lunedì 13 luglio 2015

L'enigma del numero 067

L'enigma del numero 067
Il periodo è favorevole, la storia è dalla nostra, i documenti sono palesemente a favore della gente, e non del potere.
Pensiamo che sia tutto fattibile in termini legali, dimostreremo che questo sistema infame, al servizio dei banchieri mondialisti che stanno schiavizzando il mondo intero con la truffa della moneta, è un sistema fasullo, irregolare, oltre che truffaldino.
Sareste disposti, dopo le nostre spiegazioni sui fatti  del 1861, ed antecedenti, ad essere chiamati col nome di sardi?




Hanno adottato la bandiera tricolore del Regno di Sardegna, anche se la nostra vera bandiera è quella con raffigurati i quattro mori.
Hanno scelto un inno composto da un sardo.
Hanno usato la nostra moneta, la lira sarda.
Hanno preso decisioni senza consultare la gente.
Hanno firmato decreti senza l'avallo del popolo.
Hanno usato finanziamenti stranieri per assoggettare popoli cosiddetti italiani.
Hanno trasformato un regno in repubblica con l'inganno.
Vi hanno fatto credere alla truffa della democrazia delegativa.







Stiamo indagando sul fatto, e se fosse confermato, sarebbe il classico taglio della testa al toro, che nessun trattato è stato firmato da alcun rappresentante il regno sardo, solo due righe palesemente illegali sulla gazzetta ufficiale del giorno dopo la costituzione del regno d'italia, non suffragate da nessuna firma, una menzogna che gli "italiani" hanno "bevuto" fino i nostri giorni.

Tutta la esposizione mediatica sia attuale che di quel periodo, è una colossale bufala, i savoia, a quel tempo, con risorse proprie, non avrebbero potuto annettere tutti quei territori, più sviluppati e potenti dei loro, se non tramite ingerenze finanziarie straniere, assolutamente illegali.
Rivendichiamo giuridicamente, con tutto ciò che ne consegue, la denominazione di "sardo" a tutto il territorio italiano, escluso solamente il triveneto, col quale territorio e popolazione, già esistono profonde sinergie, e ai quali chiediamo di unirsi alla nostra lotta di legalità.
Notate che i mezzi informativi del poptere hanno sempre cercato di inculcarvi e inculcarci, il termine italiano, che non esiste, perchè derivato dalla costruzione illegale del regno d'italia.
Anche dopo il 1861, tutto il territorio su descritto, non avrebbe dovuto variare la sua denominazione.
Le monete circolanti differivano dalla lira sarda, solo dalla denominazione regno d'italia invece che regno di sardegna, non hanno cambiato nemmeno il termine lira, evidentemente per loro realizzare nuove matrici di stampa era troppo dispendioso.
I passaporti del periodo postcedente il 1861, portavano ancora la dicitura regno di sardegna.
Il regno pontificio, ugualmente, ha compiuto contro i sardi aberrazioni formali e sostanziali, e perciò ne rivendichiamo, anche per esso, la denominazione di sardo.

Tutta una truffa a danno sia delle popolazioni cosiddette italiche che sarde, truffa che noi abbiamo intenzione di smascherare, rivendicare l'appartenenza alla sardegna di quasi tutto il territorio italiano, e far cessare la truffa della repubblica italiana, che non è altro che un miserabile trust, una società privata che non ha diritto di esistere, mentre la repubrica de sardinnia, comprendente tutto il territorio italico, triveneto escluso, è perfettamente legale e storicamente ineccepibile.
Pietro Loi e Mariano Abis

Senza contare il fatto che l'ultimo decreto del regno di sardegna del 1861 porta il numero 66, ci si aspetterebbe che il primo decreto del regno di italia (REGNO FASULLO) porti il n° 1, INVECE NO!!! porta il numero 67 !

https://jolao77.blogspot.it/2018/01/la-memoria-del-tempo-atlantide-e-ritorno.html

https://jolao77.blogspot.it/2017/06/soprattutto.html

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