Tra le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale vi sono, oltre al diritto all'autodeterminazione dei popoli, anche quello di stipulare trattati internazionali e sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per conto loro.
"Possiamo ottenere l'indipendenza soltanto se facciamo una lotta come un MOVIMENTO DI LIBERAZIONE che raggruppi TUTTI I SARDI e non li divida secondo le ideologie di oltremare"
Giampiero Zampa Marras
In italy esistono molti movimenti di liberazione nazionali, essi hanno ragione di esistere per via di una storia che classifica la popolazione che rappresenta, come appartenente ad una nazione, con lingua, tradizioni e peculiarietà omogenee.
Se chiedi ad un appartenente ad un determinato popolo che ha diritto, secondo il diritto internazionale, a lottare e reclamare la sua totale indipendenza dall’italia, se si senta più italiano o appartenente a quella nazione, nella maggioranza dei casi risponderà di NON considerarsi italiano, ma sardo, o ligure, o siciliano, o veneto, o friulano.
Se chiedi di che nazionalità è, penso che le due opzioni se la giochino alla pari, in quanto il senso di nazione, se non italica, non è altrettanto radicato, per via di propaganda statale mediatica.
Decenni di indottrinamento mediatico e scolastico non trascorrono invano.
Se chiedi se vorrebbero l’indipendenza totale dall’italia, molti risponderebbero: ”e come facciamo a vivere”?
Se chiedi loro di andare a votare, voteranno quasi tutti partiti che hanno la loro sede principale a roma, in altri casi voteranno partiti italiani con sede decentrata, che vengono definiti "indipendentisti".
E allora cosa ne vogliamo concludere?
Non sanno che alla piena indipendenza corrisponde la stampa di moneta nazionale sovrana, gli stipendi non verrebbero penalizzati, anzi… slegati da logiche del fmi, la moneta, (nel caso si dovesse adottare una moneta) avrebbe piena funzionalità in ottica popolare, le pensioni sarebbero comunque dovute dall’italia, in caso contrario verrebbero accreditate dalla nuova nazione sovrana, la disoccupazione risulterebbe AZZERATA, perchè la nuova nazione avrebbe interesse a far girare l’economia, con risorse finanziarie abbondanti, dato che stampare moneta sovrana è molto più vantaggioso che farsela “prestare”, chiunque avrebbe un reddito tale da consentirgli una vita serena, mano a mano bisognerebbe invogliare la gente a slegarsi da logiche consumistiche, che fanno comodo, in genere, alle multinazionali, ridando un senso concreto alla vita semplice e SANA, ci slegherebbe di conseguenza dal bisogno di sottostare ai diktat della comunità medica e farmaceutica imperante altrove, e, ciliegina sulla torta, consentiremo il rientro di eventuali emigrati sparsi nel mondo, se lo vogliono, per via del fatto che l’ economia nazionale DECOLLERA’, sganciata ormai da logiche monetariste e globaliste dalla voracità spaventosa imposte dalle elite dominanti.
E le imposte?
La stragrande maggioranza della popolazione non sarà tenuta a pagare tasse, o imposte, esse avranno un senso solo in due casi: serviranno per riequilibrare disparità economiche troppo accentuate tra cittadini, e nel caso in cui ci sia in circolazione sovrabbondanza di denaro, sempre che non si trovino soluzioni alternative all’uso della moneta.
Leggi e Norme di diritto internazionale sui Movimenti di Liberazione Nazionali.
I movimenti di liberazione nazionale
Le origini "politiche" del principio Il principio di autodeterminazione dei popoli ha definitivamente soppiantato l'ottica tradizionale della sovranità statale, poiché in questo modo uno dei principali parametri di autorità degli Stati era la soddisfazione dei bisogni e l'accettazione da parte della popolazione. È palese che tale principio sta alla base della democrazia e ha dato il colpo di grazia agli Stati multinazionali e coloniali. Il contenuto normativo attuale Nonostante la forte accettazione del principio di autodeterminazione dei popoli, questo trova normazione solo in tre aree: come postulato anticoloniale, come divieto all'instaurazione e mantenimento di regimi di occupazione straniera e come condizione per il pieno accesso al governo di tutti i gruppi razziali. Un popolo sottoposto a regime militare di uno Stato terzo è legittimato all'autodeterminazione.
Il principio stabilisce il metodo attraverso il quale gli Stati devono assumere decisioni concernenti i popoli. Le conseguenze giuridiche Gli Stati razzisti, militari stranieri, coloniali, sono obbligati a riconoscere l'autodeterminazione dei popoli. I movimenti di liberazione nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale, rispetto agli Stati oppressori. Innanzitutto possono richiedere il non intervento degli Stati terzi in favore dello Stato oppressore, anzi, possono richiedere ad essi un aiuto (non bellico) nei loro confronti. Il diritto internazionale vieta agli Stati terzi di aiutare gli Stati oppressori, e lascia libera scelta di aiutare o meno i movimenti. I movimenti di liberazione nazionale, poi, sono legittimati all'utilizzo della forza per reagire contro lo Stato oppressore.
L'autodeterminazione impedisce, inoltre, di considerare terrae nullius quei territori in cui non è presente un'autorità sovrana. I limiti Sotto il profilo normativo, il principio di autodeterminazione non è previsto per i gruppi etnici, religiosi e culturali. È questo un forte limite a tale principio, soprattutto alla luce degli avvenimenti odierni, ma, riprendendo Rooslvelt, un allargamento sproporzionato del principio di autodeterminazione porterebbe al caos. La soggettività internazionale dei movimenti di liberazione nazionale A differenza dei movimenti insurrezionali, per il riconoscimento di status internazionale ai movimenti di liberazione nazionale non c'è bisogno del controllo effettivo sul territorio. In molti casi, infatti, capita che questi vengano ospitati dagli Stati limitrofi e da qui conducano le loro battaglie. Ovviamente l'obiettivo finale dei movimenti è l'acquisizione dell'autorità sul territorio, quindi l'elemento territoriale acquista importanza, ma in prospettiva. Per acquisire lo status internazionale, comunque, i movimenti hanno bisogno di un apparato organizzativo in grado di gestire le relazioni internazionali. Le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale Tra le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale vi sono, oltre al diritto all'autodeterminazione dei popoli, anche quello di stipulare trattati internazionale e sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per conto loro.
Appare chiara la differenza tra un partito indipendentista (che agisce secondo il diritto interno italiano), ed un Movimento di Liberazione Nazionale.
A voi la scelta, continuare a sbagliare, oppure intraprendere una nuova strada di libertà.
:Mariano-Abis.