Qui si parla di strategie che Shardinyan Kingdom intende sviluppare in terra di Sardegna, intesa territorialmente come isola, tralasciando strategie più consone ai singoli popoli della penisola e delle altre isole sarde.
La condizione della nazione che insiste territorialmente sull’isola di Sardegna, è ben nota a tutti.
Problemi derivati principalmente dalla tendenza del colonizzatore ad abituare il colonizzato a condizioni di minorità, stuprando la nostra storia, la nostra lingua, e la nostra archeologia.
Da trenta generazioni.
Colonizzata da un sistema elitario, non democratico, demeritocratico, penalizzante per la Gente Sarda isolana e peninsulare.
Al momento, ma non da ora, imbrogliata da false promesse derivate da imposizioni del sistema oligarchico che controlla e assoggetta pressoché tutto il pianeta.
I Sardi sono abituati a eleggere come proprio aguzzino lo stato italiano, ma sapendo che lo stato italiano non esiste, perchè non può essere considerato stato una società privata, dovrebbe dirigere altrove le proprie rimostranze, cioè verso chi effettivamente governa le genti erroneamente definite italiche, e cioè le fetenzìe oligarchiche planetarie.
Stuprata da insediamenti industriali e militari.
Invasa dagli stati uniti, dalle tecnologie costruite per alienare, dal sionismo culturale imperante, dai globalismi, dai neoliberisti che fanno di logiche consumistiche, sfruttatrici e schiavizzanti il loro credo.
UNA TERRA IN VENDITA. Emigrazione e conseguente spopolamento.
Qualcuno ha detto che l’economia della Sardegna si dovrebbe avvalere soprattutto dalla presenza militare, il popolo sovrano punirà simili individui, verrà anche il momento della resa dei conti.
Soggezione culturale, proprio noi che abbiamo i geni che hanno consentito ai nostri progenitori ancestrali di dominare ed esportare il vero umanesimo in lungo e in largo in Europa e altrove.
L'eterno scervellarci su quale o quali lingue adottare.
La presenza in Sardinnia di sempre maggiori torme di tzeracus italicus dipendenti...
E' forse questo il problema principale, il padre di tutti i nostri guai, la dipendenza.
Sono lontani i tempi di novecentesca memoria nei quali il sardo era temuto, per i suoi comportamenti onorevoli e decisi, ora tutti sanno che di noi possono farne ciò che vogliono.
Lo hanno capito, e non da ora, anche gli arabi, i cinesi e gli africani.
E le multinazionali, naturalmente.
Di contrastare tutto questo in maniera cruenta nemmeno se ne parla, giustamente, ... popolo troppo pavido, il coraggio senza pensare non piace nemmeno a noi, MA il fatto è che si diffondono proclami guerreschi a profusione, però di rivolte più o meno cruente nemmeno se ne parla.
Precisiamo che le rivolte cruente fanno comodo al colonizzatore, che teme molto di più disobbedienze civili e fiscali, lo capiremo mai?
Non è dato sapere, se non si prova, non ci sono riscontri.
E allora perchè non usare una peculiarità che sappiamo di avere?
Abbiamo sempre dimostrato che la rivolta è radicata nel nostro intimo, ma non abbiamo mai saputo compiere una rivoluzione.
Cominciamo a imparare un nuovo termine : DECOLONIZZAZIONE.
Articolo 10 della costituzione italiana, e Legge di ratifica dei trattati internazionali sull'autodeterminazione dei popoli, Numero 881 del 1977 .
Dice, in sintesi, tra l'altro, in parole nostre, che lo stato italiano non solo non deve contrastare la autodeterminazione dei sardi, la DEVE addirittura favorire.
Togliere dalla giurisdizione italiana spicchi di territori, è possibile.
Liberarci man mano da imposizioni del trust-Italy è possibile.
Non riconoscere il colonizzatore sulla nostra terra è possibile.
Controllare diffusamente il nostro territorio è possibile.
Con la diffusione delle assemblee di contrada si intende creare amalgama tra la Gente Sarda, esse gradatamente dovranno sostituire la presenza di Italy Corporation nella terra di Sardegna isola, inserite in un progetto di sovranità popolare legislativa e giudiziaria, che vedrà ogni cittadino che ne riscontri la necessità, di diventare legislatore e giudice.
La decolonizzazione amalgamata con la nascita di assemblee popolari legislative e giudicanti, è la strada verso la libertà e la sovranità del nostro popolo.
A costo di essere pedanti, lo vogliamo ripetere : La decolonizzazione amalgamata con la nascita di assemblee popolari legislative e giudicanti, è la strada verso la libertà e la sovranità del nostro popolo.
Se ti sei autodeterminato e hai preso coscienza che appartieni a questo popolo, a questa nazione, non devi fare altro che partecipare alle discussioni del Shardinyan Kingdom.
Non con noi, ma tutti assieme, da Sardi consapevoli.
Figli della stessa Madre Terra.
Non solo con Shardinyan Kingdom, ma tutti insieme, partecipando tutti insieme a elaborare strategie vincenti, a trovare soluzioni.
Contiamo sulla vostra fondamentale partecipazione.
©Mariano Abis
©Mariano Abis
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