Presumo che non faccia piacere ad un lavoratore (altrimenti definito più propriamente cittadino debitore e pagatore), vedersi assegnare un codice bianco al pronto soccorso, avendo dei lancinanti dolori alla schiena.
Presumo che non faccia piacere lasciare allo stato un migliaio di euro di trattenute, ogni mese, e sentirsi dire che dovrà pagare anche un esoso ticket, per una visita durata all'incirca due minuti.
Questo succede; oggi esistono medici così pieni di se, (rarissimi, per fortuna) che ritengono che a loro basti guardare in faccia il paziente, per stilare una diagnosi.
Senza nulla togliere alla professionalità della stragrande maggioranza dei medici, penso che non esista più il prototipo dell'antico medico di famiglia, a cui bastava fare alcune domande al paziente, e, appunto, guardarlo in viso.
Altri metodi di analisi, altre situazioni, altre competenze, a ciascuno il suo.
Posso capire tutto, posso capire che in un pronto soccorso, un solo medico, inizialmente, debba valutare una sessantina di persone, le esigenze delle società private della sanità non sono certo guarire, ma creare capitali a uso e consumo delle società che gestiscono la sanità, in italy.
Posso capire che una mela marcia possa esistere tra mille operatori sanitari dalla preparazione e dall'impegno eccellente, non capisco come mai la mela marcia abiuri il suo giuramento professionale, nel nome di un supposto tornaconto economico a beneficio dell'azienda.
Voglio dire una banalità, i malati non sono considerati dei pazienti, ma clienti da spennare, in stretta simbiosi alle concezioni neo liberiste degli stati ( pseudo - stato, dato che anche esso è una società privata a tutti gli effetti).
Quindici ore buttati come merce scaduta nella sala d'aspetto stracolma di gente, in una afosa giornata di un agosto sardo, mi sembrano effettivamente troppi per lenire un semplice mal di schiena.
Va detto, comunque, che il personale sanitario del pronto soccorso, evidentemente molto più umano del suddetto medico, ha fatto di tutto per consegnare al paziente (molto paziente) una diagnosi più ponderata, ma col risultato che il malcapitato dovrà pagare un ticket supplementare.
Ma non è quello il problema, il problema si pone quando lo stato sfrutta ogni minimo appiglio per vessare i cittadini.
Il problema si pone quando lo stato, non fa più le funzioni dello stato, ma è succube di logiche di mercimonio neo liberista, succube delle fetenzìe finanziarie mondialiste che controllano la gestione di tutti gli stati.
In quelle quindici ore ho potuto vedere varie situazioni, ho dovuto, come mio solito, quando capitano situazioni che mi fanno andare in bestia, tenere una serie di improvvisate e veloci conferenze, per far capire alla gente che tutte queste storture succedono perchè lo stato non stampa più moneta propria, ma se la fa prestare dai banchieri privati.
Ecco spiegato come mai, dove prima erano impiegati una trentina di persone, per svolgere lo stesso servizio, qualcuno ritiene che ne bastino meno di una decina.
Ecco spiegata la orrenda frase che viene ripetuta come un mantra : "non ci sono soldi".
Per poter accettare una frase simile, bisognerebbe che fossero finiti la carta e l'inchiostro di stampa, che i computer dello stato non posseggano più bit, per creare risorse finanziarie.
Per poter accettare una simile castroneria, bisogna essere dei condizionati irrecuperabili, affermare che "non si può fare perchè non ci sono soldi" equivale a dire che gli uccelli non possono più volare perchè non esiste il cielo, che i pesci non possono nuotare perchè non esiste il mare.
Quando si capirà la immensa truffa monetaria, potrebbe succedere un grande risveglio della gente, potrebbe succedere che la gente rifiuti ogni assurdo paradigma delle fetenzìe.
Quelle quindici ore mi hanno consegnato alla memoria alcune situazioni, un povero vecchio senza tetto, ha cenato in sala d'aspetto del pronto soccorso, con una mela e del pane, si vede che il suo dietologo personale gli ha consigliato di "mangiare in bianco".
Mi hanno consegnato alla memoria il ricordo di due giovani sardi, che chiedevano qualche spicciolo o una sigaretta.
Mi hanno consegnato alla memoria la splendida e umana abnegazione dei volontari delle ambulanze, e di molti medici e infermiere che evidentemente hanno preso la loro professione come una missione, come un meritocratico prodigarsi in favore del prossimo.
Una giornata da dimenticare, per il male che ho dovuto vedere, e una giornata da ricordare, per le cose buone toccate con mano.
Ricordiamoci sempre che in questo pianeta il male non viene mai dalla gente, anche se plagiata e condizionata, il male viene sempre dalle fetenzìe.
:Mariano-Abis.
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