martedì 12 ottobre 2021

E loro ridono.

 


Il mostro che ci toglie persino l'aria da respirare non va nutrito, va affamato fin quando non perde tutte le forze.

Il mostro è un parassita, nella sua immensa malvagità sfrutta ma non crea.

Se dovesse vivere contando solo sulle sue forze morirebbe di fame e di sete in breve tempo perchè è così inutile e dipendente che non saprebbe come sfamarsi.

I Creatori siamo noi, loro sono nullità.







Eppure li nutriamo ogni giorno, certo è che li immagino ridere della nostra dabbenaggine.

Ridono quando paghiamo imposte ai loro stati.

Ridono e si nutrono quando paghiamo il biglietto al cinema per vedere i loro film, o allo stadio per vedere i loro campioni.

Si sbellicano dalle risate quando ci vedono votare alle loro elezioni e iscriverci ai loro sindacati.

Ridono ai concerti, ridono a scuola, ridono di fronte all'edicola, ridono in chiesa, ridono sui loro social, ridono quando combattiamo le loro guerre, ridono quando con le ideologie riescono a separarci, ridono quando usiamo le mascherine e i loro farmaci.

Ridono nei loro centri commerciali.

Ridono quando usiamo il loro numeri e i loro simboli, ridono quando assorbiamo il loro pensiero, si, perchè a differenza di noi loro pensano.

Ridono persino durante le nostre manifestazioni contro di loro.

Ogni volta che partecipo ad una manifestazione contro di loro mi sembra di sentire ancora più forte le loro risate.

Quando vedo sventolare le bandiere del loro stato privato.

Quando vedo implorare di non farci troppo male: quando per esempio invochiamo libertà, non sapendo che la parola deriva dal lemma "liberto", e il liberto ha quanto meno obblighi morali verso il liberatore, e poi perchè mai visto che siamo nati liberi?

Giochiamo una partita dalle regole dettate da loro, impongono il foglio verde e noi invece che disinteressarci delle loro corbellerie gridiamo "no green pass".

Impongono vaccinazioni forzose, e molti di noi invece che disinteressarci alle loro imposizioni ci facciamo chiamare "no-vax".

Ridono quando supplichiamo il rispetto della loro costituzione fondata sul nostro lavoro e sulla loro incapacità.

Ridono quando ci definiamo cittadini.

Oramai le manifestazioni sono una supplica, sono per loro nutrimento.

E poi ci gloriamo quando pensiamo di aver "disubbidito", quando secondo noi abbiamo disatteso le loro imposizioni, scordando il fatto che disubbidisce solo chi è servo, noi non abbiamo la necessità di  disubbidire perchè siamo nati liberi.

E allora abbiamo solo una strada decente da percorrere, dobbiamo disinteressarci delle loro leggi e dei loro de-cretini, vivere per quanto possibile la nostra vita come se il mostro non esistesse, continuare a nutrirlo come  stiamo facendo è la scelta più sbagliata che possa esistere.

Torniamo alle origini, rendiamoci indipendenti dal loro sistema imposto, se ci pensate è fattibile e necessario, per di più è anche utile per evitare le loro manganellate.

Manifestare in nostro dissenso, manifestare per chiedere o implorare, manifestare per scaldare la piazza, manifestare per nutrire la nostra rabbia, manifestare per tutti questi motivi è orrendamente sbagliato e contro producente.

E' justo invece riunirci in una piazza, comunicare, cantare, ballare, abbracciarci, tenerci per mano, è justo fare un corteo per le strade, per sentirci uniti, per implementare sinergie, per godere del calore dei nostri simili, per sentirci parte attiva di un salutare cambiamento.

Le nostre manifestazioni, da ora in poi, saranno fatte per cementare la fratellanza, la compartecipazione,  la coesione, l'amore, il senso di appartenenza a un popolo che sa di essere creatore e che non deve chiedere alcunchè a qualsivoglia potere, saranno vissute pensando a noi stessi, e non per loro, ma per noi, per la nostra elevazione a godere dei doni ancestrali che Qualcuno ci ha donato e che abbiamo dimenticato.

:Mariano-Abis:


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