martedì 18 giugno 2019

Athos, Porthos, Aramis, e un ipotetico D'Artagnan

LINEA - Quotidiano nazionalpopolare
10 ottobre 2014 ·
Testo scritto a quattro mani da Sara Sabattino e Mariano Abis
I tre moschettieri........
.........è un romanzo d'appendice scritto con una Femina Balente e pubblicato in data odierna....10/10/14, tutti numeri pari.
Athos fa la rocambolesca conoscenza di Aramis e Porthos, che, oltre a difendere i principi in cui credono, sono i piu' celebri scrittori del mondo virtuale, anche se Porthos è alle prime armi (in vino veritas, affermazione della quale lui conosce benissimo il significato) ...
In pochi minuti i tre, l’uno all’insaputa dell’altro, iniziano una reciproca conoscenza magistrale, entrano in splendida connessione virtuale, e discutono mentalmente della complessa situazione politica....per loro, accomunati ormai da una sinergia di intenti, è automatico comunicare con la forza del pensiero, come sicuramente facevano i più noti moschettieri del re.





Ma loro non difendono nessun re, loro difendono il popolo. Sono coerenti e associati mentalmente, ma la cruda realtà li porta a dover intraprendere un cammino complesso sugli avvenimenti che accadono sulla loro splendida isola, che incidentalmente si materializza come l'isola di Sardegna. Nel frattempo è scoppiata una disastrosa guerra, generata da cio' che accade nell'isola: il bellissimo paradiso si sta spopolando, la povertà dilaga sui territori, le persone perdono la loro dignità, costretti a rubare per poter sopravvivere, in casi estremi si tolgono la vita. E' di oggi la notizia che ha duramente colpito Aramis, nel suo paese, una donna, sopraffatta dalla disperazione di una situazione economica insostenibile, si è data alle fiamme, e ora versa in condizioni drammatiche con ustioni profonde in tutto il corpo. Dire no ai suicidi di sistema è automatico, dire no alle basi militari, è tassativo, dire no alla sperimentazione di armi dannose per la salute e l’ambiente sardi, è estremamente necessario, Sardi liberi che lottano contro l'occupazione militare di un regime che alcuni disinformati non definiscono colonialista.

La situazione è drammatica, ma l’opinione pubblica ancora non se ne è accorta, distrutti dalle bombe di questa guerra reale contro tutto un popolo, anche numerosi nuraghi e necropoli, un vero patrimonio culturale e archeologico, è andato in fumo. Un'economia in crisi dove il problema numero uno è il lavoro, in un territorio dove la natura ha concesso in altri tempi, non dominati dalle ingordigie di gente egoista e prepotente, la facoltà di affermare che ci troviamo in un paradiso dell'abbondanza. Aramis sostiene che La lingua sarda non è più ingestibile di tutte le altre lingue del mondo, anzi, pronunciandola e scandendola nei dovuti modi, come per evocare una delicata poesia, le corde vocali emettono dei suoni definibili tranquillamente impregnati di liricità.
Lui sostiene che dovrebbe essere insegnata nelle scuole, perchè essa è una lingua madre, la madre di tutte le lingue occidentali.

Aramis, "orgoglio sardo" combatte per la piena libertà del Popolo Sardo attraverso l'uso del diritto internazionale. Porthos invece continua a sostenere nelle sue stereotipate etichette, ricorrenti perchè nate da convinzioni incrollabili, con aromi linguistici e sapori espressivi ricchi e affascinanti che sostenendo il MNLSardu, movimento di liberazione pacifico, si possa raggiungere senza sparare un solo colpo di fucile, la libertà del suo popolo.
Athos, riluttante ad integrarsi con le affermazioni dei suoi amici guerrieri, sostiene invece che si può raggiungere una notevole autodecisionalità, anche rispettando l'appartenenza dell'isola allo stato italiano, affermando che la soluzione è l'applicazione della Zona Franca integrale sull'isola, che vide i suoi primi vagiti fin dal 1948, quando fu emanato lo statuto speciale, esso sostiene che tutti i vantaggi della zona franca, possono portare sull'isola benessere e progresso, e immense possibilità di sviluppo.

Athos, Aramis e Porthos cercano con i loro racconti, nati da esperienze realmente vissute, di sdrammatizzare gli avvenimenti, cercando comunque idealmente un'imponente sistema che possa aiutare il popolo sardo a raggiungere un fattivo e reale rinnovamento, in simbiosi però con le loro tradizioni, che non vogliono assolutamente abbandonare, nè sminuire.
Questi cavalieri, anche se tra loro comunicano con la forza vitale del pensiero, esistono realmente come persone fisiche, vengono presentati con dei soprannomi, ma non per nascondere la loro vera identità, che volendo può essere tranquillamente svelata, ma non in questa sede, ma per far capire che esistono nella realtà dei validi moschettieri che non si trovano solo nei romanzi....pronti a mettersi in gioco e lottare per riportare la Sardegna, e qualsiasi territorio del globo, all'apice degli allori Descrivendo .... ironicamente... le crude realtà ....che in questo momento stanno attraversando ..... Con questa breve trama vi salutiamo e vi ringraziamo dell'attenzione, sperando di strappare un sorriso ai nostri lettori, che magari si aspettavano molto di più da queste righe.
Accontentatevi.

(aspettando un immaginario D'Artagnan, disposto a dare man forte.)
Sara Sabattino e MarianoAbis

https://jolao77.blogspot.com/2018/12/la-seconda-norma-e-altre-storie.html

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