sabato 13 agosto 2016

La mia generazione

La nostra generazione che i disinformati definiscono di "vecchietti", quella che ha vissuto in maniera contraddittoria il 68, guarda allibita le nuove leve dell'attivismo politico e sociale. 








Sempre che esistano generazioni successive, impegnate a cercare di cambiare il mondo.

Da allora in poi, ogni generazione successiva, è stata sempre meno attiva, sempre meno presente sulle strade, e rintanata a usare la tecnologia a buon mercato che le elite offrivano in maniera esponenzialmente sempre più massiva, per disgregare il reale contatto tra la gente. 
Noi ci incontravamo, ci guardavamo negli occhi, discutevamo il più delle volte in maniera animata, ci confrontavamo a viso duro, ma in maniera sincero e onorevole.
Eravamo, però anche noi, forse più di queste generazioni, imbrogliati dalle ideologie, oggi sappiamo a cosa servono, a disunire, e non c'è da stupirsi se le ideologie contrapposte che si combattevano in quei frangenti, siano le stesse che dominano tuttora, in pratica non c'è stata alcuna evoluzione critica.
Non ha preso piede una reale coscienza ambientalista, in difesa di questo bistrattato pianeta, noi che eravamo dei convinti sostenitori della natura, della pace e del disarmo, ci troviamo a commentare innumerevoli guerre spacciate per opere meritorie e indispensabili, ci troviamo a contrastare, più a parole che a fatti, le logiche consumistiche ed elitarie che ci stanno disumanizzando. 
Dove e quando, e soprattutto perchè, abbiamo smarrito il nostro senso critico, il nostro essere politicamente se non avveduti, almeno sinceri, quando pian piano ci stavano espropriando tutte le nostre sovranità? 
Certo non è solo colpa nostra, e in definitiva, oggi, chi veramente dovrebbe combattere per il proprio futuro sono le nuove generazioni.

In tema di sovranità abbiamo lasciato loro una pessima eredità, solo comunque colpevoli anche loro, al pari nostro.
Adesso non ci possiamo tirare indietro, cerchiamo di rimediare, perchè le nuove generazioni sono i nostri figli e i nostri nipoti, saremo costretti combattere il sistema fin quando avremo energie e pazienza sufficienti. 
E il panorama politico interno, non è per niente rassicurante, il parlamento, che abbiamo, col tempo, imparato a disconoscere, è occupato pressochè per intero, da difensori di concetti globalisti e anti popolari.
Qualcuno esprime soffusamente i grandi temi del sovranismo e della supposta liberazione dell'uomo, azioni a buon mercato, azioni di facciata, scialbe opposizioni alla casta, distrazione di massa ancora più sofisticata del solito.
Ma alla fin fine, a me, che mi frega di tutte queste scaramucce, in seno ad uno stato che non mi rappresenta, e che ha dimostrato di essere palesemente contro la gente?
Faccio prima a lottare per abbandonare questa nazione fittizia, nata da voleri massonici, che ha unito popoli che non volevano e non dovevano essere uniti.

L'italia è stata unita, come pure l'europa, per un semplice motivo, perchè grandi nazioni possono essere controllate meglio dal nuovo ordine mondiale delle fetenzìe globaliste.
Noi lotteremo, alla faccia dell'articolo 5 in costituzione, articolo illiberale all'ennesima potenza, per frazionare questo stato, lotteremo per la libertà della nazione sarda.

:Mariano-Abis:

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