Sono tre mesi che Doddore Meloni è morto a causa del comportamento irresponsabile delle Istituzioni e del compiacente silenzio di molti politici Sardi.
Frase justa del mio amico Antonello.
Ma che istituzioni e politici lasciassero cadere il messaggio di Doddore, non mi sembra nemmeno tanto astruso da immaginare.
Quando solo viene accennata la parola disobbedienza, fiscale o civile non importa, i politici entrano in allarme, immaginano nel divenire nemmeno troppo remoto, che riceveranno sempre meno privilegi e materiale per riempire le loro borse.
E questo non credo faccia loro troppo piacere, essi non sono certo al vertice di questa società (che poggia sul falso, cioè su paradigmi fetension), per promuovere il bene comune, ma per i loro esclusivi interessi, che diamine.
Il "popolo sardo" (popolo minuscolo, sardo minuscolo, virgolette pienamente plausibili), cosa ha fatto di diverso dai politici sardi?
NIENTE, niente di niente.
La stragrande maggioranza dei capi bastone men che meno, certo che un popolo che ha bisogno di capi bastone simili per promuovere libertà, ha ben poche prospettive di liberarsi.
Dimenticavo, la libertà non è contemplata nei "discorsi" dei capi bastone, loro si accontentano dell'indipendenza.
La disobbedienza e la libertà sono concetti desueti, la prima ha bisogno di impegno coraggioso e costante, la seconda è troppo impegnativa.
Concetti astrusi in questa società dominata dalle immancabili bolgrinaggini e subita da gente dal telecomando facile, la società delle deleghe, e dell'ignavia di chi pensa che debbano rischiare sempre gli altri.
L'ignavia di chi pensa come dinnanzi a uno specchio, di chi pensa che rischiare è funzionale a privilegi personali futuri, e non finalizzata a liberazione collettiva.
Quello che ha fatto Doddore non è stato compreso, la gente ha capito aglio per cipolla, mi viene da prendere in prestito una frase espressa in maniera oltremodo sarcastica, che mi ha colpito per la sua semplicità: "Se la è cercata!"
In sardegna si stanno chiedendo ancora il perchè Doddore Meloni sia morto in carcere.
A volte una immagine spiega più di centomila parole.
©Mariano Abis
democidio.html
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