domenica 23 luglio 2017

Stralci da una interessantissima discussione tra patrioti





Giampiero Zampa Marras
18 luglio alle ore 20:43 · 
***** In Sardegna è ormai giunto il tempo che tutti i movimenti indipendentisti, a prescindere dalla loro colorazione sociale e politica, nonché dal loro razzismo di destra o di sinistra, si uniscano
– così come hanno fatto i ‘Còrsi, i Catalani, i Baschi,gli Scozzesi’ e via dicendo – intorno ad un serio Progetto di ‘Liberazione Nazionale’ che ponga «al centro dei propri interessi» la “Sardegna, il Popolo e la Nazione sarda”, e che vada: - da Unidos, a Sardigna Natzione, a Meris, a Progress,a Irs, a Libe.r.u., a Sardigna Libera, a Sardos eccetera,e che coinvolga il Psdaz, i Rossomori e il Partito dei Sardi – nel nome del 'primo' «eroe e martire sardo del XXI secolo», se vogliamo conquistare la Regione Autonoma della Sardegna e portare dei deputati,a difesa della nostra Patria, nel Parlamento metropolitano italiano.
------- Giampiero "Zampa" Marras

Giordano Bruno
*testo riportato da Gianni Vargiu*
Leggendo e ascoltando le persone che parlano delle cose che vanno male, che non funzionano, tipo la mala sanità, la casta politica che ruba i comuni, che non eseguono neanche la normale amministrazione, l'inquinamento della nostra terra, l'occupazione militare con le basi e tutto quello che ne consegue, sono arrivato alla conclusione che tutti costoro, non conoscono il vero problema e non trovano la soluzione.
Questo perché la loro visione e le loro conoscenze sono limitate, riescono a vedere le cose che succedono nel quotidiano ma non hanno la capacità di andare oltre e approfondire le tematiche per trovare e risolvere alla radice il problema.

Per fare un esempio e capire come funziona il sistema, è come quando un contadino vuole curare un albero malato, cosa fa?
Il contadino inizia a potare i rami secchi, poi quelli malati, fino a sfrondarlo notevolmente con la speranza che si riprenda e re iniziare a dare buoni frutti.
Cosa succede con questa azione? L'albero rafforza il suo apparato radicale e aumenta le sue potenzialità vitali per generare nuovi rami più forti e sani, pronti a ripartire e generare nuovi frutti.
Queste sono le aspettative del contadino, ma non sempre questa operazione porta buoni frutti, perche il contadino non conosce l'apparato radicale del suo albero.

Infatti molto spesso sono infette o marce le radici, e l'albero va sradicato e dato alle fiamme per purificare anche il terreno.
Nel nostro caso il sistema che dovrebbe dare buoni frutti è marcio alle radici, va studiato il problema fino in fondo, capito nella sua interezza e sradicato, per lasciare posto ad un sistema più consono e umano, cioè nuovo che porti i buoni frutti sperati.
Nel nostro caso, i Sardi e la nostra terra la Sardegna, per sopravvivere e ripartire abbiamo bisogno di liberarci dalla presenza coloniale che dura ormai da troppo tempo.
Distruggere questo albero fino alle radici, purificare il terreno e mettere a dimora un nuovo sistema linfatico che permetta ai Sardi e alla Sardegna di rinascere a nuova vita.
Quindi bisogna avere il coraggio di agire radicalmente e non superficialmente, anche se questo albero ci sembra bello e recuperabile.

Mariano Abis 
Se non si assimilano questi fondamentali concetti, che Gianni tramite Giordano esprime con lucidità assertiva, la lotta per la libertà del nostro popolo, risulterà monca, parzializzata, volatile, e in definitiva non congrua per gli obiettivi a cui dovremmo mirare.
Mirare ad un autonomismo di facciata mascherata da indipendentismo che favorisce solo il colonizzatore, è stata finora la pratica dominante, non è più tempo di commettere gli errori del passato, chiedere libertà al nostro carnefice è come dire che saremmo d'accordo a far organizzare il pranzo pasquale all'agnello sacrificale.

Rapportarci invece con la controparte scegliendo un campo di intervento neutrale, è molto più saggio, se giochiamo con le regole del diritto interno italiano, siamo perdenti in partenza, perchè in quel caso siamo costretti a giocare con le loro regole.
Comuni, province, regioni, albi professionali, uffici dei registri vari, sono enti territoriali italiani, non certo sardi.
I vari amministratori giurano fedeltà allo stato, non al popolo sardo.
Il campo neutro, quello che concede parità di diritti, è rappresentato dal diritto internazionale.
L'art 5 della costituzione più brutta e plagiante del mondo recita che la "repubblica italiana" è una e indivisibile, ogni sforzo o sacrificio si infrangerebbe su questo articolo, redatto da chi non aveva interesse a favorire la autodeterminazione dei vari "popoli italiani".
Giampiero Zampa Marras 
E al diritto internazionale, e non a quello italiano, per la libertà nostra e della nostra Patria, ci dobbiamo rifare - come tu dici, caro Mariano - se vogliamo conquistare quella Libertà e quella Indipendenza da sempre agognata.
Mariano Abis 
Speravo in questa risposta , mi fa particolarmente piacere!
Giordano Bruno 
Giampiero Zampa Marras, io sostengo da anni che i Sardi sono già uniti sotto un unica bandiera. Cosa vuoi unire ancora, vuoi forse che il nostro popolo sia omologato in un pensiero unico? Quale sarebbe l'obbiettivo di questa unione ??? ...bersi un bicchiere di birra ichnusa? non dirmi che gli vuoi uniti per le elezioni, perché se tu mi dici questo mi devi spiegare, quali sono gli strumenti che utilizzeresti una volta vinte le elezioni per far funzionare le cose è l'economia della nostra nazione. Attendo una risposta, poi eventualmente ho anche altre cose da dire.
Gianni Vargiu 
E dringiddi sa mesu canna .... =portare dei deputati,a difesa del-
la nostra Patria, nel PARLAMENTO metropolitano ITALIANO=
Gianni Vargiu 
L`ho ribadito sopra ... attenti a non cadere nel pantano politichiere itALIGAno costruitto appositamente da LORO... dove piu ti muovi piu`affondi...
Giampiero Zampa Marras 
Carissimi Giordano e Gianni, tutte le "Nazioni senza Stato" d'Europa e del mondo hanno sempre utilizzato i molteplici strumenti offerti dalle varie istituzioni "democratiche" degli Stati dei quali una volta o allo stato attuale fanno parte. I Baschi, i Còrsi, i Catalani, i Bretoni, gli Irlandesi, gli Scozzesi, i Gallesi, i Còrnici etc., pur battendosi per la liberazione delle loro rispettive Patrie, hanno sempre partecipato alle elezioni politiche generali degli Stati nei quali sono inglobati, senza peraltro rinunciare alle loro idee di libertà. I Patrioti baschi, catalani, gallesi, irlandesi, bretoni, còrnici e, recentemente, anche quelli còrsi (che hanno eletto 'tre' loro esponenti nel Parlamento francese), portano avanti le istanze delle loro Nazioni, pur continuando a battersi per la libertà e l'indipendenza dello loro rispettive patrie. Per me è un errore gravissimo, che neanche Doddore Meloni avrebbe commesso, quello di astenersi dal partecipare alle Elezioni politiche generali del Paese che attualmente ci domina ed opprime. Dobbiamo sfruttare tutti gli strumenti che la democrazia ci offre senza rinunciare alle nostre idee.

E fin qui lo stralcio molto, molto parziale della discussione svoltasi nel diario di uno dei grandi padri dell'indipendentismo, a pochi giorni dalla scomparsa tramite democidio del Grande Doddore Meloni.
Perchè jolao77 pubblica questo articolo?
Il motivo principe è fare chiarezza tra due posizioni che spaccano il campo della lotta per la libertà della nazione sarda in due distinti tronconi, segmenti che Doddore Meloni ha utilizzato entrambi: il ricorso al diritto interno italiano, ed il ricorso al diritto internazionale.

Pensiamo che il confronto tra queste due scuole di pensiero sia utile a puntualizzare le rispettive posizioni, a beneficio dei patrioti sardi, ed anche a chi pensa che non vi sia bisogno di liberarci dalla presenza italiana nella nostra terra.
jolao77 si augura una ampia partecipazione delle varie personalità, siano esse leader o semplicemente esseri umani che hanno a cuore il benessere dei sardi, per capire dove stiamo andando, alla luce del sacrificio che Doddore ha voluto donare a tutti i sardi.
Decideremo tra chi vorrà intervenire, quale sarà il campo del confronto, se una pagina social, o un gruppo social.

2 commenti:

  1. Non so quanto incida questa mia posizione(mi ritengo ultima r. del carro).le leggi italiane,gira gira non portano a niente, essendo cambiatenel corso degli anni a favore di questo o di quel comando, qualunque sia .quindi inaffidabile xche non chiaro.La legge internazionale e strutturata in trenta capitoli chiari e soprattutto non interpretabili e ratificati da197 paesi .perciò la ritengo miglior riferimento

    RispondiElimina