Dopo noi italiani, voi italiani e voi sardi, termina con noi sardi la qadrilogia degli articoli che analizzano certe caratteristiche popolari e comportamentali (anche politiche e sociologiche) che mi stanno a cuore esprimere. Preciso un concetto a cui tengo in modo particolarissimo: buona parte del tutto, in occidente (civiltà, giurisprudenza, lingue), nasce dalla sardegna e dalla sua gente.
Siamo un popolo antichissimo, perchè antichissima, e popolata fin dalla più remota preistoria, è la sardegna. La cultura europea, e non solo, nasce da noi, e se in tempi recenti il mare ha dimostrato di non esserci amico, al tempo dei nuragici era un mezzo per diffondere il nostro dna, e non solo, in lungo e in largo per il mondo. Tracce dei nostri cromosomi sono diffusi in europa, in africa e in asia, fino alla lontana cina. In cina esiste una corposa comunità denominata ujgury, che ha caratteristiche somatiche, usi, costumi, tradizioni e professioni, incredibilmente simili alle nostre. In india, in zone a etnia sik, i più alti notabili, si fregiano del prefisso shar, il che è tutto dire. Siano arrivati in nord europa e al lembo più meridionale dell'africa.
I re etruschi erano sardi, quando ancora roma non era ancora nei pensieri di nessuno, da qui bisognerebbe fare degli studi, e stabilire se il latino derivi dalla lingua sarda. Ci avete raccontato in tutte le salse che non avevamo scrittura, ora vi dovete ricredere. Naturalmente le università, emanazione del potere di roma, si guardano bene dall'approfondire l'argomento. Le università, in italy, servono solo a omaggiare il potere. Se parlassimo di archeologia, e affermassimo che la sardegna intera è il più importante sito archeologico esistente sul pianeta, ci prendereste per pazzi, e quindi teniamo per noi questa certezza.
Che l'italia sia nata giuridicamente dalla sardegna, è cosa assodata e certificata, la penisola italiana si dovrebbe definire sardegna, (anche in termini politici, oltre che storici) ma questo è un discorso che verrà messo in evidenza in un non lontano futuro. Ma parliamo di come siamo, ora noi sardi.
Tralascio volutamente di prendere in esame la stragrande maggioranza dei miei conterranei, quella che si riconosce nella cultura italiana, atlantista e globalista, che sia la quasi totalità della popolazione è assodato, per loro esprimo il mio disgusto, ma solo per ora.
E parliamo dei veri sardi.
Quelli che si riconoscono nei valori della cultura barbaricina, quelli ai quali basta unicamente la loro parola, per stabilire e rispettare un accordo, quelli che ti accolgono con il massimo degli onori, e tralasciano qualche tua manchevolezza nei loro riguardi, in casa nostra sono sacri. Coloro i quali non ti fanno mancare il calore dell'accoglienza, dell'ospitalità, quelli che ti fanno sentire a casa tua, come se tu fossi il padrone di casa, e a volte costringe chi ti ospita a ingoiare qualche amarezza, con noncuranza. Da noi l'ospite non "puzza" mai, noi non siamo come certi italiani. Per noi è un onore accogliere chi ha piacere a stare con noi, e la nostra gente.
Quando ci accorgiamo che un amico si trova in difficoltà, non aspettiamo alcuna sua richiesta, chiediamo subito, quali siano le sue esigenze, e se possiamo essergli utile. Civiltà contadina dimenticata dai più, ma non da tutti. Lo so io, e lo sapete anche voi, siamo unici anche in questo. Chi viene in questa terra con animo rispettoso per le nostre tradizioni, per le nostre particolarità, si trova sempre bene.
Lo so benissimo, per gli italici siamo tipi strani, non molti ci comprendono, abbiamo dei valori diversi dai loro, siamo legati alla nostra terra, la calpestiamo (amorevolmente) volentieri, come per stabilire un contatto con le nostre origini. Appunto, siamo il popolo italico più legato alle nostre origini, questo concedetecelo.
Ma non venite ad occuparci militarmente, vi contrasteremo in eterno, non sappiamo fare rivoluzioni, ma non ci mettiamo molto a decidere una rivolta, non portateci porcherie, specie se radioattive, questo è fuori da ogni possibile logica, tenetevele.
Non venite in casa nostra con atteggiamenti da primi della classe, o prevaricatori, o pieni di supponenza, preconcetti, voi non ci conoscete, perchè noi ragioniamo diversamente da voi.
Noi siamo una nazione, la più particolare, la più esclusiva, siamo una nazione unica, tra tutte le altre che si riconoscono tra le genti cosiddette italiche. Ma noi non siamo italici.
Non cercate di capirci, non ci riuscireste.
Non cercate di capirci, non ci riuscireste.
marianoabis
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