martedì 10 marzo 2015

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Preguntas

Is preguntas funti pagus



Poidi unu populu chi non gherrada meritai sa libertadi?

Poidi unu populu chi non gherrada a si guvernai issu etottu?

Sa libertadi andada meritada, non preguntada




E una orta liberus, ada a guvernai chi adai gherrau o is cumbattentis de s'urtima ora ?




A osatrus is conclusionis, deu non tengu certesas


Le domande sono poche

può un popolo che non lotta, meritare la libertà?
Può un popolo che non lotta governarsi da solo?
La libertà va meritata, non chiesta.
E una volta liberi, verremo governati da chi avrà lottato, 
o dai combattenti dell'ultim'ora?

A voi le conclusioni, io non ho risposte.

venerdì 26 dicembre 2014


logiche imposte


Ma sono io che lo voglio? la risposta è insita nella domanda


stessa, una volta che si stabilisce che la gente 

non conta più niente, super condizionata da messaggi più o 

meno palesi, più o meno subliminali, tutti ad adeguarsi 

volenti o nolenti, all'andazzo imposto, tutti pronti ad 

assorbire come spugne le frequenze e le vibrazioni che ci 

trasmette chi non ci vuole bene, chi non vuole una 

società naturale, si la risposta è conseguenziale, nel 

momento in cui non riusciamo a deprogrammarci 
( grazie per l'intuizione ragionata ) o non facciamo nessuno

 sforzo per uscire dalla gabbia mentale, allora si, la colpa è 

nostra, saranno potenti quanto mai, ma l'umanità ha 

dentro di se tutte le armi per sconfiggerli, basta saperle

riconoscere, e usarle in maniera adeguata, si , amica mia,

dipende tutto da noi, solo da noi, il loro agire è fittizio, 

innaturale, imposto in maniera subdola e macchinosa , 

ma la naturalità vince sempre , la gente .vince sempre, 

lo scorrere liscio degli eventi li rende più fluidi e veloci dei 

loro meccanicismi, dipende tutto da noi, solo da noi.




giovedì 25 dicembre 2014


Cristina Yates










uno stupendo testo di



Oh Deus meu, azudami a iscrivere custas pacas paragulas a sa zente mea , Populu ‘e Sardigna, terra mea, terra in ube tue m’has fattu naschire, ca est meda s’anneu chi appo in coro.

Su coro meu est pranghende.
Su coro meu est pranghende pompiandeti,
terra amada, Isula amada.
Bio dolore meda e patimentu de sa zente.
Bio zustesa paca e irfruttamentu.
Bio malu facher e peccaos de sa zente mea.
Bio samben derramau e zios iscuttos.
Bio poveresa e titules meda.
Bio chi ti barattan a rocros, su coro meu est pranghende.
Ite sentis Sardigna mea,
cando suspis su samben de fizos tuos.
Cando bies fizos tuos ucchidende a fizos tuos.
Cando bies chi non si rispettat anzianu.
Cando ses allutta, ca ti ponen focu sende mama issoro.
Cando ses maladia ca s’appoderau t’est toscande.
Cando ti tremes pro sos disaccattos de fizos tuos.
Cando su coro tuo est pranghende ‘e dolu.
Ite sentis Sardigna mea,
cando los bies fachende su chi Deus lis at cumandau de non fachere.
Cando ischis chi ponen fattu a su cossumu, sichinde sos peccaos de sos babbos.
Cando ses trista pro su divertimentu maccu issoro.
Cando dias cherrere chi imparen dae sos iscaddos.
Cando istan precande, ischinde chi non sun intesos.
Cando disizas chi torren chin Deus, chin su coro issoro.
Cando su coro tuo est pranghende ‘e dolu.
Su coro meu est pranghende pompiandeti,
terra amada, Isula amada.
Dia cherrer chi su samben tuo non si derramet prus.
Dia cherrer chi luego fizos tuos si segheren.
Dia cherrer chi luego torren chin Deus.
Dia cherrer sa zente mea aunìa, che frades.
Dia cherrer chi luego sias libera,
tando su coro meu s’at a alligrare, oh mama.

Cristina Yates






















dipinto di mariano abis








mercoledì 26 novembre 2014


E' bello



Liberamente tratto da la sovranità appartiene al popolo

E' BELLO

è bello quando devi razionalizzare il tuo tempo, è bello anche quando un evento ti distoglie dal cammino programmato, e ti costringe a decisioni alternative, quando il cervello elabora in continuazione, e persino quando, stanco degli impegni della giornata, ti riposi, cercando di recuperare idee ed energie, il riposo inteso come preparazione a nuovi eventi, e non conseguenza di quelli passati.
Ma questo non è vivere sopra le righe, semmai è impegnarsi al limite delle proprie forze, trasformare in'idea in realtà, lottare per qualcosa che altri definiscono utopia, sopra le righe deve essere solo il nostro cervello, pronto a mettere in dubbio, a staccarsi dagli schemi, e pronto a percorrere strade poco battute.
E tutto ciò può portare alle critiche conformiste di chi, forse non per colpa sua, non riesce a guardare oltre la cortina di fumo che qualcuno ha eretto per difendere meschini interessi.
In ogni manifestazione dell'ingegno umano non guasterebbe un pizzico di follia, un'opera deve sgorgare dal tuo istinto irrazionale, altrimenti, se pure esteticamente bella, non ti può comunicare nulla.


Pubblicazioni

QUESTI SONO I LINK DAI QUALI POTETE ACCEDERE AI MIEI LIBRI

















La parola è balentìa, esplicita in una parola quanto una persona valga, quanto giuste risultano le sue scelte, quanto coraggio si mette in campo, alla ricerca di rispetto , degli altri , ma prima di tutto verso noi stessi.
una parola che ti spinge a dare il massimo delle tue possibilità, a decidere per il meglio, ad evitare azioni sleali o poco rispettose, ma tenendo bene a mente che ogni azione deve essere compiuta con il massimo della decisione.
e allora via i mille pensieri che mi affliggono, via questo facile adagiarmi alla auto commiserazione, via quest'aria dimessa che mi accompagna da troppo tempo.

da: la sovranità appartiene al popolo




spegniamo gli illuminati


La sovranità appartiene al popolo


SPEGNIAMO GLI ILLUMINATI


E la notte sogno

sogno che nessuno abbia bisogno di essere difeso, che nessuno prenda le mie decisioni, sogno di essere parte di una grande famiglia, e quando siamo a tavola nessuno decida di impossessarsi del boccone migliore, lasciandolo così all'ultimo arrivato.
Che nessuno abbia più del superfluo.
Che a nessuno manchi l'indispensabile.
Perché vivere senza assilli ti lascia il tempo per pensare a come progredire.
Sogno la sparizione di grandi industrie globalizzate, dai minuscoli, meschini e gretti interessi.
Sogno il sorriso della gente stampato in volto, perché nessuno abbia il diritto di invidiare il prossimo, persi in questa galassia che illumina ogni vita, e il mondo senza contrasti, quella si ... è luce vera.
Sogno cultura per tutti, sogno un lavoro che non crei fatica , nè fisica, nè mentale.
Sogno che si spenga la fiamma malefica degli illuminati,

iniqua, meschina, egocentrica e innaturale, sapendo che i tornaconti che otterrà chi si ostina a tenerla accesa, saranno miserevoli e illusori, invece di chiedersi cosa stia a fare al mondo.
Sogno naturalità, senza situazioni contorte, un incedere a misura d'uomo, senza inutili forzature, sogno che la scienza diventi etica ed umana.
Nel dormiveglia dell'alba, penso che mi contrasteranno, si, mi contrasteranno, errò vessato e verrò imprigionato, ma intanto vengo investito da uno spiraglio di luce, luce sempre più intensa, e infine vengo svegliato dal luminoso cinguettare degli uccelli.





liberamente tratto dal romanzo di mariano abis la sovranità appartiene al popolo








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