venerdì 21 febbraio 2020

Con la forza di una incudine che cade dal decimo piano sulla sensibilità dei sardii












L'articolo che ci apprestiamo a scrivere sarà dissacrante riguardo a innumerevoli luoghi comuni fatti propri dall' "indipendentismo" sardo in tantissimi anni di impatto sulla politica e sulla società.
Fatta salva l'affermazione che il termine "indipendentista" non ci evoca vibrazioni positive, visto e considerato che è stato inquinato dal "pensiero" di tanti presunti capi bastone che non sanno far altro che fumo orticante sulle coscienze dei sardi, qualche formazione "indipendentista" ancora agisce con onore.
Si tratta di due formazioni fondate tempo addietro da due Sardi che, pur definendosi indipendentisti, hanno o hanno avuto grande lungimiranza e in buona sostanza hanno superato i paletti che tale termine evoca.
La prima è quella tenuta in piedi in maniera egregia dagli eredi politici e spirituali del grande Doddore, e che risponde al nome di "Meris".
La seconda è la creatura di Bainzu Piliu, il quale sta dando corpo a un gruppo di patrioti in grado di incidere per molto tempo ancora sulla coscienza dei sardi, il F.I.S. , Frùntene pro s’indhipendhentzia de sa Sardinnia.
Sarebbe inutile scrivere, ma lo scriviamo per rendere ancora meglio l'idea che vogliamo comunicare, che Meris e il FIS, si distinguono in maniera netta ed evidente dalle formazioni indy che completano il panorama patriottico del nostro Popolo, i primi agiscono con sincerità e onore, i secondi a nostro parere sono solo dispensatori di fumo italico, e quel che è peggio orrendamente ideologicizzati da scorie distribuite a piene mani dal colonizzatore.
Meris e FIS, a quanto ci sembra di aver capito, agiscono sostanzialmente secondo il diritto "positivo" italiano, pur concedendo una certa tiepida attenzione anche al Diritto Internazionale.
E a questo punto si apre un ingombrante frattale.
Se l'operatività dei patrioti sardi riguardo alle classiche strategie definibili oramai eterne, inconcludenti e stagnanti è bene o male garantita, manca del tutto, (e lo ripetiamo manca del tutto) l'apporto che dovrebbero fornire istituzioni delegate alla difesa della Natzione Sarda secondo il Diritto Internazionale.
Non esistono in terra sarda Movimenti o Fronti di Liberazione Nazionali realmente operativi.
Secondo il nostro punto di vista sarebbero utili entrambe le opzioni, usare sia il diritto "italiano", sia il Diritto Internazionale, possibilmente in qualche maniera sinergizzati, fermo restando il fatto che continuare a farsi prendere per i fondelli dal colonizzatore con elezioni, votazioni varie, e auto flagellarci con proclami sterili, espressioni guerresche e manifestazioni di volontà popolare senza nessun seguito operativo, è perfettamente inutile.
Molti affermano che il Diritto Internazionale da solo non può garantire la liberazione della Natzione Sarda, in parte è vero, ma invitiamo chi legge a considerare il fatto che i Governi Provvisori dei Movimenti di Liberazione agiscono come veri e propri Stati ed hanno le stesse possibilità di incidere sulla vita socio-politico-economico-culturale di un Popolo.
I campi di intervento sono praticamente infiniti, ma riguardo alle sole tematiche monetarie invitiamo chi legge ad aprire questo link:


Capiamo benissimo che le novità fanno un po' paura, e incidere su patrioti indy oramai fossilizzati su termini imposti da chi ha interesse a tenerci nel pessimo stato nel quale ci troviamo, è impresa ardua, e il fatto stesso di "dipendere" può sembrare ai meno accorti un vantaggio, magari economico, secondo loro, quanto meno li dispensa dal cercare soluzioni.
Non ci stancheremo mai di ripetere che "ki no seus liberus esti poita no eusu scipiu difendi sa Istoria e sa Kultura nosta".
Questo testo volge alla conclusione, e se qualche mente è restata fossilizzata (gloriandosi degli errori del passato) e non riesce a scorgere nuove soluzioni, gioco forza ci dobbiamo rivolgere soprattutto ai nostri giovani.
Ci dobbiamo rivolgere soprattutto ai nostri giovani sperando in mentalità aperte verso il concetto ancestrale di Libertà, preparati in questioni di sovranità individuale, convinti che è justo e doveroso lottare per la realizzazione dello Stato Sardo, coscienti che contro mondialismi e globalismi vari, una sana mentalità etnica risulterebbe vincente.
Ci dobbiamo rivolgere soprattutto ai nostri giovani perchè valutino la possibilità di autodeterminarci concretamente dallo stato che ci colonizza.
Ci dobbiamo rivolgere soprattutto ai nostri giovani, per informarli che la stategia vincente per far rinascere la nostra Madre Terra è la decolonizzazione sistematica e costante di spazi sempre più ampi di suolo sardo.

:Mariano-Abis:
©Domenico Loche Paba
©Roberto Sanna



Nessun commento:

Posta un commento