Naturalmente non ci sono soldi e quindi niente si può fare, la solita storia italiana, e fino a quando lo stato italiano resterà nella sacra terra di sardegna niente si farà.
La contrada di sorres non fa eccezione alla regola, lo stato di abbandono qui come altrove è da ascrivere quasi unicamente a quella sottospecie di stato italiano che non ha a cuore le vestigia del nostro passato e della nostra storia.
Le colpe degli amministratori sardi sono lievi se confrontate alla volontà statale di cancellare la memoria storica della nazione sarda.
Certo è che basterebbero appena alcune giornate lavorative all'anno per rendere il sito quanto meno decente, libero da arbusti ed erbacce, se poi sommiamo il fatto che il nuraghe si trova senza alcuna strada di accesso all'interno di una azienda, il quadro è completo, proprio non si ha voglia di valorizzare un così importante ricordo dei nostri avi.
Qui il resoconto di una interessante escursione che però ha messo in evidenza lo stato di incuria nel quale si trova il nostro patrimonio del passato, patrimonio che a queste condizioni non può, o forse non deve, essere sfruttato nel presente.