martedì 1 novembre 2016

La frasca

Lavoravo in una prestigiosa azienda vitivinicola friulana, ogni lavoro veniva fatto a puntino, con grande professionalità, ma i riscontri economici per noi operai lasciavano un tantino a desiderare.
Ma tra noi operai si stava bene, una combriccola multi culturale, come piace ai mantra attuali delle oligarchie, ma il punto non è questo.
Il punto è che avevamo una certa tradizione, da rispettare ogni settimana.
Avevamo capito che per contrastare la tirchieria dell'azienda, dovevamo cementare l'amicizia tra colleghi, seppure provenienti da regioni o stati diversi.
Alla fine della settimana lavorativa, che in genere corrispondeva al sabato pomeriggio, ci riunivamo e decidevamo cosa fare, prima di rientrare a casa.
Applicavamo la convenzione che a turno, ciascuno di noi, poteva disporre del tempo dei colleghi, che a quel punto, erano obbligati a soddisfare i desideri del prescelto.
A volte facevamo interminabili partite a biliardino, altre volte andavamo ad un bocciodromo, altre ancora andavamo in una frasca, tipico ambiente furlan, e mangiavamo affettati, bagnati da buon vino del gestore, altre ancora cercavamo una birreria artigianale e dieci colossali calici erano pronti per noi, la fantasia per fare qualcosa di strano o convenzionale non ci mancava, qualunque azione si decidesse, eravamo uniti.

Un sabato il mio collega enologo e agronomo, doppia laurea, grandissimo intenditore di vini, ci disse che aveva un programma a sorpresa niente male.
Siccome spettava a lui decidere il da farsi, come usanza, ubbidimmo, ci portò in una frasca, ma definirla frasca è riduttivo, era un ambiente elegante, a ridosso di una caratteristica cantina, ci chiese di consegnargli venti euro a testa, in modo da comprare un po' di vino.
Venti euroooo?
Per un po'di vino????
Sganciammo i venti euro ciascuno, consegnammo i soldi al cantiniere, che si presentò subito dopo con un piattone-omaggio di lardo di colonnata, e pane, e una semplice bottiglia di merlot.
Quella bottiglia costava 200 euro!!!!!!
Assaggiammo quel vino favoloso, ricavato da una vigna antichissima, e per questo scarsamente produttiva.
Oggi posso dire di aver assaggiato, in quell'occasione, un vino strepitoso.

Certo è che una bottiglia  di 75 cc divisa in dieci, basta solo per inumidire appena le labbra.
Veramente poco, ma veramente buono.
Quel giorno, con soli 20 euro, avevamo assaggiato un vino riservato a gente ben più danarosa di noi, poveri operai.
Quando arrivò il padrone della cantina, vedendoci in tenuta da lavoro, non so perchè, forse intenerito dal nostro aspetto non proprio chick, pensò bene di renderci 50 euro.
Ricordo ancora il sapore e gli aromi di quel costosissimo vino, e non mi pento certo di aver fatto una stranezza del genere.
Utilizzammo quei 50 euro in una altra frasca, ben più modesta, ma fornita anche essa di buon vino.
Tornammo a casa con la preoccupazione di evitare pattuglie di carabinieri o poliziotti, forniti di alcool- test.
©marianoabis

https://jolao77.blogspot.it/2015/05/la-storia-delle-civilta-occidentali-va.html

https://jolao77.blogspot.it/2015/05/non-conta.html

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