mercoledì 13 febbraio 2019

Piazze e strade imbiancate, e chiccherie varie

Sappiamo benissimo che le buone azioni passano per lo più inosservate.
Sappiamo anche che le azioni eclatanti, specie quelle accompagnate da qualche stravolgimento di "regole statali" provocano grande interesse persino sui media "italiani".
Regalare formaggio, latte, e ricotta, è una chiccheria assoluta, imbiancare del colore del latte strade, piazze, e persino fiumi, è invece un atto rabbioso, se non brutale.
Ma se il fine è destare l'attenzione della gente sui problemi dei pastori, trovo justo e condivisibile l'imbiancamento.




Il fatto è che la protesta del mondo rurale e pastorale non è rivolta solo a problematiche economiche, ma abbraccia tanti altri temi.
E sta diventando una sorta di collante tra i pastori e tutto il popolo sardo.
Sappiamo che ogni crisi crea sicuramente sofferenze, ma crea anche opportunità e sprona a cercare soluzioni, una delle soluzioni potrebbe essere quella di completare il ciclo latte-formaggio in maniera autonoma, senza passare dalle incertezze di un rapporto squilibrato con gli industriali caseari. 

Sappiamo (purtroppo), e questo lo dice la nostra storia recente, che quando il popolo sardo ha avuto la vittoria totale e assoluta a portata di mano, si è accontentato di risultati parziali.
Sappiamo che i pastori pensano di dare risalto alla loro azione minacciando di blindare i seggi elettorali, come a dire se non mi paghi di più il latte, io non voto, e non faccio votare.
Sarebbe molto più justo il ragionamento contrario, cioè non voto perchè ambisco alla libertà della mia terra.
Una volta proclamato, lo Stato Sardo avrebbe grande interesse a valorizzare il mio prodotto.

La speranza è che una volta ottenuti risultati economici, le azioni continuino, e si concentrino su tematiche più generali, a beneficio di tutto il popolo sardo.
La tanto sbandierata unità dei sardi potrebbe iniziare da qui. 
:Mariano-Abis:




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