domenica 31 dicembre 2017

Borangiu, storia di miseria e riscatto.

"Il giorno dopo avremmo sistemato tutto, in quanto persino il suo notaio aveva già pronti i documenti necessari, e l’assegno era a mia disposizione, già firmato!
Tutta quell’organizzazione non poteva essere messa in atto in breve tempo, e i miei sospetti diventarono certezza in quel momento.
Andammo a casa sua, firmammo il compromesso di vendita, e mi consegnò un acconto, altro caffè e calorosa stretta di mano da parte sua, alla quale risposi senza entusiasmo; il giorno dopo, dal notaio era tutto sistemato, ed io mi ritrovai senza azienda, ma con un cospicuo conto in banca.

martedì 26 dicembre 2017

Evoluzione programmata di nuovi schiavi al servizio delle fetenzìe.

Da buon scacchista seguo con una certa costanza e interesse l'evoluzione di hardware e software dedicati al nobil giuoco.
Questi marchingegni assomigliano sempre più agli umani, come gli umani ragionano in maniera analitica, hanno capacità di calcolo molto vicino ai nostri, dispongono di banche dati molto corpose, sicuramente superiori a quelle che il cervello umano, attualmente, è in grado di immagazzinare e consultare.


venerdì 22 dicembre 2017

Le sindromi da dipendenza indotta dalla cyber-società

E' sotto gli occhi di quelli che hanno occhi per vedere, e non solo per guardare, il cammino che le oligarchie stanno imponendo a tutti gli abitanti del pianeta.
In un certo qual modo, si potrebbe affermare che manca poco alla realizzazione del nuovo ordine mondiale, almeno sotto innumerevoli aspetti di dominazione mediatica e sostanziale, anche se siamo convinti che il nwo politico, non verrà mai e poi mai realizzato.
Chi segue jolao77 ( a destra sul sito trovate una icona azzurra con su scritto segui ) sa che questo è impossibile.
Questo mondo sta diventando sempre più cibernetico, i lavoratori non eseguono più la totalità dei lavori, e molti di essi trascorrono il loro tempo lavorativo costruendo macchine, e alla fine di tutto questo processo si arriverà a disoccupazioni galoppanti, e secondo il trittico delle fetenzie problema-reazione-soluzione, porterà a giustificare gli assiomi di guidestone park, e imprimere accelerazioni in perfetto stile vhemt.
Questo mondo sta diventando sempre più cibernetico, e arriverà il giorno che per compiere atti sessuali, ci si rivolgerà persino a entità meccaniche costruite ad hoc.
Ma i segnali di indifferenza popolare a cambiamenti imposti dalle fetenzìe, quelli ci sono tutti.
La sindrome da dipendenza a processi illogici e penalizzanti per la gente, è così diffusa e nascosta, che ormai certe aberrazioni passano inosservate.
Il termine indipendenza è usato così inconsciamente che passa per termine positivo, ma è una parola inventata dalle fetenzìe per rimuovere dalla nostra mente ancestrale il concetto di libertà.
E così una persona si sente protetta, per esempio, da una password che crede sicura, perchè inventata da lui stesso, ma non sa che siamo arrivati al punto che qualunque azione compiamo è sotto gli occhi di chi di dovere.


giovedì 21 dicembre 2017

Troppi sardi dipendono economicamente da mamma italia

Troppi sardi dipendono economicamente da mamma italia, impiegati, burocrati, militari, personale scolastico, sanitario, nei sindacati, nei trasporti ecc ecc, gente che riceve stipendi e pensioni da matrigna italia, e ammettendo che non tutti di loro sono mentalmente incantati dalle lusinghe italiane, essi sono una buona parte della popolazione sarda, e non recepiranno il cambiamento, non recepiranno mai istanze di autodeterminazione.
Non sanno, o non immaginano che con lo stato sardo starebbero sicurissimamente molto meglio, e non solo economicamente, ma sotto tutti i punti di vista.
Per chi non ha la mente aperta ogni cambiamento è terrorizzante, il nostro scopo è comunicare loro che avremmo solo dei vantaggi sotto tutti gli spetti, a far parte della futura repubrica de sardinnia.

mercoledì 13 dicembre 2017

Motivazioni en-passant riguardo alla disobbedienza

Sapevo che la gente ha poche idee, e per giunta molto confuse, ma quello che ho dovuto sentire oggi ha del fantasmagorico, come uno splendido spettacolo di fuochi pirotecnici.
Mi trovavo a discutere con alcuni compaesani in contrada di sorres, in severe difficoltà economiche.
Si rimarcava il fatto che quasi la metà dei sardi sono abbondantemente al di sotto della fatidica soglia di povertà.
E siccome sono solito far seguire alla festa di frate lamentino, la ricorrenza di suor soluzione, ho cercato di impostare la discussione, cercando di capire cosa i suddetti sorrensi siano disposti a fare per ovviare al problema.

Noi siamo la sintesi, la luce, il sorgere del sole


Prendo in prestito la frase di un mio Grande Amico per spiegare chi siamo noi.
Noi siamo quelli che si limitavano a costruire i nuraghi, quando altri, ben più osannati, "addirittura" scrivevano su tavolette di argilla.
Basterebbe questo per spiegare come ci hanno tolto la storia, come ci vogliono far dimenticare le radici, basterebbe questo per affermare che l'alba della civiltà planetaria è avvenuta in terra di sardegna.
Diffidate di cattedratici, televisioni e giornali, diffidate di chi dice che i sardi non hanno costruito un bel niente, che costruttori e pietre da costruzione provenivano da "altrove", al confronto della terra di sardegna, altrove era il regno del buio.

Diffidate del premio nobel sardo, dice che siamo romani, pisani e cartaginesi, ti sta mentendo anche lei, noi siamo sardi e basta, caso mai sono loro ad essere sardi come noi.


lunedì 11 dicembre 2017

Forse la Deledda aveva le idee un po' confuse

Noi siamo sardi
Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi,
romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono
sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo,
lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi,
della rosa canina,
del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi,
di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,
di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda 

SK Plurinazionalità Pluriterritorialità

Plurinazionalità
Pluriterritorialità
L’isola di Sardegna, una terra che ha generato attraverso le eccellenze della sua gente, il progresso quanto meno di tutta Europa, penisola cosiddetta italiana compresa, che da ora in poi definiremo penisola sarda, così come lo era in origine.
Concezioni che hanno elementi di razzismo in chiave anti sarda, sono stati esplicitati prima dal Regno d’Italia, e poi dalla Corporation Republic of Italy.
Non stiamo a discutere quali siano stati gli elementi che hanno portato a questo atteggiamento, certo è che il fatto che tutta la storia peninsulare nasce da noi, i primi esempi di industrializzazione vengono dalla nostra terra, i più antichi esempi di emancipazione femminile sono avvenuti in Sardegna, nazione a struttura matriarcale per eccellenza, la stessa Italy SpA è una degenerazione del Regno di Sardegna, la ricostituzione integrale del quale, è il fine istituzionale che Shardinyan Kingdom si pone.

domenica 10 dicembre 2017

Eusu scerau sa bandela, scereus s'innu sardu

Jolao77 ha già pubblicato un articolo sulla scelta della bandiera sarda, ora è venuto il momento di scegliere il suo personalissimo inno.
Premetto che dal punto di vista musicale sceglierei sicuramente qualche passo dall'opera di Ennio Porrino I Shardana, ma al momento non conosco nessuna traduzione dal dialetto italico alla lingua sarda, ben venga qualche traduzione, ma in mancanza di un testo in sardo scarterei a priori questa opzione.

Nikola Tesla il genio assoluto al servizio dell'umanità

Nikola Tesla: Un genio dimenticato in Italia

dal blog amico di jolao77 > https://ilquieora.blogspot.it/
"La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell' umanità". Nikola Tesla

"Il progressivo sviluppo dell'uomo dipende dalle invenzioni. Esse sono il risultato più importante delle facoltà creative del cervello umano. Lo scopo ultimo di queste facoltà è il dominio completo della mente sul mondo materiale, il conseguimento della possibilità di incanalare le forze della natura così da soddisfare le esigenze umane"(1).


Così Nikola Tesla apre il primo capitolo della propria autobiografia, un volumetto polveroso fuori catologo, comprato per pochi soldi in un negozio di libri usati situato oltreoceano.

Sì, sembra proprio che questo libro fosse un "fondo di magazzino", riguardante qualcuno non così importante.

Peccato che a questo "qualcuno non così importante" si debbano molte invenzioni che ognuno di noi usa nella vita quotidiana, perché proprio a questo signore quasi dimenticato si devono i rudimenti di molte scoperte, sviluppate da altri uomini di Scienza, quali la radio, o il radar. Nel migliore dei casi, il suo nome è connesso all'unità di misura dell'induzione elettromagnetica, cioè dei campi elettromagnetici generati dalle antenne per le trasmissioni radiotelesive e da quelle per le comunicazioni via cellulare.
Vogliamo almeno per poco, gettare il fascio dei riflettori su questo scienziato ingiustamente dimenticato, poiché ciò che noi vogliamo sottolineare è che il suo operato è sempre stato, per usare parole sue, "al servizio della specie umana", non interessato al successo personale.