lunedì 26 marzo 2018

Considerazioni su un filmato del professor Zampa Marras riguardo a tematiche linguistiche.

Con tutto il profondo rispetto e la considerazione che ho per il grande Giampiero Zampa Marras, (una delle figure più fulgide e allo stesso tempo più semplici e lineari dell'indipendentismo sardo) mi viene spontaneo dissentire dal concetto che la lingua sarda debba necessariamente derivare dal latino o dal greco.
Concordo con lui riguardo a quella aberrazione mondialista che la regione sardegna (italiana) vorrebbe imporre, che corrisponde a quella che chiamano pomposamente lingua sarda comune.


Concordo con lui quando afferma che sia il campidanese che il logudorese devono assolutamente continuare a vivere (e ad essere diffusi), concordo con lui su maggior parte del suo pensiero di libertà per la nostra gente.
https://www.facebook.com/alfaeditrice/videos/2050053455263821/?t=1






domenica 25 marzo 2018

Il potere decisionale della cosiddetta democrazia delegativa? Zero!


Calma e gesso, gente.

Cosa state a discutere su di maio o berlusca, di mattarella o di alfano, di meloni o di zaia, di pigliaru o di chicchessia?

Sono tutti attori che interpretano una parte, quelli che NON votano lo hanno capito, non votano proprio perchè hanno capito.

Siete al cospetto di un teatrino nel quale nessuna decisione veramente importante viene presa, mai e poi mai farebbero decidere agli "eletti".

Le decisioni non vengono prese in parlamento, in nessun parlamento di nessuno stato.

Le decisioni le prendono il fondo monetario, le prendono le fetenzìe in washington dc, nella city di londra, in vaticano, a tel aviv o gerusalemme che sia, mi dispiace disilludervi, ma sarebbe ora che ve ne rendiate conto,

Decide tutta la vostra vita un altro tipo di "eletti".

:Mariano.Abis.

https://jolao77.blogspot.it/2016/07/il-consenso.html

https://jolao77.blogspot.it/2016/05/votare-significa-democrazia.html

https://jolao77.blogspot.it/2015/03/il-manifesto-dei-popoli-sovrani.html

https://jolao77.blogspot.it/2018/03/litalia-e-quello-strano-paese-dove-chi.html

martedì 20 marzo 2018

La resistenza popolare alle imposizioni del potere, LSC e carabbusus vari ed eventuali.

La resistenza popolare e la disobbedienza civile sono le azioni che certificano in maniera inequivocabile che apparteniamo ad un popolo che non vuole entrare nell'oblio.
Ad un popolo che sta sempre più capendo, dati alla mano, che le civiltà umane sono nate in terra sarda.
Gli attacchi a questo dato di fatto si stanno intensificando, il colonizzatore non può sopportare che il colonizzato sia a lui superiore culturalmente, e quindi cerca di sminuire e nascondere artificiosamente le eccellenze del popolo che crede di aver sottomesso.


venerdì 16 marzo 2018

Leggi e norme riguardo ai movimenti di liberazione nazionale

Tra le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale vi sono, oltre al diritto all'autodeterminazione dei popoli, anche quello di stipulare trattati internazionali e sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per conto loro.

"Possiamo ottenere l'indipendenza soltanto se facciamo una lotta come un MOVIMENTO DI LIBERAZIONE che raggruppi TUTTI I SARDI e non li divida secondo le ideologie di oltremare"
Giampiero Zampa Marras

In italy esistono molti movimenti di liberazione nazionali, essi hanno ragione di esistere per via di una storia che classifica la popolazione che rappresenta, come appartenente ad una nazione, con lingua, tradizioni e peculiarietà omogenee.
Se chiedi ad un appartenente ad un determinato popolo che ha diritto, secondo il diritto internazionale, a lottare e reclamare la sua totale indipendenza dall’italia, se si senta più italiano o appartenente a quella nazione, nella maggioranza dei casi risponderà di NON considerarsi italiano, ma sardo, o ligure, o siciliano, o veneto, o friulano.

Se chiedi di che nazionalità è, penso che le due opzioni se la giochino alla pari, in quanto il senso di nazione, se non italica, non è altrettanto radicato, per via di propaganda statale mediatica.
Decenni di indottrinamento mediatico e scolastico non trascorrono invano.
Se chiedi se vorrebbero l’indipendenza totale dall’italia, molti risponderebbero: ”e come facciamo a vivere”?
Se chiedi loro di andare a votare, voteranno quasi tutti partiti che hanno la loro sede principale a roma, in altri casi voteranno partiti italiani con sede decentrata, che vengono definiti "indipendentisti".

E allora cosa ne vogliamo concludere?
Non sanno che alla piena indipendenza corrisponde la stampa di moneta nazionale sovrana, gli stipendi non verrebbero penalizzati, anzi… slegati da logiche del fmi, la moneta, (nel caso si dovesse adottare una moneta) avrebbe piena funzionalità in ottica popolare, le pensioni sarebbero comunque dovute dall’italia, in caso contrario verrebbero accreditate dalla nuova nazione sovrana, la disoccupazione risulterebbe AZZERATA, perchè la nuova nazione avrebbe interesse a far girare l’economia, con risorse finanziarie abbondanti, dato che stampare moneta sovrana è molto più vantaggioso che farsela “prestare”, chiunque avrebbe un reddito tale da consentirgli una vita serena, mano a mano bisognerebbe invogliare la gente a slegarsi da logiche consumistiche, che fanno comodo, in genere, alle multinazionali, ridando un senso concreto alla vita semplice e SANA, ci slegherebbe di conseguenza dal bisogno di sottostare ai diktat della comunità medica e farmaceutica imperante altrove, e, ciliegina sulla torta, consentiremo il rientro di eventuali emigrati sparsi nel mondo, se lo vogliono, per via del fatto che l’ economia nazionale DECOLLERA’, sganciata ormai da logiche monetariste e globaliste dalla voracità spaventosa imposte dalle elite dominanti.
E le imposte?
La stragrande maggioranza della popolazione non sarà tenuta a pagare tasse, o imposte, esse avranno un senso solo in due casi: serviranno per riequilibrare disparità economiche troppo accentuate tra cittadini, e nel caso in cui ci sia in circolazione sovrabbondanza di denaro, sempre che non si trovino soluzioni alternative all’uso della moneta.
 
Leggi e Norme di diritto internazionale sui Movimenti di Liberazione Nazionali.
I movimenti di liberazione nazionale 
Le origini "politiche" del principio Il principio di autodeterminazione dei popoli ha definitivamente soppiantato l'ottica tradizionale della sovranità statale, poiché in questo modo uno dei principali parametri di autorità degli Stati era la soddisfazione dei bisogni e l'accettazione da parte della popolazione. È palese che tale principio sta alla base della democrazia e ha dato il colpo di grazia agli Stati multinazionali e coloniali. Il contenuto normativo attuale Nonostante la forte accettazione del principio di autodeterminazione dei popoli, questo trova normazione solo in tre aree: come postulato anticoloniale, come divieto all'instaurazione e mantenimento di regimi di occupazione straniera e come condizione per il pieno accesso al governo di tutti i gruppi razziali. Un popolo sottoposto a regime militare di uno Stato terzo è legittimato all'autodeterminazione. 
Il principio stabilisce il metodo attraverso il quale gli Stati devono assumere decisioni concernenti i popoli. Le conseguenze giuridiche Gli Stati razzisti, militari stranieri, coloniali, sono obbligati a riconoscere l'autodeterminazione dei popoli. I movimenti di liberazione nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale, rispetto agli Stati oppressori. Innanzitutto possono richiedere il non intervento degli Stati terzi in favore dello Stato oppressore, anzi, possono richiedere ad essi un aiuto (non bellico) nei loro confronti. Il diritto internazionale vieta agli Stati terzi di aiutare gli Stati oppressori, e lascia libera scelta di aiutare o meno i movimenti. I movimenti di liberazione nazionale, poi, sono legittimati all'utilizzo della forza per reagire contro lo Stato oppressore. 
L'autodeterminazione impedisce, inoltre, di considerare terrae nullius quei territori in cui non è presente un'autorità sovrana. I limiti Sotto il profilo normativo, il principio di autodeterminazione non è previsto per i gruppi etnici, religiosi e culturali. È questo un forte limite a tale principio, soprattutto alla luce degli avvenimenti odierni, ma, riprendendo Rooslvelt, un allargamento sproporzionato del principio di autodeterminazione porterebbe al caos. La soggettività internazionale dei movimenti di liberazione nazionale A differenza dei movimenti insurrezionali, per il riconoscimento di status internazionale ai movimenti di liberazione nazionale non c'è bisogno del controllo effettivo sul territorio. In molti casi, infatti, capita che questi vengano ospitati dagli Stati limitrofi e da qui conducano le loro battaglie. Ovviamente l'obiettivo finale dei movimenti è l'acquisizione dell'autorità sul territorio, quindi l'elemento territoriale acquista importanza, ma in prospettiva. Per acquisire lo status internazionale, comunque, i movimenti hanno bisogno di un apparato organizzativo in grado di gestire le relazioni internazionali. Le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale Tra le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale vi sono, oltre al diritto all'autodeterminazione dei popoli, anche quello di stipulare trattati internazionale e sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per conto loro.

Appare chiara la differenza tra un partito indipendentista (che agisce secondo il diritto interno italiano), ed un Movimento di Liberazione Nazionale.
A voi la scelta, continuare a sbagliare, oppure intraprendere una nuova strada di libertà.
:Mariano-Abis.



domenica 11 marzo 2018

Autodetermigrazione, e scarabei di sinistra

Quando all'interno di partiti e movimenti che aspirano alla LIBERTA' del proprio popolo, si fanno dei distinguo tra destra e sinistra, e si sceglie una di esse, qualunque progetto di LIBERTA' è destinato a FALLIRE, la libertà non è nè di destra, nè di sinistra, fino a quando non avremo raggiunto l'obiettivo finale dello STATO DI SARDINNIA è deleterio parlare di ideologismi, è la dicotomia che FA COMODO AL COLONIZZATORE, diffidate di chi proclama IDEOLOGISMI, unità si, ma senza bolgrinaggini in stile mondialista, concludo dicendo che la libertà si raggiunge riconoscendo i nostri errori passati, senza commetterli più, a mio modo di vedere se c'è una istituzione nella quale i sardi si dovrebbero compattare, è un movimento di liberazione nazionale che "governi" le azioni future del popolo unito, la strategia a questo punto non può essere altro che la decolonizzazione della nostra terra secondo i principi e le leggi (che il colonizzatore ha ratificato) di diritto internazionale. Storicamente la natzione sarda ha cercato indipendenza secondo il diritto interno italiano, senza mai riuscirci, ora è venuto il momento di abbandonare strategie storicamente perdenti, e di reclamare con forza e operare per la LIBERTA' della nostra natzione.

AUTODETER-MIGRAZIONE
Ci vuole coraggio ad avere la pretesa di unire chi ama la nazione sarda con le bolgrinaggini a manu manca delle fetenzie - Voglio ripetere quanto già scritto >> quando questa gente capirà che la libertà non è nè di destra, nè di sinistra, forse una unione di intenti potrà esistere, fino ad allora andrà di moda la sudditanza al colonizzatore, diffidate da chi vuole ideologicizzare la lotta per la nostra autodeterminazione

Possibile che qualunque modello di società debba essere scopiazzato da "altrove"?
Purtroppo le fetenzìe hanno gioco facile, visto che a buona parte dei sardi (anche indy) piace la teoria della minorità.



venerdì 9 marzo 2018

Il mistero della piramide

Il mio ottimo amico Luigi Muscas mi ha raccontato un fatto realmente avvenuto, certificato anche da riprese televisive che purtroppo non riesco a trovare, anche perchè la trasmissione andata in onda nel più importante canale televisivo italiano è molto datata.-

Si trovavano, all'interno della sala centrale della piramide di Cheope, il direttore della zona delle piramidi del Cairo, il commentatore - divulgatore scientifico della rai che va per la maggiore, e il cine operatore, che ha ripreso tutta la seguente scena-
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Durante il corso dell'intervista, ad un certo punto si è sentito un assordante boato, era caduta una pesante copertura che nascondeva qualcosa che NON DOVEVA ESSERE VISTA.
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Il cine operatore si affrettò a inquadrare l'oggetto venuto così alla luce, e al contempo si sentì la voce del commentatore esclamare >> MA E' UNA PINTADERA SARDA !!!

- A voi le conclusioni, se volete.
:Mariano-Abis.

 https://jolao77.blogspot.it/2017/06/soprattutto.html

https://jolao77.blogspot.com/2018/01/la-memoria-del-tempo-atlantide-e-ritorno.html

https://jolao77.blogspot.com/2018/12/le-verita-nascosta-pauli-arbarei.html



l'italia è quello strano paese dove la logica si paga a parte

L'italia è quello strano paese dove chi dovrebbe stare in galera, siede in parlamento.
Dove l'onore viene punito, e la demeritocrazia premiata.
Dove la legalità non tiene conto del Diritto Divino.
Dove vincono sempre i potenti, o chi è foraggiato dai più ricchi.
Dove la gente ancora crede che depositando un pezzo di carta segnata a matita, in una scatola di cartone, decide il suo futuro.
Dove molta gente perde casa, affetti, credibilità, e persino la vita, per non aver pagato imposte ridicole, per lo più non dovute.
Dove chi perde i figli a causa di indigenza indotta dal sistema, ritiene di aver sbagliato tutto nella vita.
Dove si discutono sempre gli effetti, mai le cause.
Dove si discutono sempre gli effetti, mai le cause. dove gli affetti vengono in secondo piano, scalzati dalle convenienze.


giovedì 1 marzo 2018

Disobbedire, indignasi e ribellarsi non basta

Maledizioni a profusione, bastardi di qua, ladri di la, mafiosi di su, fetenti di giù, il detestabile canone rai in bolletta, i sacchetti biodegradabili imposti come spesa extra, vaccini e tasse obbligatori, casta ladra, salari e pensioni dall'importo scandaloso, in perfetto stile ordo-liberista,