Fino a che imperava la civiltà contadina, pur con i suoi anacronismi e disparità, la sua popolazione se la è sempre cavata egregiamente.
Poi i suoi abitanti si sono fatti ingabbiare da paradigmi innaturali, hanno creduto che abbandonando la naturalità del vivere, e l'economia rurale, la loro condizione sarebbe migliorata.
Nessuno mai, prima dell'avvento della fabbrica della povertà, l'europa unita, si è suicidato per indigenza.
Poi arrivò il mostro europeo, con le sue promesse mai mantenute, e i sorrensi abbandonarono attività rurali fiorenti, per un sogno fittizio, non avevano capito che l'europa è stata creata dalle oligarchie, e per le oligarchie.
Non avevano capito che l'europa è nata per distruggere, per indigenziare, per plagiare, e per sottomettere la gente alle elite di potere.
Ma è di una altra storia che voglio scrivere, storia industriale, storia di promesse vane dispensate in maniera criminale.
L'europa decise che in sardegna non si sarebbe più dovuto produrre zucchero, promise una riconversione dell'industria da saccarifera a cartacea, instillò nella mente degli agricoltori l'idea di nuove coltivazioni, di nuovi introiti.
Le false promesse europee caddero il giorno che con una serie di esplosioni controllate, venne fatta tabula rasa dello stabilimento, lasciando sul campo macerie, inquinamento, una miriade di operai a spasso, e l'agricoltura privata di una fondamentale risorsa.
L'europa è la fabbrica dell'indigenza, dove arriva l'europa, arriva la fame e l'abbandono, arrivano i suicidi per povertà.
La comunità europea è stata costruita dalle oligarchie, dalle multinazionali, in sfregio alla gente.
Una costruzione ideata per rendere la gente dipendente da scartoffie e banche, la grande mentitrice, la stupratrice mondialista delle istanze della gente, a beneficio delle multinazionali e della globalizzazione.
L'adozione della moneta privata, e i trattati criminali firmati da servi delle fetenzìe, che dicono di essere stati eletti dalla gente, hanno fatto il resto, a beneficio delle elite, non certo della gente.
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