lunedì 24 luglio 2017

Assemblee di contrada

Assemblee di contrada ( dai quaderni di Shardinyan Kingdom)

la fonte di questo video è >>> http://www.assembleesovrane.it/ 
Dai quaderni di Shardinyan Kingdom
Il sistema attualmente in uso dalla stragrande maggioranza degli stati, è il sistema delegativo-elettivo-parlamentare.
Esso è stato inventato dalle oligarchie, per far credere alla gente votante, che può decidere il proprio futuro, nel momento in cui inserisce un pezzo di carta segnata con matita copiativa in una scatola di cartone.
Al potere interessa che la gente creda di aver espresso sovranità, di aver deciso, ma chi decide realmente è chi conta i voti, chi decide realmente, al giorno d’oggi, non sono nè i "cittadini", e nemmeno i politici, ma strutture elitarie, lobbistiche, nascoste, i burattinai che indirizzano le scelte dei governanti.
Ciò è evidentemente un affronto alla intelligenza di chi ragiona con la sua testa, a chi invece ragiona come vorrebbe la televisione, e non ha nessuna intenzione di scoprire quale sia la vera e viva democrazia, partecipativa e meritocratica, sconsigliamo vivamente la lettura di questo testo.
Ci piace immaginare, al punto da esserne pressochè certi, che il popolo nuragico shardana, dal quale è nata ogni forma di civiltà occidentale, e forse planetaria, decideva per il proprio futuro in questa maniera: con le assemblee di contrada.
Nessuno veniva eletto, al massimo veniva scelto per acclamazione, ma nella stragrande maggioranza dei casi, chi avrebbe dovuto interessarsi del bene comune, veniva scelto per estrazione a sorte tra chi avesse dato la sua disponibilità.
Realmente sovrana in qualunque momento, era ogni assemblea di contrada, e di riflesso ogni singolo essere umano interessato al progresso della comunità; sarebbe ed è paradossale, che a scegliere, come succede ora, candidati ed eletti, siano persone disinteressate alla politica, parola nobile, ma ahimè, screditata da una manica di nullafacenti che si fanno chiamare politici, onorevoli, senatori, che hanno la sfacciataggine di autodefinirsi classe dirigente.
Votare ogni cinque anni è un paradosso inaccettabile, votare ogni cinque anni significa esercitare sovranità in un momento, e per lungo tempo subire decisioni, consentire cioè a profittatori di mettere radici incancrenite, di intrattenere rapporti continuativi con chi può foraggiarli per indirizzare le scelte, che a questo punto mi sembra evidente non andranno mai a favore della gente.
Impariamo una parola desueta, che è la base fondante di ogni sistema realmente democratico e realmente sano, incorruttibile, la parola è meritocrazia.

©marianoabis

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