Non occorre essere dei fulmini di guerra per riuscire a capire che viviamo in una realtà artefatta nella quale gli stati, con le loro leggi che disattendono i più elementari principi del diritto naturale, dominano più o meno indisturbati a discapito della gente, oserei dire della povera gente disinformata, votante, lavoratrice, pesantemente plagiata e con poche risorse economiche.
E' da tempo che affermo che questo pianeta sarebbe il regno delle ridondanze, se solo una manica di criminali, (che definisco fetenzìe) https://jolao77.blogspot.it/2016/08/il-teorema-della-scarsita.html , non continuassero a nascondere le risorse di questo pianeta che, a rigor di logica dovrebbero essere a disposizione di tutti.
Vediamo popolazioni costrette a vivere in penuria di acqua e di cibo, solo perchè la mal-distribuzione delle risorse è generalizzata, evidentemente a qualcuno fa comodo che esista l'indigenza di ampi tratti di territorio mondiale, e di ampie fasce di popolazione.
E nemmeno il "benestante" mondo occidentale si accorge delle grandi truffe dei fetenti, c'è chi si adagia a vivacchiare e tirare avanti alla meno peggio, disinteressandosi di fasce di popolazione meno fortunate (naturalmente la fortuna non esiste, esistono condizioni anche logistiche più o meno favorevoli).
Gli stati, al servizio esclusivo delle fetenzìe, sono uno strumento di dominio e di negazione di civiltà e libertà individuale e collettiva.
Tutto questo deve finire, la gente si deve riappropriare dei diritti inalienabili sanciti dal Diritto Divino, che le sono stati tolti in maniera truffaldina.
Oramai gli stati non sono altro che corporazioni private al servizio delle multinazionali, e siccome è palese che la democrazia non esiste, è nostro diritto ritirare le deleghe che a suo tempo abbiamo concesso agli stati.
Ci si può auto-determinare in molti modi, esistono in rete tutte le informazioni riguardo al diritto naturale, e alla sovranità individuale, si tratta di recepirle e applicarle.
Uno dei metodi che di questi tempi sta avendo un discreto successo, è il ricorso alle lettere di accettazione condizionata, il principio che le rende valide è semplice, si tratta, ogni qual volta uno stato chiede conto di imposte non pagate, o sanzioni imposte, affermare che si è disposti a pagare, a patto che si dimostri la loro legittimità, secondo il diritto internazionale e naturale.
Ho espresso il termine legittimità, perchè la legalità è dalla parte di chi ha intenzione di tartassare la gente con leggi e imposizioni che di razionale ed etico hanno ben poco.
Io sono disposto a pagare, ma tu, stato, mi devi dimostrare che hai diritto a tali introiti, e allora tali stati dovranno dimostrare di essere democratici, e non già corporation private.
Io sono disposto a pagare, ma tu, stato, mi devi dimostrare che hai diritto a tali pagamenti, e allora tali stati dovranno dimostrare che la valuta corrente ha controvalore reale, questa sarebbe, al pari della prima considerazione, indimostrabile, visto che le attuali monete sono emesse in maniera irregolare da organismi privati.
Una menzione particolare, in fatto di imposte e sanzioni, va fatta richiedendo copia del contratto come io, essere umano depositario di diritti che non possono essere nascosti, che secondo loro "avrei firmato".
Sono imposizioni che vanno a cozzare contro le più elementari regole del diritto commerciale, niente contratto, niente esborso.
Queste imposizioni forzose sono firmate da una persona reale, esistente, che firma a nome dell'ente impositore, ebbene, firmatario ed ente dovranno dimostrare di avere titolo a imporre pagamenti, il firmatario in particolare ne risponderà come persona fisica, e non già come dipendente dell'ente impositore.
Ammesso e non concesso che tali imposizioni statali scaturite (?) da contratti, si ritengono valide solo nel caso in cui esistano le firme "umide" dei due contraenti, non si accettano copie o artefatti non originali.
Fatte salve tutte le disposizioni in materia di privatezza, se l'ente impositore riesce a dimostrare la legittimità di tali imposizioni, entro un determinato periodo di tempo, il "cittadino debitore e pagatore" si sentirà obbligato a "onorare" il debito in questione, che a quel punto è reale e non presunto.
Lasciamo alle istituzioni statali il tempo e il coraggio di dimostrare la legittimità di tali imposizioni, e auguriamo loro "buon lavoro" in sfregio ai cittadini che, lo sappiamo, in quanto tali, sono eterni debitori, eterni pagatori.
©marianoabis
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