martedì 25 luglio 2017

Incubo e risveglio

Dicono che raccontare i propri sogni sia una dimostrazione di stima e di affetto per l'interlocutore.

Oggi voglio raccontarvi quello di stanotte, penso che i miei amici meritino questo ed altro.
Come sapete sono alla ricerca di una auto decente, ebbene ho sognato di aver ricevuto un avviso da un commerciante di auto che mi diceva che poteva soddisfare in pieno la mia esigenza.
Prendo il pullman, il viaggio è interminabile e scomodo, arrivo da lui, mi si presenta al cospetto di una R4 di colore rosso rovinato dal sole e da 20 anni di incuria.
Guardo all'interno e l'immagine che mi si presenta è catastrofica.
Il suono del motore sembra un gracchiare di rane.
Gli dico che non mi interessa, al che lui ribatte che ho già firmato il contratto di acquisto, e non mi posso tirare indietro.
Nei sogni funziona così, accertare fatti e avvenimenti risulta molto problematico, non si è certi di niente, e se pure ricevessi ristoro dai fatti concreti, resterei nel dubbio se la ragione sia effettivamente dalla mia parte.
Aggiungendo il fatto che il mio senso dell'onore non mi consente di recedere dalla parola data, e finanche da una se pur improbabile firma, che però non ricordo di aver apposto, firmo ulteriori documenti, pago, e vado via al volante di quella che il venditore ha classificato come automobile, della qual cosa mi restano forti dubbi.
Non faccio in tempo ad arrivare ad assemini per stipulare il contratto di assicurazione (nei sogni funziona così), che la macchina con un pauroso rantolo, si ferma.
Chiamo un meccanico, mi dice che non c'è niente da fare, che è meglio abbandonarla per strada.
Così faccio.

Mi sveglio con un forte senso di angoscia, cerco di non pensarci, e metto mano alla beneamata caffettiera, quella no, non mi ha mai tradito.
Il confine tra sogno e realtà, a volte, è rappresentato da una lisa e gloriosa caffettiera.
Ecco spiegata la differenza tra i sogni e la realtà.
I sogni si presentano come verità assolute, spesso sono dogmi che non esistono, ti celano il fatto che tutte le risultanze finora acquisite si basano sul deserto mentale proprio e altrui, che non vogliamo vedere, adesso non so dire di preciso se alla luce del risveglio, mi senta così sicuro delle mie future azioni, che ho intenzione di compiere nella vita reale. Credere ad un sogno più o meno realizzabile, è forse più coinvolgente, e non rinnego nella maniera più assoluta il passato, ma assaporando il concreto e gustoso caffè appena fatto, sono certo che (per ora) la decisione presa è corretta.
Mi piace ragionare sugli avvenimenti, e il raziocinio mi porta ad affermare che opero tra gente che non ha bisogno di me, delle mie farneticazioni, e del mio supposto visionarismo.
A fronte di quei tre o quattro che hanno considerazione di me, vedo chiaramente che alla stragrande maggioranza non interessa un fico secco di quello che esterno, e allora, da ora in poi, ne farò a meno, per quanto possibile.
Non vedo l'ora che questa giornata sia terminata, non vedo l'ora di riaddormentarmi, e di continuare a sognare, ma anche di risvegliarmi assaporando un concreto, saporitissimo caffè dall'aroma che amo.
Al momento non vedo altro che confusione, mia, ma anche di chi ho avuto il piacere di sentire al mio fianco, di chi ha condiviso con me azioni concrete e sogni fantasiosi.
Il tempo, come sempre, deciderà.
©marianoabis

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