sabato 8 luglio 2023

La matrice sarda, concepimento e parto, femminile e maschile, acqua e fuoco.







Sa civilidadi occidentali est nascia in Terra de Sardinnia.

Su sinnu sardu, ideatzioni e naschida, sa luna e su soli, s'acua e su fogu, maschili e femminili, nosu no seus regioni, seus natzioni, Natzioni Sardinnia!

Per chi come noi aspira all'evoluzione della nazione sarda in un'altra entità meno eterea non è pensabile un approccio alle varie problematiche senza tener conto delle nostre origini e delle nostre radici.

Per questo è indispensabile, volendo fare qualsiasi tipo di ragionamento o di percorso, rendere chiara tutta una serie di concetti.

E quando si passa dalle analisi mentali siano esse personali o condivise a azioni che hanno lo scopo di comunicare, allora bisogna farlo con gli strumenti più adatti.

Comunicare senza fraintendimenti è inderogabile, usare archetipi è altrettanto importante.

Dagli studi di molte personalità che si sono occupate delle antiche civiltà sarde e dei simboli usati mi sembra di poter affermare che ho inglobato in maniera potente vari concetti.

Li elenco alla rinfusa.

Il termine "Sardo" (sia esso riferito a tematiche archeo-storiche, o non piuttosto a evidenze etniche riguardo a usi, costumi, e cultura, o a torti di altri stati o altre etnie ai quali il popolo sardo è stato fatto oggetto, o riguardo alle peculiarità esclusive delle quali siamo unici depositari) non deve essere inquinato da altri aggettivi o sostantivi che ne possano limitare o sminuire la grande carica comunicative che questo termine evoca.

Così quando ci si riferisce al popolo sardo, anche a quello antico, non è assolutamente tollerato perchè riduttivo aggiungere per esempio il termine "nuragico" o quant'altro.

Dal mio punto di vista il concetto di essere considerati Veri Sardi non è nè necessariamente nè esclusivamente legato alla nascita o alle origini etniche, ma fa parte soprattutto dell'amore che si esprime riguardo alla Madre Terra Sarda, una volta che si è venuti a contatto da altrove con la nostra cultura, e per Madre intendo la nazione che ha accolto chi sinceramente ha amorevolmente apprezzato la nostra sardità.

Sono intimamente convinto che le castronerie televisive che indicano come acclarato che le radici occidentali siano judaico-cristiane sono da rigettare senza indugio.

Scuola e televisione hanno espresso finora, in sfregio alla nostra cultura, tutta una serie di falsità, prima tra tutte quelle delle origini della civiltà occidentale.

La civiltà occidentale ha origini sardiane, prova ne sia il fatto che tutte le lingue occidentali, tutte, sono derivate dalla antica lingua sarda sia orale che scritta.

La civiltà occidentale ha origini sardiane, la civiltà degli antichi sardi è la matrice, l'origine, il parto delle civiltà occidentali, prova ne sia che i simboli sardi sono diffusi in tutto il pianeta.

Sempre riferendomi alle conclusioni di varie personalità e studiosi alcuni concetti ancestrali devono restare inamovibili.

La sacralità del tre e dei suoi multipli, fino ad arrivare al numero dodici onnipresente e ripetuto in maniera assidua, tale numero riferito all'età era il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, dodici pozze ricoperte d'acqua intorno a una pozza centrale riflettevano rispettivamente in determinati giorni sacri dodici stelle e la luna.

Conosciamo l'importanza che questo numero messo in rilievo per primo dalle antiche civiltà sarde ha avuto in seguito tra tutti i popoli semiti. 

Il culto delle acque, la perfezione del triangolo equilatero, il simbolo-principe del toro che è uno dei segni più diffusi nella Sardegna antica, i rimandi sia al femminile che al maschile che questo simbolo esprime.

Tutti i simboli sia numerici che grafici più potenti creati dagli antichi sardi, simboli onnipresenti e replicati da altre civiltà, sono archetipi che conducono all'inizio, alla sorgente, alla fonte, collegano concepimento e parto, femminile e maschile, acqua e fuoco, collegano sole e luna, cielo e terra.

La nazione sarda ha minimo dodicimila anni di storia.

Altri popoli coevi possono vantare solo implicazioni preistoriche.

Una delle monete più antiche appartiene alla civiltà sarda.

Si tratta de "su pegu" (traducibile dalla lingua sarda con "capo di bestiame") che veniva usato dagli antichi come moneta di scambio, come unità del valore.

Inizialmente veniva usata una pelle di ovino o bovino conciata, poi gli antichi sardi abbandonarono le pelli e, mantenendo la forma originaria, con dimensioni più o meno corpose,  coniarono tutta una serie di monete metalliche che definirono Pegus.

Riguardo alla bandiera cara a tutti i sardi, quella che raffigura i quattro mori, c'è da dire che essa è una bandiera imposta, è innegabile che col tempo è diventata una icona di sardità, è altrettanto innegabile che sia la bandiera della regione sarda.

Bandiere o simboli che ci possano rappresentare potenzialmente ne esistono svariati, non sto qui ad elencarli, ma c'è da dire che la bandiera regionale una certa vicinanza la esprime, ma quello che serve per la prossima, imminente bandiera nazionale, ben più importante di quella regionale, quella che al solo vederla dovrà comunicare una ben più potente emozione, dovrà contenere i simboli di sardità ancestrale ai quali tutta la civiltà sarda antica e attuale è indissolubilmente legata.



 










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