiamenti dei re di Tiro stretti tra le alleanze con i giudei e con i faraoni. L’atteggiamento prevalentemente filoegiziano, che tanto ha influenzato anche l’arte fenicia, è una comprensibile reazione ai continui tentativi egemonici esercitati dai re assiri, in particolare Assurnasirpal II e Salmanassar III, che ebbero però infine successo nella conquista della regione a partire dall’8° sec. e fino al 6°, quando la politica «fenicia» ottenne la sua più grande vittoria nella battaglia di Karkemish, combattuta a fianco degli egiziani contro il re babilonese Nabucodonosor II (604 a.C.). La vittoria non impedì comunque la conquista da parte della superpotenza mesopotamica, nonostante l’eroica resistenza offerta da Tiro, che non cedette all’assedio di Nabucodonosor per ben dodici anni. I f. accolsero con favore la fine dell’impero babilonese a opera di Ciro il Grande, alla fine del 6° sec. a.C., e fu proprio come satrapia dell’impero achemenide che la Fenicia ebbe per l’ultima volta un ruolo importante nella storia del Vicino Oriente antico: navi fenicie costituirono il nucleo principale della flotta da guerra persiana. Le cose cambiarono decisamente, invece, con la fine dell’impero persiano e la conquista della Fenicia da parte di Alessandro Magno, con il lungo e sanguinoso assedio di Tiro (332 a.C.): da allora la madrepatria fenicia cessò di esercitare qualsiasi ruolo autonomo nel Mediterraneo, fino a essere inclusa nella provincia romana di Syria (costituita nel 64 a.C.).

LE COLONIE E CARTAGINE

Se la Fenicia non ebbe una storia illustre, presto soggiogata politicamente dai più potenti imperi d’Oriente, l’importanza politica ed economica di quella civiltà si trasferì in Occidente: partendo dalle loro città, i f. viaggiarono lungo tutto il Mediterraneo e oltre, nell’oceano, attuando una colossale opera di colonizzazione. Il risultato più illustre ne fu la città di Cartagine, che la tradizione vuole sia stata fondata da esuli di Tiro, subito dopo la conquista della Fenicia da parte degli assiri, nell’814-813 a.C. Questa città, situata proprio al centro del Mediterraneo, non lontano dall’attuale Tunisi, e dotata di un fertilissimo entroterra, divenne in poco tempo tanto ricca e importante da oscurare rapidamente la fama della sua madrepatria Tiro. Non solo, ma Cartagine iniziò molto presto a praticare una propria politica di colonizzazione nel Mediterraneo centrale e occidentale, in particolare nelle vicine Sicilia e Sardegna e nella più lontana Spagna. Fu a causa di questa espansione politica e commerciale che Cartagine venne assai presto in contatto con Roma. I romani chiamavano Poeni i cartaginesi, da cui l’aggettivo punico con il quale sono spesso designati. Non si deve pensare, però, che i punici fossero qualcosa di diverso dai f.: erano solamente una derivazione occidentale di quella civiltà. L’espansione cartaginese in Sardegna non incontrò forti ostacoli da parte di una popolazione indigena abbastanza disinteressata alle ambizioni commerciali dei fenici. Di particolare importanza sono i resti della città punica di Tharros, sulla costa occidentale della Sardegna. In Sicilia, invece, la situazione era molto più complessa e conflittuale: qui Cartagine non dovette scontrarsi solamente con le popolazioni indigene dell’interno, che pure erano presenti, ma iniziò uno scontro plurisecolare con le colonie greche che l’avevano, anche se non di molto, preceduta nell’isola. La Sicilia fu a lungo divisa tra due zone di influenza (eparchie), quella cartaginese a Occidente e quella greca a Oriente. Le città più importanti dell’eparchia cartaginese erano Panormos (Palermo), Drepanon (Trapani), Solunto e Lylibaeum (Marsala), che venne fondata dopo che i f. abbandonarono la vicina isola di Mozia a seguito della distruzione dell’insediamento punico da parte del re di Siracusa Dionisio I il Vecchio nel 397 a.C. La fine del dominio cartaginese sulla Sicilia occidentale coincide con la fine della prima guerra punica (264-241 a.C.), a seguito della quale venne costituita in Sicilia la prima provincia romana. La potenza economica di Cartagine era tale, però, da consentire alla città di riprendersi in fretta da quella terribile sconfitta: a Roma furono necessarie due altre guerre (218-202; 149-146 a.C.) per porre definitivamente termine alla potenza di Cartagine.

domenica 15 ottobre 2023

ANTISIONISTA dalla pianta dei piedi alla radice dei cappelli

 

In sa Giara > Scatto di Cristina Yates


ANTISIONISTA dalla pianta dei piedi alla radice dei cappelli.
A scanso di equivoci mi preme precisare un concetto fondamentale, condanno qualunque azione terroristica che il più delle volte è finanziata dallo stato che la "subisce" e implicitamente condanno ancora più pesantemente tutti gli stati sionisti che il terrorismo lo finanziano.

venerdì 13 ottobre 2023

Accendete la tv, adesso o quando vi pare


 




 
 
 
Se avete studiato le oligarchie, il mondialismo, il piano dulles, il condizionamento mediatico, se non approvate pedissequamente quello che la tv vi dice, se non votate e siete convinti che lo stato, tutti gli stati, sono stati istituiti in sfregio alla gente, se amate la pace e la serenità vostra e altrui, non leggete questo scritto, non leggerete niente di nuovo per voi o situazioni che non avete capito.
Se invece siete ignoranti in materia di mondialismo, se siete ciechi e sordi a quello che avviene intorno a voi, se non avete mai sentito parlare di condizionamento mediatico, se chi usa il termine piano Dulles vi sembra un marziano, allora leggete e meditate sul fatto che siete i cittadini ideali che ogni sistema desidera.

giovedì 12 ottobre 2023

Giornalismo disonorevole

 











Andiamo ad analizzare un orribile fatto di cronaca italica.

Un autobus (elettrico) ha divelto le protezioni sulla strada ed è precipitato da una altezza considerevole, ha preso fuoco, ed ha causato molte vittime.

Il disastro che è successo a Mestre pone degli interrogativi a me, ma dovrebbe stimolare ragionamenti anche a voi.



Il post di calzino rovesciato del quale potete vedere lo screenshot è di una chiarezza disarmante.

https://www.facebook.com/calzinorovesciato/posts/pfbid028wSqyEjrjJsaE5GDfVh9dnJotn7d5Gytwh3bp23Ah9BrdP175yPyCcDUC89Bj5MZl?__cft__[0]=AZUk3Q8BwhppPwcuN1sr4M1h6mCRPxygH_x3yJSnDDMW7HNQtKV9HGCIFSxaHztgBKFmeb_p1E7OX3b8i0BHbZx3zLgZV-E1EioqlP4-Im__mQ-u2Yu_IpjCosd38sB4gf5jBPOOoyfnOYPi--BYQrvg&__tn__=%2CO%2CP-R

Usando la logica mi verrebbe da ipotizzare come primo fattore da indagare il fatto che potrebbe essersi trattato di un malore da parte del conducente, così frequente tra i vaccinati degli ultimi anni.

Spero che la magistratura stia dando il giusto risalto a questa ipotesi, quello che vedo è che i giornalisti, specie quelli televisivi che commentano la tragedia e i suoi risvolti cercano altre cause, sembra che l'argomento vaccini sia off limits.

Questo comportamento generalizzato mi fa pensare al fatto che è palese l'esistenza del sistema-pensiero unico-dominante.

E l'esistenza del sistema-pensiero unico-dominante ha una conseguenza nefasta sulla gente, ne implementa l'ignoranza.

Mi verrebbe da scrivere meno male che non sono italiano, ma che il popolo italiano sia il più ignorante d'Europa penso si possa affermare tranquillamente, certo non per colpa sua, io la causa la ho già espressa, sta a voi ora ragionare sul filo della logica.









Professionisti di regime nutriti a crocchette statali





 


Quando in ambiti archeo-storici (come è uso comune tra i "professionisti di regime nutriti a crocchette statali" ) non si tiene in debito conto la logica applicata ai numeri, avviene quello che sta succedendo attualmente in terra sarda.
"Voghlimoh le phroveh", "Quali sono le fhontih", "la televisione non lo diceh", "non sappiamo niente perchè i sardi non schrivhevanoh", "sono nurhaghjh strani" "tutto quello che esiste in sardegna provhieneh sa althroveh" e similari, sono il metro di indagine di questi pseudo professionisti "esperti di pimpirimpo'".
I siti spirituali ascrivibili alle Antiche Civiltà Sarde sono almeno cinquantamila (Nuraghi, Templi, Tombe di giganti, Piramidi, Pozzi Sacri), che è un numero immensamente superiore agli attuali luoghi di culto isolani.
Considerando che la popolazione residente in Sardegna oggi si attesta sul milione e duecentomila individui, possiamo tranquillamente affermare che le donne e gli uomini sardi di dodicimila anni fa erano almeno sei milioni.

mercoledì 11 ottobre 2023

Popoli e nazioni senza stato, nazioni soggette a colonizzazione, enclavi


immagine estrapolata da  
https://www.autopareri.com/uploads/monthly_2020_05/87601643_adv_16nazionisenzastato.jpg.9181a4600b8
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Popoli e nazioni senza stato, nazioni soggette a colonizzazione più o meno selvaggia, enclavi varie sono probabilmente molte più numerose di quante immaginiamo.
Può essere che il seguente elenco sia persino incompleto, ma come potete vedere il mondo è ancora infestato da molti stati che dominano e colonizzano in maniera quasi sempre illegittima numerosissime nazioni e popoli.
Popoli e nazioni che reclamano libertà:

Sardi

Veneti

Siciliani

Italiani del Sud

Corsi

Palestinesi

Baschi

Catalani

Armeni

Curdi

Abkazi

Ossezi del Nord

Dombass

Tirolo

Scozia

Fiamminghi

Isole Faroer

Gagauzi

Somaliland

Transnistria

Nagorno Karabakh

Cipro del Nord

Polinesia francese

Nuova Caledonia

Wallis

Futuna

Guiana francese

Martinica

St. Barthélemy

Guadalupe

St. Pierre

Isola della Réunion

Gibilterra

Bermuda

Isole Falkland

Isole Vergini britanniche

Sant’Elena

Tristan da Cunha

Gibilterra

Ceuta

Melilla

Saba

St. Eustatius

St. Marteen

Curacao

Bonaire

Niue

Isole Pitcairn

Portorico

Samoa americana

Guam

Isole Vergini americane

Guantanamo

Grisoni Ladini

Occitani

Sòrabi

Valloni

Nazioni che non cercano indipendenza, ma più autonomia

Val d’Aosta

Canarie

Crimea

Frisia

Galizia

Galles

Isola di Man

Lapponia


Durante la ricerca per questo elenco  ho visitato varie fonti web, se ci dovesse essere qualcosa di errato o mancante o contributi soggetti a copyright potete commentare o richiedere revisione in fondo all'articolo, grazie.

Mariano Abis



martedì 10 ottobre 2023

Antiche Civiltà Sarde, tra passato e presente, trilogia

 

Antiche Civiltà Sarde, tra passato e presente, opera numero 3

Erano anni che mi frullava in testa l'idea di realizzare una triade di opere pittoriche che inglobassero simbologie sardiane, sia antiche che attuali, come a suggerire il fatto che le antiche civiltà sarde non sono del tutto estinte nemmeno dopo svariate dominazioni, dominazioni che avevano lo scopo di annichilire i nostri valori ancestrali, ma che per quello specifico scopo secondo me hanno fallito. 

In tutte e tre le opere sono presenti alcuni simboli che ritengo significativi: la stele di Nora, il pugnale del comando, il caratteristico elmo con le corna, il classico scudo sardo tondo con le tre spade di riserva, e il nuovo simbolo della nazione sarda.

A completare il tutto non poteva mancare il nuraghe e il pozzo sacro di Santa Cristina, poi la maschera de su componidori, alcune figure del carrasegare, e altri simboli che lascio a voi scoprire e decifrare.


Antiche Civiltà Sarde, tra passato e presente, opera numero 2

Infine, come doveroso omaggio alla sardità di genere femminile ho dipinto l'opera N°1 con in primo piano una gherradora, auspicando una inversione alla tendenza che tende a raffigurare il difensore della nostra sardità un guerriero maschio.

Sono convinto che la matriarcalità tipica delle nostre genti otterrà migliori risultanze di quelle che gli uomini sardi hanno finora espresso.

Le antiche civiltà torneranno prepotenti per rinverdire l'orgoglio di sardità che finora era restato assopito, ma non del tutto estinto.


Antiche Civiltà Sarde, tra passato e presente, opera numero 1


:Mariano-Abis: 






domenica 8 ottobre 2023

Comunicazione verbale associata a internet

 









Testo di :Mariano-Abis:

Da sempre l'uomo ha avuto dei bisogni primari, inderogabili: mangiare, bere, vestirsi, costruirsi un alloggio, tenersi pulito, interagire tra simili, fino a quando non si è reso conto, avendo finalmente dei ritagli di tempo libero, che diventava primaria anche la necessità di essere intrattenuto.

E così nacquero nuovi mestieri: giullari, acrobati, attori, menestrelli, scrittori, illusionisti, lottatori e quant'altro.

E così vennero costruiti spazi appositi per intrattenere la gente, anfiteatri sempre più capienti.

C'era quindi chi intratteneva e chi veniva intrattenuto.

Oggi la situazione non è molto diversa, solo che col tempo si sono aggiunti nuovi bisogni.

L'elettrodomestico onnipresente in ciascuna abitazione è il televisore: ti intrattiene, ti tiene informato, ti fornisce quella particolare cultura di cui il popolino ha bisogno, cultura fine a se stessa, a senso unico, inutile.

Ti comunica i messaggi che i potenti hanno interesse a venire implementati, ti presenta solo il bello dei loro piani oligarchici ideati per ingabbiare, e così nascono i loro neologismi e i loro acronimi.

Una volta presentati così, chi mai direbbe che certe organizzazioni siano nate in sfregio alla libertà della gente?

ONU, OMS, Nato, Nasa, Città lineari, Smart city, coniano lemmi buonisti, femminicidio, zonafranchismo, cittadinanza, accoglienza, autonomismo, complottismo, coniano frasi tipo città da quindici minuti, incitamento all'odio, dedicano gruppi FB per dileggiare quelli che definiscono analfabeti funzionali, ma che nella realtà dimostrano di aver capito anni luce prima come funziona il sistema, ti dimostrano che solo loro hanno diritto a governare, ti fanno credere che la loro democrazia delegativa è cosa buona e justa, falsificano la storia, la scienza e la geografia, a volte falsificano persino la matematica.

Hanno lo scopo di tarpare la logica, ma niente paura, si può sostituire coi luoghi comuni, fanno credere alla gente in nome di una supposta uguaglianza che i chiodi che sporgono vanno martellati e portati allo stesso livello degli altri.

E allora alla gente non sembrerà strano che si vada a cercare l'acqua su Marte prima che su territori terrestri siccitosi.

E allora alla gente non sembrerà strano che venga demonizzata una molecola fondamentale come la CO2.

E allora alla gente non sembrerà strano che per contrastare un fasullo riscaldamento globale la soluzione sia l'abbandono delle auto private.

A volte combattono il supposto riscaldamento globale distruggendo foreste.

A volte finanziano autentiche cretine, o gretine che dir si voglia, per far credere alle loro invenzioni, a volte forniscono forbici alle donne iraniane desiderose di vivere in democrazia delegativa.

Ripetutamente si inventano primavere e bandiere arcobaleno, a volte improvvisano girotondi o pride di tutti i tipi.

Spesso tolgono figli ai genitori per affidarli ai loro complici nullafacenti che hanno fretta di rimpinguare le loro tasche, a volte inventano organizzazioni non governative finanziate da criminali o da stati, a ben guardare i termini stato e criminale il più delle volte sono sinonimi.

Se scrivi democidio il telefonino ti comunica che è un termine inesistente.

E allora la gente gradirà connessioni veloci e la possibilità di interagire a distanza con le cose e adotterà volentieri le frequenze assassine del cinque G.

E allora alla gente non sembrerà strano perdere le proprie abitazioni risultate "non a norma".

E allora alla gente non sembrerà strano assistere a clonazioni e modifiche delle molecole della vita animale e vegetale, dei nostri codici genetici.

E allora alla gente non sembreranno strani stati, albi professionali, tasse, imposte, autovelox, telecamere dappertutto, microchip, punture da siringhe salvifiche, la supposta intelligenza artificiale, o l'uso smodato di telecomandi vari.

Ieri durante uno dei ricorrenti cortei organizzati da Sa Defenza vengo fermato da due simpatiche signore che chiedevano lumi sulla scritta dello striscione che apriva il corteo e che comunicava la nostra avversione a smart city e oms.

Mi hanno chiesto: "E cosa sarebbe questa parola nuova?"

In maniera succinta ne ho spiegato significato e aberrazioni, al che entrambe hanno esclamato qualcosa che assomigliava a "Oia mommìa ti arrori, dopeusu fai da totu po cumbatti kusta porcheria!"

Ho annuito e mi sono congedato dicendo "per altre informazioni su questo e altro cercate in internet".

Mi rendo conto che comunicare su internet è fondamentale, ma è forse più incisivo e produttivo comunicare "de visu", attuare la nostra comunicazione verbale sull'esempio della terapia verbale della dottoressa più importante del panorama sanitario isolano, che ieri ci ha onorato della sua partecipazione al corteo.

Per contro, quando per cause contingenti ahimè troppo presenti e volute, è impossibile interagire direttamente, quello che l'informazione di regime nasconde o altera va cercato in rete.

Con acume e discernimento.

Non tutti sanno che le fetenzìe (cioè le oligarchie, le multinazionali, le grandi società finanziarie, le massonerie, il sistema di dominio mediatico sionista), possono compiere delle azioni che nemmeno immaginiamo.

Possono causare terremoti, cerca in internet haarp, muos.

Possono intervenire sul clima, causando alluvioni, siccità, trombe d'aria, cerca in internet haarp, muos, geoingegneria.

Ti fanno lavorare otto ore, e ti lasciano il frutto di una sola ora, cerca in internet signoraggio, Auriti, interessi sul debito.

Condizionano la tua mente, cerca in internet onde scalari, haarp, blue bean, piani Dulles, Gender e Kalergi.

Sei pesantemente controllato e schedato, ma su questo non c'è bisogno di andare su internet per conferme, lo sai benissimo.

Ti stanno avvelenando con il cibo e con le medicine, in internet trovi innumerevoli articoli al riguardo, cerca OMS.

Con la civiltà dei consumi stanno creando tra l'umanità degli automi.

Stanno distribuendo nei cieli di tutto il mondo bario, alluminio, e chissà che altro ancora, molecole deleterie per la tua vita, cerca chem trails.

Se sei convinto di avere pensiero autonomo disilluditi, cerca Piano Dulles, informati sulla evoluzione storica di illuminati e massonerie.

Ti stanno imponendo le loro falsità, cerca televisione, informazione, disinformazione, debunker, troll.

Se pensi che gli stati, l'OMS, l'ONU, la Fao, Telethon, la RAI, gli albi professionali e similari siano al servizio della gente, ravvediti, sono al servizio di Fetension.

Se pensi che cantanti, registi, attori e scrittori hanno successo per il loro talento non crederci e rivediti uno dei piani fondamentali delle oligarchie che non nominerò mai abbastanza, il famigerato Piano Allen Dulles.

Se cerchi "forme di democrazia" o "forme di società", forse ti accorgerai che una delle peggiori è quella alla quale mezzo mondo è soggetta, la democrazia delegativa, cerca società gilaniche, sociocrazia, meritocrazia,

Se pensi di far parte di un popolo colonizzato, cerca teoria della minorità.

In quel caso cerca anche Sindrome di Stoccolma.

E dato che siamo in tema, cerca in internet la differenza tra la Libertà e l'Indipendenza, tra Stato e Nazione, tra l'articolo 5 della costituzione italiana e la Legge 881 del 1977.

Se non sai perchè avvengono le immigrazioni dei tempi nostri, digita sulla tastiera: piano Kalergi.

Se non sai che i politici non contano un piffero, che sono camerieri servitori, cerca in questo sito il termine Fetenzìe, oppure fetension.

Se sei convinto che la partitocrazia sia necessaria, che la cosiddetta repubblica italiana sia legale, visita il gruppo Facebook Shardinyan Kingdom.

Se pensi che la storia che ci raccontano è veritiera visita il gruppo Antiche Civiltà Sarde.

Se pensi che i politici siano al servizio della gente, disilluditi, essi sono al servizio della loro ingordigia e delle fetenzìe.

Se pensi che l'occidente dichiari guerre umanitarie, o contro stati canaglia, disilluditi, il suo scopo è espropriare risorse, e annientare capi di stato che vogliono bene al loro popolo, e si difendono dai banchieri e da fetension.

Quando vedi del buonismo in televisione, diffida, probabilmente i soldi che ti chiedono di versare, non andranno mai verso la giusta destinazione, ma nelle tasche dei furbi senza etica.

Cercheranno di screditare corretti informatori, e osannare falsi profeti.

Ti faranno odiare chi cerca di difenderti, di destarti, e ti faranno amare il tuo aguzzino.

Cerca in internet racconti scientifici come la teoria della centesima scimmia, o quella della rana bollita, leggi quanto più puoi, dalla cultura personale, conquistata in maniera autonoma, e dalle corrette informazioni, nascerà la forza collettiva che annienterà le fetenzìe.

Quando tutta la popolazione mondiale colta vibrerà all'unisono, secondo il principio della risonanza, saremo finalmente liberi.

E adesso non venitemi a dire che farei meglio a restare invisibile e rinunciare a diffondere informazioni che potrebbero causarmi fastidi proprio da parte di quelli che avrebbero bisogno di essere svegliati, in quel caso non saprei justificare il fatto che conoscevo, che ero informato, e sono restato in silenzio.

E infine una informazione e un consiglio a chi crede di essere informato guardando il televisore e leggendo giornali e riviste di sistema, e ascoltando la radio, a chi non ha altri interessi che seguire lo sport e l'intrattenimento, la politica, e pretende di discutere con me dall'alto della sua ignoranza di sistema, sappia che non riuscirà a farmi perdere tempo, che preferisco dedicare alla comunicazione, allo studio e all'informazione.

I più insistenti finiranno direttamente nel bannatoio, chi invece dimostra di volersi informare, sappia che Mariano Abis e tutti i componenti de Sa Defenza sono a sua disposizione.



sabato 7 ottobre 2023

Collegamenti tra astronomia, numerologia, architettura e scrittura sarda

 

Collegamenti tra astronomia, numerologia, architettura e scrittura sarda

Articolo del prof  GIGI SANNA
IL GENIO ARCHITETTONICO DEI NURAGICI. DA URLO!
Sandro Angei ha fatto da poco una magistrale 'lettura' in loco per gli studiosi Mauro Biglino e Gian Matteo Corrias. Ha descritto il monumento di Santa Cristina (il famoso pozzo sacro) e riferito della sua scoperta circa la luce solare che indugia in due particolari giorni dell'anno in un concio singolare per forma del 'dodicesimo' anello dei 24 anelli basaltici che vanno a formare il vano del pozzo. Ha anticipato però quella lettura facendo presente l'esistenza della numerologia in tutta la sofisticatissima costruzione. Più precisamente una numerologia con base dodici. All'ingresso della scalinata 12 conci di forma taurina (sei per parte), 12 conci a piattabanda che coprono parte della scalinata, 24 scalini per raggiungere il bacile con l'acqua del pozzo e ,come si è detto, 24 cerchi in conci basaltici per il cono del pozzo. Nelle non poche discussioni sorte tra il sottoscritto e Sandro Angei sulla possibile lettura del monumento paulese ho suggerito all'amico archeoastronomo che la reiterazione del 12 costituiva di per sé 'segno' manifesto che il monumento non dovesse essere 'letto' solo (ripetiamo: 'Solo') dal punto di vista astronomico e da quello dell'estetica architettonica, ma anche (e forse soprattutto) dal punto di vista della scrittura. Perchè se è vero che in genere l'architettura sacra procede spesso 'scrivendo' per simboli, l'architettura nuragica procede per scrivere, attraverso i particolari del monumento stesso, una intera frase di senso compiuto.

lunedì 2 ottobre 2023

Femmini-Sion

 


So benissimo che la mia prossima affermazione per chi non ha studiato il mondialismo e il piedistallo che lo sorregge (il piano Dulles) potrebbe risultare incomprensibile o offensiva per il genere femminile.

Donne che volano giù per le scale
Donne tirate per i capelli
Donne trovate kaputt
Donne mai trovate

I fetenti e molti di voi lo chiamate femminicidio
io lo chiamo piano Dulles


Uno degli innumerevoli fini del piano Dulles è diffondere tra la gente che viene dipinta come violenta e irragionevole, il concetto che simili individui non hanno diritto di governare, questo è istigazione a dare un calcio a questa fantomatica democrazia.
Se la gente a volte commette crimini, come violentare o uccidere una donna, loro, i fetenti, le oligarchie, fetension, i satanisti e gli stampatori di monete false commettono genocidi, democidi, stragi e aberrazioni conclamate, conclamate ma non dalla informazione planetaria di sistema.

E così, quando in Iran donne pagate dal sistema fetension si tagliano ciocche di capelli, fetension finanzia il cambio di un regime che non ha intenzione di sottostare ai loro bullismi.