domenica 3 novembre 2019

In casa mia ho tutto quello che mi serve

FRASE DEL GIORNO

:"Io non intendo opprimere nessuno, ma tantomeno non intendo essere oppresso da nessuno"
Bainzu Piliu
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Certo è che le oppressioni esterne non sono solo quelle materialmente evidenti, ma anche quelle culturalmente nascoste.

Accanto alla volontà di rendere la sardegna una immensa discarica, quella delle pesantissime ingerenze militari su una terra pacifica, quella del millenario prendere senza mai ricevere, quella di imporre frequenze innaturali e dannose, quella di graffiarci i cieli impunemente, quella di sfruttare le nostre risorse a beneficio esclusivo di altri, quello di lasciarci le ossa e prendersi la carne, quella di non riconoscere continuità col continente penalizzando sardi e merci sarde.







A dire il vero quest'ultima negazione non mi da eccessivo fastidio, l'unica continuità che auspico tra la sardegna e il continente è quella culturale, ma anche in questo caso risulteremmo in deficit, anche in ambiti culturali abbiamo più da dare che da ricevere.
Ieri come oggi.
Ieri abbiamo generato la civiltà occidentale, oggi molti sardi rifiutano paradigmi esterni e innaturali.
Affermare che saremmo in deficit culturale non ha niente di strano, se ci pensiamo bene non abbiamo bisogno del consumismo nè italiano, nè francese o americano, non abbiamo bisogno dei loro centri commerciali, non abbiamo bisogno delle loro scuole, delle loro televisioni, e nemmeno dei loro giornali.

Per dirla tutta non abbiamo bisogno nemmeno dei "nostri" giornali e delle "nostre" televisioni.


Giornate mondialiste imposte, feste imposte, religioni imposte, statalità imposta, con il codazzo di tasse, imposte e imposture.
Con il codazzo di elezioni e votazioni italiane, con il codazzo di questa democrazia che democrazia non è; abbiamo insegnato la vera democrazia ad antichi greci e romani, nei nostri siti archeologici esistono centinaia di esedre, altrimenti definite rotonde, che venivano usate sia per riti religiosi, ma anche per partecipazioni politiche, partecipazioni dirette e meritocratiche.

Sarebbe il caso di bere più filu e' ferru e niente coca cola, mangiare più prodotti sardi che scongelare frost food dispensati dai centri commerciali, sarebbe utile acquistare dalla bottega sotto casa, dall'agricoltore, dall'allevatore, dal pescatore, dall'artigiano che abita a due passi da casa nostra.
Se ci pensiamo bene tutte queste imposizioni sono oppressioni culturali nascoste, in linea con quanto scritto dal grande Bainzu, non intendo essere oppresso da nessuno, in casa mia ho tutto quello che mi serve, sia sotto il profilo materiale, che sotto il profilo culturale.

Se fossimo liberi di decidere per noi stessi, la sardegna diventerebbe in poco tempo il regno della ricchezza e della felicità.
:Mariano-Abis:





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