Troppi sardi dipendono economicamente da mamma italia, impiegati, burocrati, militari, personale scolastico, sanitario, nei sindacati, nei trasporti ecc ecc, gente che riceve stipendi e pensioni da matrigna italia, e ammettendo che non tutti di loro sono mentalmente incantati dalle lusinghe italiane, essi sono una buona parte della popolazione sarda, e non recepiranno il cambiamento, non recepiranno mai istanze di autodeterminazione.
Non sanno, o non immaginano che con lo stato sardo starebbero sicurissimamente molto meglio, e non solo economicamente, ma sotto tutti i punti di vista.
Per chi non ha la mente aperta ogni cambiamento è terrorizzante, il nostro scopo è comunicare loro che avremmo solo dei vantaggi sotto tutti gli spetti, a far parte della futura repubrica de sardinnia.
Immaginiamo una terra gestita in maniera eticamente libera, compartecipativa, collaborativa, senza gerarchie inutili, con un unico imperativo: ogni azione dovrà essere compiuta con spirito meritocratico, in funzione del bene di tutti.
Un formidabile strumento di sviluppo dovrà essere la moneta popolare al portatore, di proprietà del popolo sardo, di fronte a tale strumento fanno meschine figure assiomi purtroppo troppo diffusi tipo il zonafranchismo, l'autonomismo, la continuità territoriale, la fiscalità "regionale", il parlamentino sardo dei servi d'italia, che non conta nemmeno in minima parte di quanto contassero gli stamenti settecenteschi.
La gente non si accorge che è immersa in una malefica feten-sion, e sull'onda di impostazioni mediatiche, preferisce soluzioni parziali, localizzate, e corporativizzate, piuttosto che lottare per la piena libertà decisionale: la costituzione del libero stato di sardinnia.
Immaginiamo che dopo un primo periodo dedicato giocoforza a pratiche autarchiche, le specificità delle nostre produzioni e delle nostre idee sono destinate a invadere tutto il globo, come fecero i nostri antichi progenitori.
La storia sarà studiata in verità e onore, l'economia indirizzata verso produzioni rispettose dell'ambiente, la ricerca sarà in funzione del nostro sviluppo, le multinazionali del consumismo più sfrenato saranno cacciate come il peggior cancro esistente sul pianeta, le leggi saranno scarne e intuitive, così semplici che per difendersi non sarà più necessario ricorrere ad avvocati.
Sarà abolito ogni albo professionale, burocraticismi inutili, norme, codici, balzelli, leggine e rimandi, che non fanno altro che ingessare e ingabbiare.
La sardegna diventerà il più grande sito di scavi archeologici che si sia mai vista sul pianeta terra, verrà riportata alla luce, come è justo che sia, la grandezza dell'antica civiltà sarda, quella civiltà che ha cadenzato i passi primordiali dell'umanità.
La sardegna diventerà il più grande sito di scavi archeologici che si sia mai vista sul pianeta terra, verrà riportata alla luce, come è justo che sia, la grandezza dell'antica civiltà sarda, quella civiltà che ha cadenzato i passi primordiali dell'umanità.
Con l'adozione delle assemblee sovrane degli esseri umani liberi, legiferare, eseguire e giudicare diventeranno pratiche snelle e semplici, noi aborriamo qualunque sotterfugio che tolga naturalità ad ogni nostra azione.
Mai più politici di professione, mai più votazioni, mai più elezioni, mai più partiti politici, mai più democrazie finte, mai più deleghe e rappresentanze, ma vera e viva partecipazione di ciascun essere umano che lo voglia, alla gestione del bene comune.
:Mariano-Abis.
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