venerdì 26 giugno 2015

Qualche dubbio sull'expo



















Qualche dubbio sull’EXPO

di Carlo Pompei









L’italiano sano di mente (ne sono rimasti pochi, da quanto si legge) non celebra l’inaugurazione di carrozzoni come l’EXPO, che – nonostante abbia nei presupposti lodevoli intenzioni – nei fatti, rappresenta l’ulteriore sperpero di denaro pubblico a fronte di un rientro economico limitato procapite in relazione a quanto ha gravato sulla tassazione.
Per alcuni ciò rappresenta, invece, un rilevante indice di fatturato, che puntualmente viene privatizzato, qualora in utile netto positivo, o socializzato, qualora in perdita. FIAT docet…
Detto questo, non si giustificano le devastazioni dei manifestanti violenti (teppisti al soldo di qualcuno?) causate ieri a Milano.
Non li definisco con il nome utilizzato dal “main stream”, poichè non credo alle etichette: generalmente il contenuto dei barattoli non vi corrisponde, ha una ricetta segreta che non è dato sapere, né ai cosiddetti giornalisti tuttologi, nè, tantomeno, ai comuni mortali che guardano sdegnati, ma instupiditi, un servizio telegiornalistico. Per non parlare dei giornali che, comprensibilmente, portano acqua al proprio mulino.
Il notaio affacciato al balcone con il Tricolore in mostra rappresenta l’Italia? vero, ma “una Italia dei ricchi, borghese, di destra”, addirittura “fascista”, dicono i “ben informati”. E quindi i “no-expo” si sentono autorizzati a bersagliarlo con lanci di uova marce.
Sdegno dei nazionalisti: “Comunisti!”, ho letto.
E i comunisti hanno risposto “sono fascisti infiltrati che prendono di mira i loro simboli per creare tensione”.
Tensione, già, proprio quella, quella “strategia”, quella degli opposti estremismi. Chissà se un cretinetti di 20 anni o meno sa che cosa sia stato quel periodo.
E giungiamo quindi alla politica: Alfano viene dipinto da tutti come l’utile idiota, forse lo è: Renzi gongola e, per bocca della Serracchiani, lancia un monito (neanche fosse il Papa).
Salvini recita il suo mantra, tra applausi e pernacchie, accantonata per un giorno la questione immigrazione.
Tuttavia un dubbio sorge nel vedere questi “giovinotti” lasciare indisturbati i luoghi della devastazione, basterebbe fermarli ed indagare: c’è riuscita una troupe televisiva ad intervistarli, possibile che le Forze dell’Ordine non sappiano fare altrettanto?
O hanno le mani legate da qualcosa?
Certo, avere il centrosinistra con scappellamento a destra al governo non aiuta…

Carlo Pompei
Carlo Pompei














Nessun commento:

Posta un commento