martedì 17 luglio 2018

La teoria del non contrasto e altre amenità

Tanto tempo fa esisteva un popolo pacifico ed un re buono.
Il re decise che non era necessario avere un esercito, perchè credeva che tutti gli esseri umani fossero come lui, che tutti i popoli fossero pacifici come il suo.
Nel suo regno regnava la pace e la concordia, il merito di ciascuno era il merito di tutti, il popolo era cresciuto con sani principi di mutuo rispetto, con i popoli confinanti.
Il suo regno era un esempio per tutti, la pace, come ben sappiamo, significa progresso e prosperità.
Il re non sapeva che una delle caratteristiche dell'animo umano, specie se privo di una sana cultura umanistica, è approfittare delle "debolezze" altrui, e un brutto giorno il suo regno venne invaso da un esercito di barbari, e il popolo dovette soccombere all'invasore, diventando così suo schiavo.


domenica 15 luglio 2018

Ales 14 07 2018 una festa tra amici nel segno della musica

L'associazione musicale DALTON di Ales ha organizzato una festa tra amici musicisti nella casa parco della cittadina in provincia di Oristano.
In una calda ( e umida) notte di luglio, la musica ha dominato su tutto, anche sull'ottima birra alla spina, che definirla alla spina è stato riduttivo, direi piuttosto che corresse a fiumi, del resto i sardi, è risaputo, sono i maggiori consumatori al mondo di questo indispensabile alimento.
Ma non sono mancati ottimi panini, patatine fritte e caffè confezionati come Dio comanda.





sabato 14 luglio 2018

Il cassetto nascosto.

C'è un cassetto nascosto nella mia casa che nessuno troverà mai.
E' nascosto così bene che faccio fatica anche io a scovarlo.
Avevo messo dentro tanti oggetti.
Oggetti inutili che al momento mi sembravano importanti.
 Ho deciso di toglierne alcuni.
Ho deciso di togliere i conformismi, le ipocrisie, le falsità, ho deciso di rimuovere le scorie sociali, ho deciso che il livellamento non fa per me, ho deciso che la vita che voglio vivere non è compatibile con la disonestà.

La speculazione dei media dominanti in tematiche pensionistiche e previdenziali.

Chi segue jolao77 e ne accetta o valuta sia conclusioni che analisi, sa che l'umanità vive in un sistema globale che jolao definisce fetension.
Sistema sionista fetente.
Tutto in questo pianeta è fittizio, illusorio, plagiante, diseducativo, e globalizzante.
Il sito è uno degli ambiti dove (coraggiosamente, affermo io)  non si prendono per buoni i paradigmi fetenti delle oligarchie, si cerca di smontare balle colossali, si cerca di analizzare altri possibili scenari che non siano dettati (o meglio nascosti) dalle fetenzìe.
Si dice che tra 30 anni la popolazione occidentale che lavora, sarà numericamente uguale a quella pensionabile, si dice che "noi certi lavori non li vogliamo fare", si dice a fronte di un calo demografico, ci sarà bisogno di più immigrazione, che per affrontare simili problematiche ci sia bisogno di "più europa".
Non si dice che ci sarà bisogno di più schiavi, ma questo, per chi ha occhi per vedere, è sottinteso.

martedì 10 luglio 2018

Eppure anche gli attuali "immigrati" ci insegnano qualcosa.

Ho sempre pensato che le migrazioni di esseri umani siano per lo più frutto di scelte oligarchiche per devastare territori, e creare terreno fertile altrove per sfruttare la gente in ambiti lavorativi, si parla tanto di integrazione, ma non si capisce che le fetenzie intendono integrare gli invasi, alla cultura degli "invasori"
Tutto questa devastazione che sta succedendo è rivolte soprattutto ai popoli che accolgono.
I cosiddetti migranti sono uno strumento per mettere in difficoltà intere nazioni, che hanno trovato col tempo, chi più chi meno, i loro justi equilibri.
Ci insegnano che si può lavorare per un'ora, e pagarsi a malapena mezzo chilo di pane, ci insegnano che per ora farebbero lavori "che gli occidentali non vogliono fare", questa, per chi ha occhi per vedere, è una balla pazzesca.
La differenza è solo nel fatto che noi abbiamo capito che non ci si deve svendere, che la dignità di ogni essere umano è sacra.

domenica 1 luglio 2018

All'inferno, in purgatorio e in questa melma di social

Non illudiamoci che la costruzione della libertà per la nostra nazione, sia questione di gestire le nostre azioni in "democrazia" o in "umiltà", e non è questione nemmeno di frasi fatte ad hoc, facili e che strappano applausi, e nemmeno di farsi vedere alle manifestazioni con una bandiera dei 4 mori in una mano e una bottiglia di jchnusa nell'altra, e magari con un microfono in mano per far vedere quanto siamo "patrioti".
La retorica e il "volemose bene", o peggio il "tiraccampà" in queste cose sono inutili se non dannose... esiste una sola istituzione (tra quelle di cui sono a conoscenza) della quale ho fatto parte in passato, che può portare la nostra nazione verso la libertà, gli amici più vicini a me sanno di cosa sto parlando, sto parlando anche delle vicende di Uta e di Arborea.
Massimo rispetto per tutte le forme di vita si, e comportamenti onorevoli, ma essere umili o agire "in modalità democrazia" non serve, questo pantano di social che un Grande Partiota definiva come facc'e bagassa, è il regno delle frasi fatte, della retorica a buon mercato, del gioco a nascondino di quello che ciascuno di noi è, tanto i "patrioti" si aspettano che siano sempre gli altri a doversi esporre, e il primo che si azzarda a proporre soluzioni innovative, ragionate e ampiamente discusse e analizzate, impegnandosi in prima persona per la loro realizzazione, viene deriso, sbeffeggiato, offeso e dileggiato, e infine accusato di protagonismo.
Sono in questa melma di social unicamente perchè DEVO comunicare, perchè SO comunicare, se non avessi questa esigenza mi rimetterei seriamente a dipingere, scrivere, e giocare a scacchi, invece che cercare di contrastare tutte le nefandezze che lo stato compie sui sardi, con tutti i rischi che questo comporta.
Questa nazione non si salverà fino a quando faremo dell'inedia la caratteristica saliente del popolo sardo.
:Mariano-Abis.

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