Hanno violentato e nascosto la nostra storia, hanno cercato di ricoprire con la religione la nostra spiritualità ancestrale, hanno costruito chiese sugli antichi siti sardi, hanno nascosto, sminuito o distrutto i segni della civiltà che ha generato tutte le altre, ci insegnano che non sapevamo scrivere, ma quando quelli lì tanto osannati scrivevano su tavolette di argilla, e costruivano torri che crollavano, noi costruivamo eterni nuraghi, quando altri costruivano in fragile arenaria, noi costruivamo con dura pietra, parlavamo (e parliamo) la lingua che ha generato tutte le lingue occidentali, abbiamo inventato la globalizzazione positiva, gestivamo i traffici alla pari con tutti gli altri popoli, anche se la nostra cultura era dominante.
I simbolismi sono nati qui, qui esistono i portali spirituali che comunicano con il Divino, nelle nostre città perdute, ma non dimenticate, le forze vibrazionali smentiscono la legge di gravità, qui si possono vedere le stelle che vagano nel cielo e si posano sugli antichi siti, qui si sviluppò l'antica e meritocratica civiltà atlantidea, abbiamo insegnato al mondo intero l'arte della navigazione, della metallurgia, e del vivere civile.
Qui è nata la vera e viva democrazia, con le assemblee dei sardi liberi, qui esistevano sette milioni di regnanti, qui la natura è stata preservata per millenni, poi sono arrivati venti malefici da "altrove", ci hanno invaso e calpestato, spesso hanno democidato, sempre hanno cercato di nascondere la cultura dei nostri progenitori, cultura immensamente più rispettosa ed etica di quella fasulla di marca fetension che hanno imposto.
Possiamo capire tutto, possiamo capire che il colonizzato non può avere una cultura superiore al colonizzatore, possiamo capire che la teoria della minorità affligge tanti sardi, ma non capiamo perchè molti sardi invocano di graffiare la nostra Madre Terra a cura e beneficio solo di italy - corporation.
Quando capiremo, e prima o poi lo capiremo, che alle rivolte devono seguire le rivoluzioni, che dobbiamo fare una scelta culturale, e non economica, che abbiamo a disposizione tutti gli strumenti giuridici che servono, che possiamo tornare grandi, ma senza ciarpami provenienti da est, quando capiremo che non dobbiamo uscire dall'italia, ma è l'italia che deve uscire dalla sardegna, e magari rientrare da ospite, la strada per la piena libertà sarà una scelta obbligata.
:Mariano-Abis:
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