sabato 16 aprile 2016

Anche noi.

Anche noi
Anche noi, si, davanti a uno schermo.
Davanti ad uno schermo, si, ma in un ruolo attivo.
C'è differenza tra un telefono cellulare che fornisce notizie, ma non è lo strumento più adatto per comunicare con una platea numerosa, ed un computer collegato con tutto il pianeta.
C'è differenza, il primo si subisce, trasmette, il secondo idem, se non si ha intenzione di soffrire, ma la rete può essere un grande strumento di comunicazione massiva.
Mi è capitato, ho scritto insieme a mio fratello, un articolo che ha superato le centomila letture, di questo fatto ne sono orgoglioso.
Un mio fumetto è stato condiviso spontaneamente centinaia di volte, ne sono orgoglioso.
Siamo obbligati a comunicare, se non avessimo qualcosa da comunicare, qualcosa di rilevante, non saremmo qui, staremmo in piazza, a discorrere di tanti argomenti, come si faceva da ragazzi, in cricca, a trascorrere in rilassatezza ore spensierate.
Ma noi non possiamo, qualcuno ci ha aperto la mente, abbiamo una missione, dobbiamo soffrire e stare al computer, dobbiamo trasferire quello che abbiamo ricevuto.
E' niente altro che un dovere, dobbiamo trasmettere quello che in passato qualcuno ci ha comunicato, egli lo ha fatto perchè noi facessimo altrettanto, si riceve e si da, allo stesso modo.
Una luce che si riflette, ecco cosa siamo, noi siamo quei corpi riflettenti che spargono luce, che non viene da noi, ma dal campo, nel quale questo pianeta è immerso.
:Mariano-Abis.




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