giovedì 27 novembre 2014

Nuraghes P Maleddu/Taogi

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ngY2NpeIqOw






Nuraghes – Moneta Comunale


“Un sistema-Paese che non ha la capacità di produrre moneta, che se la deve procurare a condizioni poste dall’esterno come un Paese del Terzo Mondo … è automaticamente destinato a essere comperato e colonizzato … da quei sistemi-Paese e da quei potentati finanziari che hanno la possibilità di produrre moneta a costo zero o hanno rendite speciali, come il petrolio.                                                                                  I rapporti di forza e gerarchia tra i sistemi-Paese sono le loro diverse capacità monetarie.” Marco Della Luna in “CimitEuro”

 Nuraghes           Moneta Comunale

Un popolo che non riesce a generare per sé all’interno del proprio territorio una moneta contabile per attivare, stimolare e far girare la propria economia, piegandosi a farsi imporre da poteri esterni una moneta debito come l’euro, è un popolo senza futuro. Se a ciò aggiungiamo il fatto che non ha nessun potere a livello nazionale e internazionale di far sentire la propria voce né di rivendicare alcunché, ma può solamente subire il monopolio dell’informazione, della somministrazione alimentare e dell’energia in mano ad una elite di potere che si fa fatica persino ad identificare e che continua indisturbata a dettare regole sopranazionali di comportamento in campo economico e politico, il futuro di tale popolo è in grande pericolo. Questo sino a quando questo popolo sottomesso non inizi a rendersi pienamente conto del suo stato di dipendenza totale da poteri che hanno tutto l’interesse di mantenere e rinforzare questa posizione di dominio, e decida di iniziare a reagire per riprendersi un minimo di autonomia decisionale. Liberandoci, almeno momentaneamente, dall’illusione di poter invertire un corso degli eventi che è saldamente in mano dell’elìte dominante, possiamo invece decisamente mirare, senza nemmeno alzare il tono verbale con controproducenti e minacciose rivendicazioni, a ritagliarci un minimo di autonomia monetaria che ci permetta di conquistarci anche quella alimentare. Un popolo indipendente dal punto di vista alimentare è un popolo libero. Con la consapevolezza, dettata dall’evidenza, che nessuno verrà ad aiutarci da Roma o Da Bruxelles, sarebbe bene entrare velocemente nell’ordine di idee che l’emissione di una nostra moneta locale è attualmente l’unica via percorribile per riprendere in mano il nostro futuro. L’euro è un mezzo di scambio che contiene, nel processo di emissione, degli errori strutturali appositamente inseriti dai Grandi Usurai internazionali per portarlo a malfunzionare.                                                                     Questo difettoso funzionamento viene ulteriormente aggravato dal fatto che sia arbitrariamente tenuta in circolazione una quantità di denaro insufficiente (scarsità artificiale programmata) a soddisfare le più normali esigenze, e che venga deliberatamente consegnata ai centri di potere (classe politica governativa e suo intorno, banche e multinazionali) che già ne gestiscono in abbondanza, invece che alla parte più attiva o bisognosa della popolazione.                                                                                                                                         Questa distorsione nel funzionamento porta l’euro a polarizzare sempre più nelle mani della classe speculatrice dominante (chenon produce nessun bene materiale utile, ma si è impossessata del privilegio dell’emissione monetaria grazie alla complicità della classe politica) la maggior parte della ricchezza nazionale prodotta dal popolo lavoratore. Il tessuto sociale viene pertanto lacerato e diviso in due poli opposti, con il polo superiore dominante a  vivere di rendita sfruttando la parte più debole e numerosa della popolazione, alla quale rimane l’onere di svolgere tutto il lavoro fisico.                                                                                               La Grande Usura internazionale riesce a creare arbitrariamente all’interno dell’organizzazione sociale delle condizioni per le quali risulta impossibile alla classe lavoratrice, obbligata a chiedere denaro in prestito per attivare delle imprese, ripagare il debito contratto con gli Istituti di Credito autorizzati ad emetterlo.                                                                                                 In estrema sintesi, le banche private, avendo il monopolio dell’emissione sia dell’euro che del credito, mettono in circolazione una moneta che nasce come un debito (primo grave errore strutturale) che il popolo inconsapevole dovrà cercare di ripagare in una vita di lavoro. Sarà comunque un tentativo vano, dal momento che i Grandi Usurai proprietari del sistema bancario, mettendo in circolazione il capitale da investire in attività produttive, ma non il relativo interesse generato, rendono matematicamente impossibile (secondo grave errore strutturale) la restituzione del debito, notoriamente composto da capitale più interesse.                                                                                            Per tentare di pagare anche l’interesse, altri debiti devono incessantemente essere contratti per far entrare altro denaro in circolazione: ma se i prestiti vengono volutamente negati per far circolare una quantità di moneta assolutamente insufficiente (terzo errore),  come potrà mai la popolazione pagare i debiti e sopravvivere?                                                                                         Non potrà: sarà costretta a scegliere tra consegnare ai banchieri le proprietà immobiliari ipotecate o suicidarsi.                                                       Oppure, optare per entrambe le opzioni: perdere la casa e suicidarsi. L’euro non assolve quindi il compito di distribuire equamente il reddito nazionale tra tutti gli abitanti, anzi, è lo strumento che permette alla classe speculatrice di vivere di rendita sul lavoro della parte più debole e numerosa della società, costringendola pure all’indigenza.                                                     Inoltre, da quando i Grandi Manovratori hanno disegnato, a loro uso e consumo, un mondo globalizzato nel quale i capitali si possono spostare con un click sul computer, il denaro raccolto localmente viene immediatamente dirottato verso luoghi lontani che permettono rendite finanziarie più rapide e sostanziose, lasciando un vuoto monetario nella comunità.                                    Questa mancanza di liquidità finisce col paralizzare l’economia locale. Ecco che l’ingresso in scena di una moneta complementare che riesca a riavviare gli scambi di merci e servizi tra produttori e consumatori locali diventa necessario. La moneta è una invenzione della mente umana. Ma se è stata volutamente falsata per favorire unicamente una esigua minoranza di Usurai, la possiamo cambiare o reinventare. Il proliferare in tutto il mondo di monete locali complementari al sistema monetario imperante, è la risposta a questo ricercato inquinamento del sistema distributivo della ricchezza. La moneta locale che non può prendere il volo è l’unica arma rimastaci. Usiamola. I Nuraghesqui presentati vogliono essere un onesto mezzo di scambio e di pagamento per rilanciare una economia locale fatta di cooperazione e solidarietà tra il popolo sardo. Con l’emissione dei Nuraghes, qualsiasi comune può dare un lavoro a tutti i disoccupati residenti nel proprio territorio, finanziare una serie di iniziative a favore della popolazione locale, eliminare tutte le tasse comunali, riservandosi la facoltà di imporne una (se necessario e per periodi limitati) per salvaguardare il corretto funzionamento della moneta stessa. I Nuraghes, gestiti con intelligenza da amministratori competenti che abbiano a cuore il benessere dei loro concittadini, possono risolvere agevolmente i problemi primari di ciascuna comunità locale. Un minimo di conoscenza da parte degli amministratori della materia monetaria è chiaramente fondamentale. La valuta ufficiale si basa sull’abilità di coloro che la emettono e la controllano, e sull’ignoranza della popolazione sfruttata, perché viene celato l’inganno insito nel suo meccanismo di emissione. La nostra ignoranza è la loro forza. La solidità dei Nuraghes si basa invece sulla onestà e competenza di coloro che li emettono e li controllano e sulla conoscenza diffusa (anche e soprattutto tra i cittadini) dei meccanismi di funzionamento della organizzazione sociale di una qualsiasi comunità e del suo sistema di scambio di beni e servizi. La conoscenza è la nostra forza e quella deiNuraghes. Tale conoscenza alimenta la fiducia e la convinzione nelle proprie capacità, base del successo di qualsiasi iniziativa. In ogni caso, amministratori e amministrati non verranno nel modo più assoluto abbandonati a sé stessi, perché si darà vita ad un Forum Monetario permanente di persone competenti per guidare e monitorare costantemente l’emissione dei Nuraghes. Il Forum sarà naturalmente aperto ai consiglieri comunali e a tutti coloro interessati ad acquisire una adeguata conoscenza del meccanismo dell’emissione della moneta e di quale sia la sua vera funzione. Tratto da “Nuraghes – Moneta Comunale”




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