Accendiamo un cero alla morte dell'archeologia etica in Sardegna.
La nostra isola è il museo a cielo aperto più importante di tutto il pianeta.
La nostra isola è il museo più importante di tutto il pianeta.
Ci si domanda dove vadano a finire i probabili (scriviamo pure certi), numerosissimi reperti che i nostri siti restituiscono nelle mani di tombaroli e archeologi italiani.
Accendiamo un cero in onore della dipartita dell'archeologia etica in Sardegna.
Probabilmente l'archeo-scandalo di Villamar ha dimensioni equiparabili a quell'altra devastazione avvenuta a Monte Prama.
Il sito della marmilla è stato scoperto decine di anni fa, ha "subito" alcune campagne di scavi, non è mai stato aperto alla fruizione popolare, e gli è stato attribuito il nome di "necropoli Punica".
Il solo pensare che una necropoli in terra sarda possa essere denominata punica fa rivoltare sulla tomba sia i nostri antichi antenati che quella parte di popolo sardo che ha capito che dalla colonizzazione della propria terra da parte di uno stupido stato possono nascere solo menzogne.
Perchè scrivo che lo stato italiano è stupido?
Perchè dalle eccellenze archeologiche sparse sul suo territorio si possono finanziare alcune finanziarie che allo stato attuale delle cose sopno a carico della gente.
Fino a quando la Sardegna resterà sotto dominazione di uno stato imbecille, la sua storia e la sua cultura saranno calpestate, sminuite, nascoste e avvilite.
Lo stato italiano ha paura della nostra cultura ancestrale, tanto e vero che ci serve in tutte le salse il concetto che gli antichi sardi non disponevano di scrittura, di scrittura autenticamente sardiana.
Come scritto più volte il colonizzatore è vero che mai e poi mai ammetterà che la cultura e la storia del colonizzato è immensamente superiore alla sua.
Impegnamoci per ristabilire la verità sulle nostre nobili origini.
:Mariano-Abis:
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