martedì 10 settembre 2019

Sardi a piede libero che vendono ferri da stiro arrugginiti di marca fenicia

Sono in circolazione "a piede libero" e con le mani libere di pigiare su una tastiera, e col cervello affetto dalla sindrome della minorità, molti sardi che affermano che alcuni manufatti archeologici provengono da "altrove".

Dicono che la struttura di Monte d'Accoddi non è stata costruita dai "nuragici", chi siano per loro i nuragici è facile immaginare, sarebbero gli antichi sardi.
Dicono che Su Tempiesu è opera di "altri".
Dicono che il pozzo sacro di Perfugas è opera di "altri".
Così dicasi per Sa Sedda 'e sos Carros, per il pozzo sacro di Santa Cristina e per Santa Vittoria a Serri, alcuni manufatti di Noddule, per i giganti di Mont'e Prama.








Particolarmente presi di mira sono i pozzi sacri: tutte costruzioni che i sardi non avrebbero mai e poi mai potuto costruire.
Infatti i sardi, magari costruivano piramidi, che qualcuno in terra sarda definisce "nuraghi strani", ma non sapevano nè parlare, nè scrivere, tutt'alpiù, bontà loro, avevano imparato (da altri) a costruire i nuraghi.
Quello che la scuola e la tv, insieme ad accademici e archeologi hanno ripetuto fino allo sfinimento, è che in sardegna i sardi probabilmente non esistevano, magari erano fenici, esistevano al massimo i nuragici, con qualche riuscita evoluzione in chiave shardana.

Magari a qualcuno potrebbe saltare in mente che l'epopea shardana e nuragica, fossero due piccoli frattali della Grande e Antica Civiltà Sarda, ma attenzione a non inviperire chi preferisce parlare di nuragici, magari la gente sarda si monta la testa, fino ad arrivare a dire che la civiltà occidentale è nata qui, che l'europa ha radici sardiane, che i nostri progenitori hanno insegnato a parlare, a comunicare, a commerciare, insegnato la democrazia, insegnato la jurisprudenza al mondo occidentale.
Non sia mai.
Non sia mai che prima dell'epopea nuragica fosse apparsa nell'isola una civiltà ancora più evoluta, non sia mai.

Non sia mai che qualcuno pensi che le esedre così diffuse in sardegna, siano le progenitrici e le ispiratrici delle agorà greche, non sia mai che i riferimenti al nostro popolo, attualmente così penalizzanti, debbano essere variate verso vette che ad altri generano inaspettata sindrome da altezza eccessiva.



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