lunedì 31 ottobre 2016

La fabbrica dell'indigenza

Villasor è una contrada in  terra di sardegna, città antichissima, storicamente ha sempre avuto grande rilevanza nel circondario, fino a che un mostro dalle cento teste e dai molle tentacoli ha distrutto l'economia locale.
Fino a che imperava la civiltà contadina, pur con i suoi anacronismi e disparità, la sua popolazione se la è sempre cavata egregiamente.

sabato 29 ottobre 2016

Individualista

Sempre più individualista.
Come si fa a non esserlo, quando vedi lecchinaggi al potere dappertutto, la gente che non coglie frasi intelligenti, e applaude a banalità, quando vedi la gente diventare sempre più zombie, favorire il potere e dare addosso a chi rischia di suo?
Quando vedi tradimenti e inedia, gente che legge la società e la storia esattamente al contrario, gente che appoggia in maniera

venerdì 28 ottobre 2016

VFEMT

VHEMT Voluntary Human Extinction Movement

All'estizione volontaria della razza umana contrapponiamo il VFEMT

Voluntary #fetenzìe Extinction Movement

C'è gente che non ha capito che il problema, in questo disastrato pianeta, non è la gente, ma le fetenzìe.
"Noi europei abbiamo fatto disastri in africa" / "ma noi chi"?
Sospetto che i fiancheggiatori della vhemt siano a favore della teoria mondialista ben spiegata nel parco di giudestone, porteremo la popolazione mondiale a mezzo miliardo di individui.
Se così non fosse bisognerebbe spiegare loro che le fetenzìe:


giovedì 27 ottobre 2016

La logica applicata ai migranti

Siamo abituati a ragionare "di pancia" e non in maniera razionale, la logica dice che prima bisogna rimuovere le cause, e poi operare per neutralizzare gli effetti.
Ma la logica fa paura al potere, che cerca di inficiarla in ogni maniera.
E quando la logica dice che bisogna ribellarsi, ci si ribella, a meno che la gran parte di chi sta male non sia sedato.

Anche noi abbiamo i nostri mantra

Tra i miei amici, esistono delle personalità eccellenti, impegnate a fare di questa terra di sardegna un posto vivibile e libero.
C'è chi agisce sul sociale, cercando anche di rendere etica questa società, come per esempio il gruppo dei popoli liberi, c'è chi opera a livello istituzionale, in armonia col diritto internazionale, e in favore della nazione sarda.
Abbiamo i nostri mantra esclusivi, con ciascuna di queste belle persone, ho adottato e condiviso delle frasi, allocuzioni, neologismi, e quant'altro, per criptare e ampliare certe nostre frasi, o concetti.

mercoledì 26 ottobre 2016

Un popolo idiota

Avevo una speranza, una convinzione, ero quasi certo, dopo aver letto questo libro,  che esso avrebbe potuto cambiare radicalmente il comportamento degli italiani verso il sistema.

Mi sono impegnato a diffonderlo, ma senza risultati apprezzabili.
Con rammarico, devo riscontrare che non ha sortito alcun effetto, perchè?

Gorino, profumo di rose e glicini

Radical chic alla riscossa.

Pseudo progressisti dall'odore indefinibile al soldo delle mas-sionerie.
Mondialisti, pagati dalle fetenzìe, per diffondere assurdità in azione, i galoppini del nuovo ordine mondiale fanno da testa di ponte ( per non citare altri tipi di teste ) sui cervelli labili della gente.
Ben venuti nella penisola delle assurdità, quella notoriamente più ignorante di tutte, dove difendere la propria vita dalle invasioni esterne pianificate per benino passa per razzismo, dove non si capisce che il vero razzismo è quello delle fetenzìe che vorrebbero disgregare particolarismi e specificità, in una ottica di appiattimento aberrante.
Tutti uguali, tutti livellati verso il basso.


martedì 25 ottobre 2016

Correggere abusi

Ogni essere umano ha diritto a difendere se stesso e la sua famiglia, dalle aberrazioni del potere, in maniera perfettamente legale, anche se infrange leggi statali.
Mi spiego meglio, chi si trova a dover fronteggiare situazioni che di naturale non hanno nemmeno l'ombra, come per esempio la perdita della propria abitazione, è legittimato dal diritto internazionale a difendersi, ricorrendo anche all'aiuto di persone sensibili al problema.
Un mio amico, tempo fa, essendo senza alloggio, e con moglie e minori a carico, era entrato in una casa popolare, disabitata da tempo.
Egli non ha fatto del male a nessuno, non ha forzato alcuna serratura, ha fatto anzi del bene, ha reso abitabile un appartamento in pessime condizioni.
Qualsiasi società che si definisca civile, lo avrebbe premiato, in quanto ha valorizzato un bene in disfacimento.
Ciò non avviene in italy, che notoriamente è un paese sull'orlo della logica, il paese della demeritocrazia imperante. 
A mio modo di vedere il mio amico ha acquisito il diritto ad abitare per sempre nell'appartamento che ha ristrutturato, a sue spese, perchè ha migliorato un bene che appartiene alla collettività, e facendo questo ne ha reclamato con forza il diritto ad abitarci.


La calunnia.

La calunnia.

Norme, codicilli, regolamenti, rimandi e leggine, sono destinati a sparire, nella nuova nazione libera.
Ciascuno si potrà difendere da se, in quanto sarà messo di fronte a regolamenti chiari e logici, e consuetudini assodate .
Gli avvocati potranno esercitare solo ad di fuori delle aule dei tribunali, nessun ordine professionale sarà tollerato.
Il loro compito sarà unicamente quello di dare utili consigli, in casi estremamente spinosi, niente più.
Mi piacerebbe che la nuova nazione che sta per nascere portasse la denominazione di judicau de Sardinnia, o di Regnu de Sardinnia.
Come per sottolineare il fatto che il diritto naturale, divino, su cui si fondavano le leggi che hanno dimostrato di essere le migliori al mondo, è il più equo in tutto il mondo, il più giusto.
E noi abbiamo i numeri per legiferare in tal senso, dalla carta de logu si è sviluppata tutta la giurisprudenza occidentale, scusate se è poco.
Quando da noi imperava la reale giustizia, parola non da poco, in tutto il mondo si assisteva ai soprusi del potere, la gente non possedeva nessun diritto, era sottomessa nel fisico e nella mente.
Quando altrove imperava il medio evo, da noi imperava la civiltà.
Ma da noi esiste un altro codice, che si rifà anche esso alle leggi universali, si chiama codice d'onore, codice barbaricino.


lunedì 24 ottobre 2016

Barzellette italiche

Un governo che regala 100 miliardi di €uro all'anno alle fetenzìe oligarchiche per un debito pubblico fasullo è una barzelletta che fa piangere.
Un governo che regala 20 miliardi all'europa, e ne riceve solo 12, per farci invadere dal piano kalergi, è una stupida barzelletta italica.
Un governo che vessa e sfratta cittadini italiani senza diritti, per far posto ai nuovi italiani senza doveri, è una barzelletta da non credersi.
Credeteci, perchè è tutto vero, è un governo che favorisce l'emigrazione di eccellenze, dopo averle formate, è un'altra ridicola barzelletta italica.
Un governo che ha deciso di spopolare la sardegna dei sardi, e ripopolarla con migranti, altrimenti definiti falsi profughi, è criminale.
Un governo succube di qualunque ordine illogico delle fetenzìe, è da azzerare al più presto.
Se esistesse il popolo italiano.
Ma non esiste, l'italia è una grande conigliera, mettetevi l'anima in

domenica 23 ottobre 2016

I soliti noti

Credevo che non ci fosse bisogno di precisare che chi ha rilevanza mediatica planetaria, è quasi sicuramente colluso con le fetenzìe.
Mi devo ricredere, dato che alcuni amici semi - risvegliati, mi hanno fatto capire che il concetto non è lampante.
Si parla di fondatori di sistemi sociali e politici, e si crede che la loro religio politica e sociale provenga dalla cultura della gente.
Se hanno rilevanza planetaria, specie chi ha ipotizzato e spinto concettualità socialiste e comuniste, che si sono diffuse in tutto il globo, è ammanicato, o lo è stato, con le fetenzìe.
Chi ha diffuso nel mondo la allora nuova scienza della psichiatria, è stato certamente colluso con le fetenzìe.
Chi diffonde ideologismi, è al soldo delle fetenzìe.
La maggior parte di chi fonda sette e religioni, è al soldo delle fetenzìe.


I giorni nostri

Probabilmente tutti, durante il corso della storia, hanno pensato che il periodo da loro vissuto, sia stato di fondamentale importanza, per il cammino dell'umanità.
A torto o a ragione, possiamo essere d'accordo con loro.

giovedì 20 ottobre 2016

Antonio Garau

 E se è di soli sette giorni la inaspettata e graditissima sorpresa, riguardo ad un certo libro giallo, che parla libertà e dignità, da parte di un mio grande Amico, è altrettanto ben accetto il regalo che un altro amico, Corrado, mi ha voluto fare, evidentemente entrambi conoscono bene i miei gusti.
E alla vista di uno di quei libri, automaticamente i miei pensieri sono tornati indietro, nel tempo.
Tenevo una importante, dettagliata e lunga nel tempo, personale di quadri e grafica, nella più esclusiva galleria d'arte di Oristano, all'ombra della statua di Eleonora, nel municipio della città.
Ebbene, mi fece compagnia per tutta la giornata il grande commediografo Antonio Garau, quasi non ci bastò il tempo


Il viaggio di ritorno



Dopo una intera giornata trascorsa a cagliari, salgo su un treno super affollato, come consuetudine delle ferrovie italiane. 
Per fortuna trovo un posto libero, gli atri sono occupati da tre personaggi, che mi hanno  fatto compagnia fino a villasor.
Uno è un omaccione dalla stazza rilevante, a sentirlo parlare farebbe piazza pulita in maniera cruenta di ogni politico, a qualunque livello esso operi, un altro è un ragazzo, anche egli abbastanza corpulento, che ha trattato il tema veganesimo in maniera abbastanza realista e informata.
Di fianco a me c'è una persona minuta, occhialini che gli danno una certa aria da intellettuale, porta con se un tablet, che ha scelto di collegare a vari siti internet, a seconda dell'argomento trattato.
E' probabilmente il più informato dei tre, non mi piace codificare nessuno, ma  se proprio devo catalogarli, direi che sono dei semi-risvegliati che possiedono un certo livello di corretta informazione culturale.


lunedì 17 ottobre 2016

Lapalissianesimo

La logica e il raziocinio non sono materie che possano interessare la gente di oggi. 


Preferiscono i mantra.

Preferiscono addormentare il cervello di fronte al televisore, piuttosto che poggiare il culo su una sedia, e informarsi.



Jolao ha un sogno.



domenica 16 ottobre 2016

Editoria in italy

Siamo certi solo di una cosa, in ambito editoriale, in questa sottospecie di ambiente pseudo culturale, di questa ridicola pseudo repubblica delle menti immature e inscatolate, passa per la grande informazione, solo quello che al potere sion-bancario-americano fa comodo diffondere.
Siamo in matrix, mi stupirei del contrario.
Uno scrittore ha due frattali aperti, o si adegua al sistema culturale dominante, e magnifica partigianerie, bancherie, napolitanismi e bolgrinaggini, pontifica libri più o meno sacri, o scrive di vhemt, o di mielose migrazioni, oppure si comporta in maniera onorevole, alla ricerca della verità.
Nessuna grande casa editrice pubblicherà mai testi che realmente vanno a demolire sistemi culturali collaudati, anche i proprietari delle case editrici tengono famiglia.
La strada del self publishing tramite strutture apposite, sarebbe interessante, se realmente lo scrittore potesse controllare le vendite.
La mia esperienza personale dice che ciò non avviene.


giovedì 13 ottobre 2016

Anselmo

Anselmo è nato povero, in una misera casa di fango sul delta del nilo.
Visse la sua fanciullezza all'ombra delle piramidi, con la testa impastata da innumerevoli religioni, un miscuglio di sacro e profano, di spiritualità e satanismo, che lo avrebbe reso molto accorto e profittatore delle manchevolezze e delle fragilità dell'umanità.
Nacque povero, ma, essendo un ottimo psicologo, riusciva a capire le miserie dell'animo umano, le sue debolezze, e facendo leva su quel dono innato, diventò consigliere e fiduciario degli uomini più potenti della zona.



martedì 11 ottobre 2016

complottisti e risvegliati

A dispetto delle elucubrazioni televisive di franco di mare e dei suoi colleghi giornalisti televisivi che cercano, senza troppo raziocinio, di prendere in giro i complottisti, essi sono il doppio dei criceti inscatolati che girano continuamente la ruota del sistema.
I risvegliati anno capito che bisogna fare esattamente il contrario di quello che suggerisce la grande mentitrice, la televisione.
La gente ha capito che è stata plagiata per innumerevoli lustri, ed ora sta traendo le ovvie conseguenze.
E' stato dimostrato che chi mette in dubbio le versioni ufficiali, usa il cervello, chi di contro le accetta, pensa che per mettere in dubbio tali versioni, bisogna fare un terribile sforzo cerebrale, di cui non è evidentemente capace.
E' stato dimostrato scientificamente che i cospirazionisti sono persone razionali, dal pensiero equilibrato, e disposte al dialogo, a differenza, (di mare ne è l'esempio lampante) di chi cerca di ridicolizzare teorie che non ossequiano aprioristicamente il sistema.
Ormai tutti sanno che questo sistema planetario, ivi compresa la storia di regime, è una colossale truffa a danno della gente, e a beneficio delle oligarchie.
Va da se che chi cerca di ristabilire la verità, a suo rischio e pericolo, è meritevole di considerazione, a differenza degli ignavi pecoroni inscatolati ed eggregorizzati dalla tv.


Il pianeta della ridondanza







Forse nei giornali nei quali scrivo, potrei anche attirare l'attenzione, ma parlando di certi argomenti a tu per tu con la gente, noto uno strano atteggiamento.
Mi capita che, magari agganciandomi ad una loro considerazione, ad una frase estemporanea buttata giù con indifferenza, mi dilungo a parlare della grande truffa globale a cui siamo sottoposti, mi sento dire che c'è rimedio a tutto, che l'umanità ha sempre trovato le strade giuste, del resto assistiamo ad un progresso tecnologico che ha dell'incredibile. 
Mi sento dire dalle persone più anziane, che il loro compito è terminato, che hanno intenzione di godersi la loro meritata pensione in serenità, come se la loro vita non continuasse attraverso i figli e i nipoti. 
E vedo che non mi ascoltano con attenzione, li vedo girare lo sguardo a destra e a manca con aria di indifferenza, come se il loro futuro, non li riguardasse. 
Come se non parlassi con loro, come se quasi li stessi importunando. 
E mi accorgo, ma è una mia impressione, che ogni sogno, ogni cambiamento radicale, fa paura, ma questo non lo ammetteranno mai.
Ma, mi chiedo, sapendo che questo sistema ci porterà matematicamente ad una indigenza assoluta, perchè non cambiare? Perchè non provare ad invertire la tendenza? 
Ma cosa hanno conquistato di così irrinunciabile, da non poter essere messo in gioco? 
Penso che un simile atteggiamento sia figlio del condizionamento che la scolarizzazione ha distribuito a piene mani, sulla coscienza della gente, penso che la scuola , intesa come lo è adesso, sia molto più deleteria di una informazione fasulla e tendenziosa. 
Perchè non usare la logica, e acquisire una elasticità mentale che solo pochi "visioneris" possiedono? 
Perchè non fare uno sforzo per mettere in dubbio, per valutare altre strade, che non siano attinenti alla criminale disinformazione mediatica?
In contro tendenza alle affermazioni che ho appena rilevato, di contro, vedo che la gente presta grande attenzione quando tratto delle straordinarie opportunità che il diritto internazionale offre alla gente, forse sono riuscito a far comprendere alla gente che ha molte più diritti di quelli che immagina.
Un processo è in atto, lento ma imponente, la gente, esclusi gli inscatolati cronici televisivi, si sta risvegliando, pian piano, lentissimamente, ma si sta risvegliando, e sta percorrendo quel cammino che la porterà a intuire, se non proprio a capire, che ci hanno rubato il nostro tempo, la nostra vita, ci stanno rubando il nostro futuro, in una prospettiva di precarietà innaturale, sapendo anche che viviamo nel pianeta dell'abbondanza.
La teoria della scarsità, che afferma che la gente deve soffrire, in questa valle di lacrime, sta mietendo sempre meno vittime, la gente sta capendo che questo è il pianeta della ridondanza, che ciascuno di noi ha diritto di usufruire dei beni, delle risorse, e delle bellezze della terra.
Nel nome della gente, in nome dei nostri figli e nipoti, riprendiamoci tutto quello che ci hanno tolto, coraggio!














venerdì 7 ottobre 2016

EPPURE








Eppure esiste ancora gente, ed è la stragrande maggioranza, che preferirebbe rattoppare, ricucire, raffazzonare, rimbastire, piuttosto che distruggere per ricostruire.
Credere che questa società possa essere edulcorata, salvata, considerata, votata e timidamente approvata, è pratica da inscatolati irrecuperabili.
Sperare ancora che politici, giornalisti, burocrati, con i loro paggetti (o giullari) al seguito, si possano ravvedere, è da condizionati televisivi.
Se almeno la gran parte della magistratura fosse indipendente dalla politica, una piccola speranza ci sarebbe ancora.
Se almeno le forze dell'ordine dessero anche un minimo segno di repulsione verso il sistema, che penso loro stessi, intimamente, reputano iniquo, si potrebbe ancora sperare.
Se questa "cittadinanza" non fosse coraggiosa come una immensa conigliera, un barlume di speranza esisterebbe ancora.
Io che sono un inguaribile ottimista, stavolta non mi sento di avallare o considerare nessun tipo di illusione.
E allora, dove rabberciare significa curare con l'aspirina un malato terminale, non esiste altra via che distruggere per ricostruire.
Ma prima dobbiamo cambiare nel nostro intimo, ciascuno di noi, rifiutare i costumi fetenti che ci hanno imposto, riacquistare il raziocinio perduto, riprogrammarci, rifiutare i paradigmi imposti, buttare in discarica tv e giornali, e tutti, ma proprio tutti, adottare la pratica della disobbedienza civile e fiscale, la gente, quando è unita e determinata vince sempre.
Ci sarà da soffrire, ma è la soluzione più rapida che possa esistere per normalizzare secondo i principi naturali questo sistema.
Ridiventiamo, agli occhi dello stato e del sistema, esseri umani, e non più cittadini debitori e pagatori. 






















Justitzia in sardinnia

La società ancestrale sarda, sotto il profilo della corretta applicazione della giustizia, ha sempre funzionato egregiamente, tranne che in questi ultimi decenni.
Vorrei focalizzare l'attenzione su un aspetto fondamentale, la delinquenza organizzata.
In tempi antichi e fino a qualche decennio fa, non è mai esistita, in sardinnia, delinquenza organizzata.
Nemmeno in tempi feudali.
La giustizia, specie in ambiti barbaricini, si esercitava direttamente dalla gente, e, cosa di non poco conto, una volta accertata la verità, chi eseguiva la sentenza era l'offeso stesso, o la sua famiglia.
Purtroppo tale concetto di giustizia conteneva in se stessa una rilevantissima falla, chi non voleva sottostare al giudizio della comunità, ritenendo il giudizio finale scorretto, si sentiva in dovere di iniziare faide eterne.


giovedì 6 ottobre 2016

SANGUE SHARDANA





Forse i sardi non si rendono conto che siamo di fronte al genocidio nascosto del nostro popolo.
Non vantatevi di avere sangue shardana sulle vostre vene, se non lo fate scorrere.
Non fatemi scrivere che scorre sangue da coniglio.
Avete due strade di fronte a voi, una in discesa che porta ad una vergognosa schiavitù, vergognosa perché chi si fa incatenare senza reagire, è disonorevole.
L'altra è in salita, e richiede coraggio, intelligenza e sangue shardana.
Si chiama diritto internazionale, ingloba nel suo interno il coraggio di non riconoscere giurisdizione nella sacra terra di sardegna da parte del colonizzatore
Decidete con calma.
A meno che non vi troviate bene dentro una disonorevole #conigliera
Vorrei parlare dell'unica speranza di auto determinarci che abbiamo, si tratta di una novità dirompente, si tratta di variare le strategie indipendentiste, e considerare che se si percorrono sempre le stesse strade perdenti, si resta fermi a vuoti concetti, legati a capi bastone storici, che hanno dimostrato di non essere in grado di unire tutto un popolo. Questo lo può fare solo un movimento o fronte di liberazione nazionale sardo, sia nelle figure originarie, storiche, sia nelle nuove personalità che stanno emergendo in maniera prepotente.
Azione dura come il nostro granito, solida come la concretezza della gente di Sardegna, imponente come i nostri nuraghes, azione anche mentale che si affida e si rifà alla forte spiritualità dei popoli shardana.
Ma un popolo deve poter avere l'orgoglio di poter dire: anche noi abbiamo i nostri eroi, gente che non si tira indietro, che rischia di suo, un popolo deve poter attingere all'esempio concreto che la nostra predisposizione alla rivolta è ancora viva, gente che non disdegna di trascorrere mesi in un presidio, impedire aste giudiziarie e difendere aziende e famiglie sfrattate, gente come i miei splendidi Amici dei Popoli Liberi.
Impariamo da loro, da coloro che ho indicato, ad essere orgogliosi di essere Sardi, impariamo che la nostra antica propensione alla rivolta, si deve trasformare in rivoluzione, solo un popolo integro e cosciente di essere popolo può fare una vera rivoluzione, per tutti gli altri bastano delle sezioni elettorali in ogni contrada e amen.











martedì 4 ottobre 2016

La peggiore dittatura






La peggiore dittatura è questa che stiamo vivendo nell'unione europea.

Mi fanno "tenerezza" gli inscatolati cronici che pontificano contro le varie dittature che si sono succedute nel corso della storia.
In quanto inscatolati, non si sono ancora resi conto che siamo irrimediabilmente dentro la più subdola e invasiva dittatura che la storia dell'umanità abbia mai conosciuto.
Ah già, dimenticavo, dove c'è democrazia non ci può essere dittatura, la domanda è questa, siamo in democrazia? Possiamo decidere il nostro futuro andando a votare ?
Prima di risponedere a queste domande, fatemi il piacere di mettere in funzione gli ultimi neuroni non compromessi che ancora vi sono restati.

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Chi accetta il Trattato di Lisbona accetta con ciò anche la Carta dell’Unione Europea. 
La quale proclama: la pena di morte è abolita, ma poi rimanda ad una nota a piè di pagina, in cui si legge: 
«Eccetto che in caso di guerra, di disordini, di insurrezione» (war, riots, upheaval). 
La cosa è di estrema gravità giuridica.
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Viviamo in una realtà artefatta, la maggior parte se ne sta accorgendo (alla buonora) dopo i crolli programmati e preventivati dei palazzi dell'undici settembre, dopo i 4000 suicidi indotti dall'europa e dallo stato italiano, all'anno, in italy.
Se non la avessero combinata così grossa, chissà per quanto tempo ancora ci avrebbero preso per i fondelli.
I complottisti, ad ogni massacro, vero o falso che sia, invocano il false flag, almeno dimostrano di avere un cervello pensante, un cervello che mette in dubbio tutto è, a parer mio, da ammirare.
Certo, si vive male, sapendo che esistono le fetenzìe che distribuiscono il male nel pianeta; è molto più comodo e rilassante pensare che massacri, crisi economiche e lavorative, penuria di moneta, cibo e medicine scadenti e dannosi, migrazioni, suicidi per indigenza, siano frutto del caso.
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Vediamo cosa prevede la carta dei diritti fondamentali dell'unione europea, applicata nel trattato di lisbona.



Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea

Articolo 2 - Diritto alla vita

1. Ogni persona ha diritto alla vita.


2. Nessuno può essere condannato alla pena di morte, né giustiziato.

Spiegazioni Relative alla carta dei diritti fondamentali
1. Il paragrafo 1 di questo articolo è basato sulla prima frase dell'articolo 2, paragrafo 1, della CEDU, che recita: 
`1. Il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge...` 
2. La seconda frase di detta disposizione, che ha per oggetto la pena capitale, risulta superata in conseguenza dell'entrata in vigore del protocollo n. 6 della CEDU, il cui articolo 1 è così formulato: 
`La pena di morte è abolita. Nessuno può essere condannato a tale pena né giustiziato.` 
A tale disposizione si ispira l’articolo 2, paragrafo 2, della Carta. 
3. Le disposizioni dell'articolo 2 della Carta corrispondono a quelle degli articoli summenzionati della CEDU e del protocollo addizionale e, ai sensi dell’articolo 52, paragrafo 3 della Carta, hanno significato e portata identici. Pertanto le definizioni `negative` che figurano nella CEDU devono essere considerate come presenti anche nella Carta: 
a) articolo 2, paragrafo 2 della CEDU: 
`La morte non si considera cagionata in violazione del presente articolo se è il risultato di un ricorso alla forza resosi assolutamente necessario: 
a) per garantire la difesa di ogni persona contro la violenza illegale; 
b) per eseguire un arresto regolare o per impedire l’evasione di una persona regolarmente detenuta; 
c) per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o un’insurrezione.`; 
b) articolo 2 del protocollo n. 6 della CEDU: 
`Uno Stato può prevedere nella propria legislazione la pena di morte per atti commessi in tempo di guerra o in caso di pericolo imminente di guerra; tale pena sarà applicata solo nei casi previsti da tale legislazione e conformemente alle sue disposizioni ...`.

Fonte: 
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea C 303/17 - 14.12.2007


Adesso sapete che non potete manifestare senza rischi, in quanto partecipare a una sommossa o un’insurrezione può comportare rischi di morte legalizzata.
Questa è una matrix, questa è la peggiore dittatura mai vista, perchè subdolamente mascherata da democrazia.

























lunedì 3 ottobre 2016

Accà nisciuno è fess




Credete davvero che jolao non sia al corrente del fatto che per avere successo come scrittore o artista, bisogna essere allineato alla prassi corrente di essere servile col potere?
Credete davvero che mi abbasserei a scrivere in omaggio al potere solo per avere un minimo di visibilità, o qualche minuscolo (o maiuscolo) riconoscimento in qualche rassegna letteraria da strapazzo, foraggiata dallo stato, o dalla regione sardegna?
Ho dentro di me un sacro rispetto dell'onore e della verità, scrivere falsità in cambio di qualche soldo statale, o qualche illusoria speranza letteraria, non è nel mio stile, mi piaccio così, e mai cambierò opinione.
Gli scrittori, o gli artisti, che appaiono in televisione sono per la maggior parte gente venduta al potere, al pari di questa classe politica o giornalistica infingarda e disonorevole.
Scrivere dalla parte del popolo, mi soddisfa, al di la dei miei meriti e capacità, porto avanti questa attività con poche speranze di successo, ma con la certezza che quello che scrivo viene dal mio intimo, tenendo ben presente i molteplici condizionamenti che, ahimè, anche io subisco.
Scrivere di bolina ha i suoi innegabili svantaggi, quando si presenta un avvenimento descritto in maniera totalmente diverso dagli stereotipi del potere, si può persino andare incontro a qualche commento irriverente o sarcastico, i depositari delle verità televisive sono così convinti delle loro inutili tesi, che gli inscatolati non sono loro stessi, ma chi ha il coraggio delle sue azioni contro corrente.
Riflettendo bene circa questa società di melma, altrimenti definibile conigliera, penso che la gente sia così stupida, o ipocrita, perchè le fetenzìe, col loro strapotere "culturale", hanno stuprato alla stragrande maggioranza della gente, i concetti di onore, dignità, verità e giustizia,
Amen.





domenica 2 ottobre 2016

Costruire un popolo


La nostra predisposizione alla rivolta, penso non si sia completamente assopita, quello che storicamente non sappiamo fare è la rivoluzione, per fare la rivoluzione ci vuole (ahimè ) un popolo.
Lo siamo stati, un popolo, nonostante.
E se lo siamo stati, non vedo il motivo, per cui non dovremmo riacquistare l'orgoglio di esserlo ancora.
Sono a disposizione per discutere con chi, eventualmente, non trovasse questa affermazione veritiera.
Chi mi legge, sa benissimo che do grande importanza agli esseri che popolano questo pianeta, e forse metto colpevolmente in secondo piano i luoghi e gli avvenimenti, ma gli avvenimenti, in genere, sono causati dall'uomo.
Ricordiamo ancora con tristezza la scorsa, omicida alluvione.
Andiamo ad analizzare cosa serve, che non abbiamo, o che abbiamo, per tornare ad essere popolo. Popolo vero.
E, come al solito, la mia antica passione di parlare della gente, dei personaggi, anche stavolta, prende innaturalmente il sopravvento, è un mio limite.
Voglio parlare senza nominarli, di importantissimi personaggi che si stanno impegnando per dare una connotazione unica alla gente di Sardegna, un orgoglio di popolo, importantissimi per una coesione popolare che prenda spunto dalle nostre antichissime origini, un popolo si compatta anche con l'orgoglio di sapere quello che siamo stati, l'importanza immensa e indiscutibile, a dispetto della fasulla storia di regime, che abbiamo avuto in tempi arcaici.
L'azione di un piccolo manipolo di eccellenze, sta sfaldando, disintegrando, polverizzando, la storia e l'archeologia di potere, che vorrebbe annichilire, il nostro orgoglio nazionale, che loro sanno benissimo, a differenza della gente, essere fondamentale per la costruzione di un popolo. 
Conoscono bene la teoria dullas, e la sfruttano spudoratamente, ma li stiamo costringendo ad ammettere che le carte che hanno in mano, possono al massimo reggere uno stentato bluff.
Conoscono alla perfezione la teoria della minorità, vogliono far credere che il colonizzatore, in quanto tale, è migliore del colonizzato, niente di più falso, è solo più furbo e malvagio.
Voglio parlare del progetto su una nuova scuola, per una nuova visione di cosa dovrebbe essere il corretto sviluppo della personalità libera del bimbo e del ragazzo. voglio dirvi che nessuna imposizione e "trasmissione" di dati ed esperienze devono inquinare lo sprigionarsi in libertà della loro personalità. 
Non mi dilungo oltre, ma vi posso assicurare che vi abbiamo lavorando duramente, ci siamo informati, abbiamo meditato intensamente, su questo argomento ritenuto a torto di non basilare importanza.
Ma ci sono cose urgenti da fare, abbiamo detto , costruire un popolo, ma la chiave per dare preminenza a un popolo, non più mai prescindere da implicazioni culturali. 
La Sardegna, pur con territorio immenso, se rapportato alla sua piccola popolazione, ha il limite storico della difficoltà di raggiungere agevolmente località troppo distanti tra loro. Oggi ancor più distanti, per via di una crisi economica che ci invoglia a non riempire completamente il serbatoio del carburante, in quanto la spesa non può essere soddisfatta da portafogli sempre più leggeri. 
Non so esattamente quanto sia numerosa la gente sarda, ma se consideriamo gli emigranti e la loro discendenza, ritengo che ci avviciniamo ai tre milioni di individui che non hanno mai perso la consapevolezza di appartenere indissolubilmente a questa nazione.
Ho parlato di portafogli vuoti, e in fondo questo sarebbe un problema secondario, dal momento che abbiamo tra noi veri esperti di sovranità monetaria, capaci di trovare le migliori soluzioni.
E mi piace ricordare l'impegno di alcune splendide persone, in materia di comunicazione diretta con la gente, mi piace ricordare che un manipolo di eccellenze è impegnato a informare e rendere consapevole la gente, che siamo di fronte ad una grande truffa politica, monetaria e morale, mi piace ricordare l'uso proficuo che fa di un elemento persino troppo assente nelle discussioni della gente, la logica.
Infine vorrei parlare dell'unica speranza di auto determinarci che abbiamo, si tratta di una novità dirompente, si tratta di variare le strategie indipendentiste, e considerare che se si percorrono sempre le stesse strade perdenti, si resta fermi a vuoti concetti, legati a capi bastone storici, che hanno dimostrato di non essere in grado di unire tutto un popolo. Questo lo può fare solo il movimento o fronte di liberazione nazionale sardo, sia nelle figure  originarie, storiche, sia nelle nuove personalità che stanno emergendo in maniera prepotente.
Azione dura come il nostro granito, solida come la concretezza della gente di Sardegna, imponente come i nostri nuraghes, azione anche mentale che si affida e si rifà alla grande spiritualità dei popoli shardana.
Ma un popolo deve poter avere l'orgoglio di poter dire: anche noi abbiamo i nostri eroi, gente che non si tira indietro, che rischia di suo, un popolo deve poter attingere all'esempio concreto che la nostra predisposizione alla rivolta è ancora viva, gente che non disdegna di trascorrere mesi in un presidio, impedire aste giudiziarie e difendere aziende e famiglie sfrattate, gente come i miei splendidi Amici dei Popoli Liberi.
Impariamo da loro, da coloro che ho indicato, ad essere orgogliosi di essere Sardi, impariamo che la nostra antica propensione alla rivolta, si deve trasformare in rivoluzione, solo un popolo integro e cosciente di essere popolo può fare una vera rivoluzione.