giovedì 17 marzo 2022

Ipnosi democcidentale




Ricordate per caso il periodo nel quale non si parlava d'altro che di sacchetti biodegradabili?

O del romanzo televisivo infinito di quando una mamma sciagurata uccise il suo bambino?

Certo non vi siete dimenticati il fatto che in prossimità delle elezioni il televisore e i giornalisti non fanno che parlare di partiti e alleanze.







E gli oltre due anni che nel mondo sembrava non ci fosse altro che una tremenda pandemia.

E del fatto che la povertà indotta e la chiusura di innumerevoli stabilimenti per la tv era una conseguenza del terribile morbo, e non dei provvedimenti da idioti patentati che i vostri governanti prendevano in obbedienza alle cosiddette elite.

E dei cervelli in pappa all'approssimarsi dell'otto marzo o del venticinque novembre?

O delle bugie reiterare all'infinito intorno alla data dell'autoattentato dell'undici settembre.

O di quel numero magico quantificabile in sei milioni...

... sei milioni ...

... sei milioni ...

... sei milioni ...

... sei milioni ...

... sei milioni ...

Quando succede una guerra non si fa che incensare i liberatori democcidentali come dei discesi in terra per riportare giustizia, e denigrare i dittatori nemici del loro popolo.

L'orologio continua a oscillare.

Da destra a sinistra, da sinistra a destra.

La mano che tiene l'orologio legato a un filo non si vede mai, ma i tuoi occhi diventano sempre più stralunati e inebetiti, oltre che increduli sul fatto che si passa da una emergenza ad un'altra.

L'orologio deve oscillare in eterno, altrimenti la gente potrebbe chiedersi per esempio di chi sia la proprietà delle monete private, ragionare se questa sia vera o finta democrazia, della dominazione mediatica, a cosa servano giornali e religioni, scuole e albi professionali, partiti politici e sindacalisti.

L'orologio deve oscillare in eterno, oscillare ...

... oscillare ...
... oscillare ...
... oscillare ...
... oscillare ...

:Mariano-Abis:











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