martedì 11 ottobre 2016

Il pianeta della ridondanza







Forse nei giornali nei quali scrivo, potrei anche attirare l'attenzione, ma parlando di certi argomenti a tu per tu con la gente, noto uno strano atteggiamento.
Mi capita che, magari agganciandomi ad una loro considerazione, ad una frase estemporanea buttata giù con indifferenza, mi dilungo a parlare della grande truffa globale a cui siamo sottoposti, mi sento dire che c'è rimedio a tutto, che l'umanità ha sempre trovato le strade giuste, del resto assistiamo ad un progresso tecnologico che ha dell'incredibile. 
Mi sento dire dalle persone più anziane, che il loro compito è terminato, che hanno intenzione di godersi la loro meritata pensione in serenità, come se la loro vita non continuasse attraverso i figli e i nipoti. 
E vedo che non mi ascoltano con attenzione, li vedo girare lo sguardo a destra e a manca con aria di indifferenza, come se il loro futuro, non li riguardasse. 
Come se non parlassi con loro, come se quasi li stessi importunando. 
E mi accorgo, ma è una mia impressione, che ogni sogno, ogni cambiamento radicale, fa paura, ma questo non lo ammetteranno mai.
Ma, mi chiedo, sapendo che questo sistema ci porterà matematicamente ad una indigenza assoluta, perchè non cambiare? Perchè non provare ad invertire la tendenza? 
Ma cosa hanno conquistato di così irrinunciabile, da non poter essere messo in gioco? 
Penso che un simile atteggiamento sia figlio del condizionamento che la scolarizzazione ha distribuito a piene mani, sulla coscienza della gente, penso che la scuola , intesa come lo è adesso, sia molto più deleteria di una informazione fasulla e tendenziosa. 
Perchè non usare la logica, e acquisire una elasticità mentale che solo pochi "visioneris" possiedono? 
Perchè non fare uno sforzo per mettere in dubbio, per valutare altre strade, che non siano attinenti alla criminale disinformazione mediatica?
In contro tendenza alle affermazioni che ho appena rilevato, di contro, vedo che la gente presta grande attenzione quando tratto delle straordinarie opportunità che il diritto internazionale offre alla gente, forse sono riuscito a far comprendere alla gente che ha molte più diritti di quelli che immagina.
Un processo è in atto, lento ma imponente, la gente, esclusi gli inscatolati cronici televisivi, si sta risvegliando, pian piano, lentissimamente, ma si sta risvegliando, e sta percorrendo quel cammino che la porterà a intuire, se non proprio a capire, che ci hanno rubato il nostro tempo, la nostra vita, ci stanno rubando il nostro futuro, in una prospettiva di precarietà innaturale, sapendo anche che viviamo nel pianeta dell'abbondanza.
La teoria della scarsità, che afferma che la gente deve soffrire, in questa valle di lacrime, sta mietendo sempre meno vittime, la gente sta capendo che questo è il pianeta della ridondanza, che ciascuno di noi ha diritto di usufruire dei beni, delle risorse, e delle bellezze della terra.
Nel nome della gente, in nome dei nostri figli e nipoti, riprendiamoci tutto quello che ci hanno tolto, coraggio!














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