venerdì 30 settembre 2016

Gli evasori fiscali



Le bugie della televisione.
Gli evasori fiscali sono paragonabili alle zecche, sottraggono denari allo stato che così non può utilizzarli per garantire i servizi ai cittadini.
Ai cittadini, appunto, cittadini debitori e pagatori.
I servizi non essenziali ai cittadini vanno pagati, come è evidentemente succede, e non è per colpa dell'evasore se i servizi sono così salati, è colpa del sacco statale senza fondo, più soldi foraggi allo stato, più ne spariscono.
Chiediamoci dove finiscano i soldi, anche delle imposte, che i cittadini, in varie forme, forniscono allo stato.
Se non lo scoprite da soli, ve lo dico io: quei soldi finiscono nelle casse dei finanzieri fetenti e mondialisti che, dicono loro, detengono il cosiddetto, fasullo debito pubblico statale.
Spariscono dalla circolazione ogni anno, in italia, e in mani fetenti, cento miliardi di euro, per pagare gli interessi sulla moneta privata che le oligarchie finanziarie ci prestano.
Uno stato che non può stampare moneta nazionale di proprietà del popolo è una risibile barzelletta che fa piangere e disperare.
La televisione ci convince che ciascuno di noi, appena nato, risulta debitore di circa 40 mila euro, ciò è una colossale bugia, semmai siamo creditori di ben altre somme, ben più cospicue.
Cercano, in ogni modo,  di convincerci che dobbiamo fare sacrifici, per il bene comune, chissà perchè i sacrifici li devono fare sempre gli stessi sfortunati, sempre gli stessi idioti.
Ma, dice la tivù, abbiamo una arma formidabile per cambiare in meglio la nostra situazione, basta inserire, una volta ogni cinque anni, un pezzo di carta in una scatola di cartone, e come per incanto le cose si mettono a posto.
Uno stato equo non ha bisogno di tassare beni di prima necessità, acqua, energia, alimenti, vestiario non esclusivo, non vanno tassati.
Vanno tassati solo i beni voluttuari, non indispensabili, le abitazioni di livello ben al di sopra della loro naturale funzione, gli sfizi esclusivi e le ricchezze spropositate.
Quando capiremo che siamo esseri umani che abbiamo diritto di vivere in questo mondo senza ansie da denaro, rifiuteremo certe imposizioni che, al momento ci sembrano orrendamente naturali e condivisibili.
Se ciascuno di noi non fosse assillato dall'ansia di non avere denari sufficienti per le sue più elementari necessità, e non fosse tediato da una burocrazia pesantemente criminale nella sua lentezza e voracità, troverebbe il tempo per progredire in serenità e meritocrazia, l'uomo è nato per spendere con gioia la sua vita, non per foraggiare stati al servizio delle fetenzìe. 
















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