Un popolo o un individuo che non si riconosce con le proprie radici e non le fa sue non può esistere, non sarebbe un popolo, non sarebbe un Uomo, non sarebbe una Donna, sarebbe solo un gruppo di "persone" o un cittadino.
Sarebbe una sottospecie di popolo senza identità, senza visione, senza cultura, un numero gettato a casaccio in questo pianeta bruciato dal mondialismo e dalla omologazione livellante verso il basso.
Sarebbe una sottospecie di essere quasi vivente ma senza identità, senza visione, senza prospettive, senza cultura, un numero gettato a casaccio in questo pianeta bruciato dal mondialismo e dalla omologazione livellante verso il basso.
Riconoscere come proprie le radici che ti hanno fatto Donna, che ti hanno fatto Uomo, che ti fanno diventare Popolo è fondamentale.
Un albero, un individuo, un popolo con solide radici può affrontare tutto, può affrontare il mondo, il vento, il gelo, la pioggia gli inganni e le vessazioni coloniali.
Da chi attinge la sapienza chi non ha radici?
Attinge da paradigmi estranei, da mantra imposti, da ragionamenti che non vengono dalla sua mente.
Attinge da culture esterne, magari valide, magari illuminanti, ma che appartengono ad altri popoli, ad altri individui, e poco si amalgamano con la sua essenza.
Attinge nei casi peggiori da piani e agende ideate da chi non vuol bene all'umanità, attinge concetti mondializzanti ed elitari.
Kena arrexisi no esistisi, no sesi nemus, no sesi Sardu!
:Mariano-Abis:
Nessun commento:
Posta un commento