lunedì 28 agosto 2017

I nostri figli

Istruzione, formazione, educazione, risentono palesemente di una definizione ingannevole, il termine giusto è omologazione.
Se avete delle vecchie foto, provate a guardare l'espressione felice dei vostri figli prima del loro primo gi
orno di scuola, e poi osservate le espressioni cupe e preoccupate dopo appena sei mesi di "istruzione".

lunedì 21 agosto 2017

Sono invidioso

Provo invidia per tantissime persone, visto che penso che la stragrande maggioranza di persone che conosco, dimostrano di essere molto più serene di me.
Io che accumulo cartelle esattoriali rifiutate, e conseguenziali mucchi di scartoffie, raccolte in una super cartella con su scritto: lettere di accettazione condizionata, sono sicuramente molto meno sereno di chi le cartelle esattoriali, le paga senza remore. Conservare una montagnetta di avvisi di ricevimento in eterno, non è uno dei miei passatempi preferiti. Decidere di non pagare, per esempio i bolli auto, o il canone televisivo, sicuramente non dovuti, non mi mette nelle condizioni di stare sereno. Non perchè abbia fatto una scelta sbagliata, no, perchè questo stato gioca con i suoi presunti sudditi in maniera sleale.
Di notte il ricordo delle bollette statali non pagate non hanno incidenza sul mio sonno, dormo tranquillo perchè, avendo deciso di non alimentare questa società sbagliata, ritengo di essermi comportato in maniera onorevole. Invidio chi, al modico prezzo euristico di balzelli imposti, si toglie il pensiero e paga. Invidio la serenità di chi decide di pagare, ma non accetto il fatto che chi dice che viviamo in un sistema disetico, lo foraggia senza porsi domande. A prescidere.
A prescidere non è un comportamento leale, nè da essere umano che ritiene di essere libero. Evidentemente la libertà personale, senza tralasciare quella collettiva, comporta impegno e rischi, è molto più facile assecondare questo stato democidante e vessante, che personalmente credo sia obbligatorio contrastare. Navigare di bolina comporta i suoi fastidi, ma la verità e il diritto hanno una valenza inimmaginabile. Non invidio quell'esercito di lavoratori dipendenti, ai quali lo stato scippa senza colpo ferire una montagna di tempo e di denaro non dovuto, poi che paghino o meno imposte e tasse non dovute che potrebbero legittimamente "evadere", è un altro discorso.
La repubblica italiana è, come ormai tutti sanno, una corporation privata, non ha alcun diritto sui suoi "cittadini", a meno che tali esseri umani "italiani", non accettino lo status, appunto, di cittadini debitori e pagatori. Buona agenzia delle entrate a tutti, e pagate, mi raccomando.
©marianoabis





domenica 13 agosto 2017

La teoria della scarsità

Esiste al mondo una categoria di "persone" che non vogliono bene alla gente.
Col tempo hanno pianificato, adottato, realizzato, una serie di teorie che mirano tutte allo stesso fine, acquisire sempre più potenza a discapito della gente.
Queste teorie portano svariati nomi: kalergi, gender, dulles.
Una loro "teoria storica", da sempre messa in atto, è la cosiddetta teoria della scarsità.
Spieghiamo in che cosa consiste.

Consiste nel creare bisogni e strumenti appetibili dalla gente, senza riservarle risorse per poterne beneficiare, o per beneficiarne solo in minima parte.
Solo momentaneamente mi metto nei panni di un fetente, > per la legge economica della domanda e dell'offerta, se io ho sovrabbondanza di un qualunque bene, farò di tutto affinchè quel bene acquisti sempre maggior valore, il modo più diffuso è renderlo scarsamente fruibile.


sabato 12 agosto 2017

Tutti attivisti della domenica.

Gente alla quale piacerebbe vedere tanta rabbia canalizzata verso i colonizzatori politici, economici, storici, culturali, della sardegna, ha tutta la mia ammirazione, ma solo se tale atteggiamento non è meramente ipotetico.
Qui in questo pantano di società fasulla, agli ordini di feten-sion, tutti pontificano le loro certezze, tutti hanno desideri più personali che collettivi, tutti e tutte prospettano soluzioni, tutti saprebbero come fare, l'importante è che quello che decidono lo dovrebbero fare i soliti noti, molti parlano a vanvera, senza conoscere i punti fondamentali di come le fetenzìe ci distruggono la vita, completamente ignari di moneta, di mondialismo, di geopolitica e di elevazione spirituale.

mercoledì 9 agosto 2017

Le promesse non recepite

Mi hanno promesso che se faccio il bravo avrò dei vantaggi.

E allora faccio il bravo.

Logicamente
... E loro ci provano sempre.
Non crediate a tutto quello che passa la rete, ma cercate di bilanciarlo con l'informazione televisiva, e giornalistica, esistono tanti ottimi quotidiani di destra e di sinistra, la verità non sta mai da una sola parte.
Sappiate che (ma ormai questo è assodato) i governi agiscono sempre per il bene dei cittadini, del resto lo stato siamo noi, e lo sappiamo tutti, non potrebbe essere altrimenti.


Fine anni '60, il cancro in sardegna

Nella civiltà contadina uno dei motti più usati era ed è: <<bastat chi ci siada sa saludi>> perchè nella civiltà rurale NESSUNO MORIVA DI FAME, e la gente era più sana, e viveva serena e più a lungo.
Le scelte politiche di fine anni sessanta che hanno impiantato industrie avvelenanti in sardegna, sono figlie di COLOSSALI mazzette sottobanco, certo è che i pastori o i contadini , quelle mazzette non potevano fornirle, per ovvi motivi.

martedì 8 agosto 2017

Difendiamo la nostra ruralità









Mi viene spontanea una domanda.
Mi chiedo a cosa ambiscano i "cittadini-produttori-debitori-pagatori", raffrontandosi con le "istituzioni" politiche e sindacali.
Spero non sia per ottenere qualche agevolazione formale, qualche palliativo, qualche provvedimento tampone, qualche riconoscimento monetario.
Fare sistema e progredire con le proprie forze, è obbligatorio, dipendere da stato e regione è una fregatura, una illu-sion.
Adesso non vorrei mettere le mani avanti su problemi che conosco solo in maniera marginale, mi riferisco alla disastrosa situazione di pastori e allevatori sardi.
Ossatura portante, direi ancestrale, sulla quale si è sempre basata l'economia sarda ma...... c'è un ma.
Spero vivamente di venire smentito, ma penso che i pastori si siano affidati troppo ciecamente ai sindacati di categoria, perdendo così il loro spirito libero e guerriero che li ha sempre contraddistinti.
Avranno capito, spero, a cosa servono i sindacati.
Aspettare agevolazioni statali sempre più misere, invece che promuovere imprese di trasformazione, li ha portati a diventare la classica rana bollita di chomskiana memoria.
Non è che anche loro, ora, si affidino alle misere pastoie statali o comunitarie, come fecero gli agricoltori in passato?
Capiranno prima o poi che i sindacati sono al servizio dello stato, non dei loro associati?
Meglio che se ne accorgano al più presto, la sardegna non può perdere in così poco tempo la sua predisposizione alla ruralità, sarebbe come consegnarci ancora di più alle multinazionali delle #FETENZIE, distributrici di cibo scadente e dannoso.
Fortza pastori sardi, siamo con voi, disobbedienza civile e fiscale, smettete di chiedere o elemosinare a chi non ha intenzione di promuovere il settore, fatevi valere come imprenditori e trasformatori dell'oro bianco di sardegna, di quella eccellenza tutta sarda che è la pastorizia, politici e sindacati non meritano la vostra attenzione.
POLITICI E SINDACATI NON MERITANO LA VOSTRA ATTENZIONE, adoperate le vostre energie per il vostro futuro, non per tamponare e sperare.
FORTZA!!!!
©marianoabis



Foto di Alessandro Zucca.



lunedì 7 agosto 2017

Le bollette non pagate

Non so cosa ne vogliate fare dell'italia privata e delle sue nazioni. 

E' una dittatura nemmeno troppo mascherata, cumbattei o sparessei.

Azzerate questo sistema e riavviatelo, oppure scappate a gambe levate, visto che oggi fa chiccheria migrare.

sabato 5 agosto 2017

RWM

stralci senza ulteriori commenti da una discussione su facebook
Agosto 2017
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POST Pubblico > (Autrice del post) >>> Loro pensano di contribuire al benessere, in sostanza.
Vedono costruttivo produrre per distruggere.

mercoledì 2 agosto 2017

Le ragioni del servo.

Esci da casa dove bene o male, hai costruito un ambiente che si confà ai tuoi bisogni, un involucro dove contenere aspirazioni e necessità, affetti, e serenità, lasci un ambiente fresco e rilassato, e in una tarda mattinata di mezza estate, ti avventuri sotto il sole, e giri di malavoglia tra uffici postali o comunali, tra patronati e qualche caffetteria di passaggio, e incontri varia umanità con la quale non senti alcun tipo di vicinanza.



martedì 1 agosto 2017

Il cavallo Saggio







Abitava, in contrada di Jippis, un anziano contadino, che, oltre a lavorare la terra, di quando in quando si offriva per fare dei trasporti per conto terzi.
Aveva come unica compagnia un cavallo, ahimè, anche lui molto vecchio.
Tempo addietro lo aveva chiamato Saggio, vi chiederete: che strano nome!
Niente di strano, il cavallo era saggio di nome e di fatto.


Fin da quando Saggio era un puledro, comunicava mentalmente col contadino, imparò in seguito anche a parlare.

Parlava!!!
E parlava in maniera saggia!!!
E capitava, in passato, durante lunghi viaggi che i due compivano assieme, (Saggio attaccato ad un elegante carretto carico di mercanzìe altrui, e il contadino al suo fianco), di imbastire lunghe discussioni, e il tempo trascorreva così, dialogando e discutendo, in maniera piacevole.

Arrivò il giorno in cui il contadino non aveva più forze per fare lunghi viaggi, idem il suo altrettanto stanco cavallo, e decise che era venuto il momento di alienare Saggio, cedendolo solo a chi gli avrebbe garantito una vecchiaia serena, assicurandosi al contempo di non venderlo a chi per professione frequentava mattatoi.
Lo portò ad una fiera di animali, intorno ai due si materializzò come per incanto, un nutrito capannello di persone, intenzionate di fare domande a Saggio.
Un tizio chiese se riuscisse a correre velocemente, Saggio rispose si, corro velocemente, ma dopo pochi metri sono già stanco, preferisco camminare piano e compiere lunghi tragitti.
Uno chiese: come si sta in contrada di Jippis? Saggio rispose che ha ed aveva avuto tutto quello che desiderava, a parte la compagnia di una bella puledrina.
Un altro chiese: come si sta in italia? Saggio rispose che non si era mai posto il problema, visto che lui è sempre vissuto in sardegna.

Vedendo la saggezza dell'animale, uno volle chiedere qualcosa di più complesso: è giusto pagare le imposte? Saggio rispose che nessuno dovrebbe aver bisogno di pagare o ricevere tasse, che le imposte sono una invenzione degli "umani" per creare servi e padroni.
Un altro chiese se soffrisse per il fatto che il contadino lo tenesse con una corda legato a se, Saggio rispose che avrebbe potuto andarsene quando avesse voluto, in quanto non è mai stato nè rinchiuso, nè legato, e se è restato in casa del contadino è stato perchè è nata una sorta di vicinanza tra i due, e che le sbarre delle prigioni sono un fatto mentale.

La gente continuò a fare mille domande, per delle ore, ma nessuno si fece avanti per portare con se Saggio.
I due tornarono mestamente a casa, convennero sul fatto che la saggezza non interessa a nessuno, se non porta introiti, e che la umanità è arrivata ad un punto tale di alienazione e di mancanza di spiritualità, che sarà difficile uscire da questo labirinto indotto.
Non passò troppo tempo, che Saggio morì.
Il contadino abbandonò questa valle di ipocrisia e lacrime, il giorno stesso che seppellì Saggio.
Adesso vagano entrambi, fianco a fianco, alla ricerca di due ipotetici esseri viventi dotati di spiritualità e onore, e senza un briciolo di egoismo, per entrare nei loro corpi.
Non li hanno ancora trovati.
©marianoabis