Da quando ho letto delle inesattezze fuorvianti e plagianti sull'enciclopedia Treccani riguardo ad una certa storia riguardante la presenza dei fenici sulla mia terra, il mio dizionario di riferimento è diventato il nuovo dizionario on-line De Mauro.
"l’essere libero, la condizione di chi è libero"
"stato di chi non è prigioniero"
"facoltà dell’uomo di agire e di pensare in piena autonomia"
"l’essere esente da legami, responsabilità, oneri"
"indipendenza di una comunità politica dalla dominazione straniera o da una dittatura interna, godendo di libere istituzioni"
Queste alcune definizioni estrapolate dal dizionario De Mauro.
Chiede libertà chi non si sente completamente libero, o chi aspira ad un maggiore "spazio di manovra".
Nella lingua inglese sono ben distinti due lemmi che apparentemente hanno molto in comune, ma che sostanzialmente sono molto distanti.
Liberty e Freedom.
La prima parola è un termine imposto, la seconda è un concetto insito nell'intimo di ciascuno di noi fin dalla nascita.
Presumo che la parola italiana libertà sia derivata dal termine "liberto".
Chi è il liberto?
"in Roma antica, schiavo affrancato, che generalmente continuava a vivere come cliente nella casa del patrono e aveva nei suoi confronti doveri di rispetto e obblighi di natura economica."
Va da se che secondo questa definizione estrapolata dallo stesso dizionario il termine libertà perde molto della forza evocativa che sembrerebbe trasmettere a prima vista, specialmente quando si manifesta verso o contro il potere.
Assomiglia più ad una lamentela, ad una supplica, ad una richiesta.
E' per questo motivo che non sentite mai Jolao gridare "libertà" alle poche manifestazioni alle quale partecipa o ha partecipato.
Non supplico mai il potere, ma se proprio sono costretto a gridare dalla mia bocca uscirà solo la frase "Non chiedo libertà perchè io sono nato libero".
:Mariano-Abis:
https://jolao77.blogspot.com/2021/09/la-rabbia-e-la-lotta.html
https://jolao77.blogspot.com/2021/08/fueisi-balossus-ki-no-seis-atru.html
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