giovedì 3 marzo 2016

1906: DEVASTATI

Devastati
Il 1906 è stato un anno tra i più infausti per il popolo sardo. Non si era ancora spento l'eco dell'eccidio di buggerru, che altri mortali avvenimenti incombevano sulla disperazione della gente.Un periodo che può essere definito come devastante.
Povertà, sporcizia e zanzare imperavano, strade sterrate e polvere dappertutto, ogni manifestazione popolare si concludeva con almeno un morto. I soldati del famigerato regno d'italia obbedivano all'altrettanto famigerato triplo squillo di trombe, squilli che preannunciavano baionette, spari e morte. In quell'anno la cagliari affamata si è ribellata, ad ha fatto conoscere ai regnanti di cosa è capace il popolo inca**ato.


In quell'anno tutta la sardegna meridionale era a ferro e fuoco, in quell'anno i morti tra la gente di contavano a decine e decine. Ma nonostante questa carneficina fu chiaro a tutti che nessun esercito può fermare un popolo coeso, devastato e motivato, nessuno. I politicanti sono così avulsi dal sapere e impegnarsi a conoscere le condizioni della gente, che, una volta eletti, si disinteressano delle sue condizioni, e non sanno o si sono dimenticati di cosa è capace un popolo devastato. Uno di loro lo capì, disse in parlamento che era necessario prendere atto che è deleterio per lo stato italiano, il fatto che i sardi stavano odiando il regno d'italia alla stessa maniera con la quale hanno odiato i piemontesi. Spiegò i motivi per i quali la nazione sarda aveva diritto alla autodeterminazione.
Appello inascoltato, naturalmente.
Cosa sia cambiato da allora ai tempi attuali, è sotto gli occhi di tutti:niente di niente. La civiltà italiana è nata dalla millenaria civiltà sarda, è arrivato il momento di rendere nota la cosa, e agire di conseguenza, da ora in poi daremo il giusto nome a cose e avvenimenti.

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