Trecento uomini di proprietà dello "stato", un elicottero, ambulanze e mezzi del corpo dei pompieri, un fabbro.
22-01-2015
22-01-2015, esattamente cinque anni fa, eppure sembra che siano passati 5 lustri.
Per noi sardi questa non è cronaca, è storia!
Un avvenimento compiuto in sfregio al popolo sardo, ignavo e distratto.
Molti sconfitti, nessun vincitore.
Uno stato imprudente e irrazionale sconfitto nella sostanza perchè si è screditato agli occhi della gente, e per il semplice fatto che ha speso in questa "operazione" più del doppio della cifra che la famiglia Spanu avrebbe dovuto versare per presunti debiti.
Una famiglia sconfitta e buttata fuori dalla sua casa dall'arroganza di uno stato incredibile e disumano.
Sconfitti anche i "frequentatori" di aste judiziarie che hanno compiuto una operazione di dubbia moralità e utilità, visto che finora hanno speso qualcosa, e incassato niente.
Sconfitto il popolo sardo, che ha dimostrato di aver perso la sua ancestrale propensione alla rivolta e alla balentìa, termini che andrebbero cancellati dai dizionari della lingua più antica del mondo.
Sconfitto jolao, che, dopo molti giorni di presidio, quel giorno non c'era.
Sconfitte le istituzioni di diritto internazionale che avrebbero dovuto difendere con intelligenza e coraggio la famiglia, e non lo hanno fatto.
Non lo hanno fatto perchè non esistevano e non esistono.
In terra di sardegna non esistono movimenti di liberazione nazionale, esistono, forse, nei pensieri di chi è convinto di dirigerli, o che siano di sua esclusiva proprietà, ma non nella realtà concreta.
:Mariano-Abis:
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