Non vi sembri strano questa affermazione, anzi è di una logica disarmante.
Se è vero che siamo quello che pronunciamo, se è vero che se in testa abbiamo una parola o una frase che salta fuori automaticamente significa che la abbiamo assimilata al punto da farla nostra, se è vero che la scrittura in genere è più precisa e ci rispecchia maggiormente, ci sarebbe da tener conto che la voce è la parte più istintiva e irruenta del nostro pensare.
Sappiamo che il sistema fa di tutto per ricoprire il nostro cervello ancestrale di melme di vario tipo, in massima parte ideologiche, e con l'ideologia non si scherza, se non si hanno ben capiti i motivi per i quali sono state inventate le ideologie, si rischia di fare gli interessi del sistema sciorinando frasi fatte a profusione, frasi plagianti inventate da loro.
A volte certe parole che di per se nascono dal cervello ancestrale umano, come per esempio il lemma "accoglienza" hanno subito un bombardamento mediatico così potente da diventare la quintessenza del piano Kalergi.
Molto più invasivi sono certi neologismi diffusi ad arte per farci capire che il popolo non avrebbe diritto a governare perchè sarebbe propenso a compiere aberrazioni, tipo l'uccisione di una donna che loro, in maniera strumentale e plagiante, definiscono "femminicidio".
Anche la parola "unione" è un'arma a doppio taglio, le oligarchie spingono verso l'unione quello che non può essere unito, e alla separazione quello che sarebbe meglio per la gente unire.
Personalmente penso che i gesti, i numeri e i simboli siano più sinceri delle parole.
Quando la gente usa parole che terminano con "ismo", non sa che quelle sono le classiche parole che tendono a disunirci.
Sfido chiunque a trovare degli scritti di antichi popoli dove appare il lemma "razzismo".
Quando la loro potenza mediatica viene espressa in maniera subitanea, planetaria e diffusa, saltano fuori parole e organizzazioni spacciate come benefiche, inventate per illuderci.
Bisogna diffidare sempre di organizzazioni e di neologismi inventati da breve tempo ma abbondantemente diffusi a livello planetario: sono sicuramente derivazioni elitarie.
Mi vengono in mente le parole "diritto positivo", "oppt", "new age", "futurismo", "buonismo", "persona", e chissà quante altre ancora.
Sento alle manifestazioni di popolo una miriade di parole suggerite dal potere, che non ci appartengono assolutamente: "costituzione", "tricolore", "dpcm", "esseri umani", e tante altre.
Si potrebbero scrivere enciclopedie nell'analizzare le parole sbagliate che la gente pronuncia durante le manifestazioni.
Una ottima teoria che viene attuata da tempo è quella che sconsiglia le parole non, criminale e similari, ma raccomanda di tener in alcun conto le malefatte del sistema, e parlare solamente in prima persona, "noi", "io", teoria già ben strutturata che si potrebbe definire animista, amorevole, collettivizzante.
Mi piace molto questa teoria, ma ogni volta che mi ci sono immerso, c'era sempre qualcosa che mi bloccava, sarà un mio limite, bisogna parlare al lobo destro del cervello della gente, questo è lapalissiano, ma penso che a volte parlare al lobo sinistro del cervello della gente non generi grandi danni.
https://jolao77.blogspot.com/2021/12/le-parole-che-la-gente-dovrebbe-evitare.html
:Mariano-Abis:
https://jolao77.blogspot.com/2021/11/panchine-rosse-ricoperte-di-mimose.html
https://jolao77.blogspot.com/2021/09/la-costituzione-dei-sarditaliani.html
https://jolao77.blogspot.com/2021/04/lascenza-e-il-ritornello-infinito.html
... e infine un esaustivo articolo dal sito de SaDefenza che spiega molto bene le tematiche fin qui affrontate:
https://sadefenza.blogspot.com/2021/12/parole-magiche-semantica-generale-e.html
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