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ACCADE ANCHE CHE……..
di Domenico Loche Paba
Il 15 Aprile scorso, vengo convocato in commissariato, li mi viene notificato da parte della prefettura di Sassari, l’atto che convalida il sequestro cautelativo delle pistole che detenevo regolarmente, operato nella perquisizione domiciliare del 13 Marzo scorso.
Fin qui nulla di più di quanto non mi aspettassi, cioè è normale che atti di quella natura, anche se amministrativi, vengano confermati per avallare l’operato degli agenti.
Ciò che invece non mi aspettavo sono le motivazioni che quell’atto riporta: “CONSIDERATO che la particolare natura dei fatti oggetto della informativa e la gravità del reato contestato, fanno ritenere la persona sopra generalizzata capace di abusare delle armi, configurando una situazione di totale inaffidabilità nella custodia e corretto uso delle armi, tale da far ritenere la necessità di adottare il provvedimento di cui all’art. 39 del t.u.l.p.s.”.
ABERRANTE motivazione! aberrante sotto ogni punto di vista!
Sono turbato da così tanta superficialità e spregiudicatezza, e dunque qualche considerazione desidero farla anche io.
Innanzitutto desidero ricordare sia al prefetto che a chi ha stilato l’atto, che come certamente sa, per circa 40 anni, ho portato armi corte e lunghe in funzione della qualifica, grado e incarico che rivestivo e ricoprivo nel corpo forestale dello stato italiano prima, e nella regione sarda poi, eppure in tutto quel tempo mai nessuno si è sognato, nemmeno lontanamente, di ritirarmele con qualsivoglia motivazione, o destinarmi a incarichi diversi, togliendomi quella responsabilità. Penso e credo che non ce ne siano mai stati i presupposti, essendo stato considerato sempre e in ogni luogo, persona di assoluta affidabilità, e non certamente perchè io abbia mai potuto obbligare alcuno a sostenerlo, o perché io stesso ne abbia mai dato motivazione.
Soppesando pertanto ogni singola parola di quella motivazione, alla luce del mio servizio svolto in quella amministrazione, essa mi appare sconvolgente ed espressa con leggerezza . Mi viene da pensare che per lo stato italiano, se oggi sono così, come è stato possibile che esso abbia avuto in carico la mia persona per circa 40 anni, fornendomi armi di reparto e di dotazione personale?
Desidererei che qualcuno di dovere dissipasse questa discrepanza, o semplice mia perplessità, se volete.
Per tutti quei 40 anni, ho svolto il mio servizio, al servizio del cittadino prima, e dell’istituzione nel contempo, nel modo più irreprensibile che chiunque di quanti coinvolti in questi atti, possa immaginare, e lo dico senza timore di smentita alcuna a costo anche di apparire pretenzioso.
Mi si informa che le garanzie previste dalla norma, mi danno facoltà di proporre ricorso in bollo al ministero dell’interno o al t.a.r.
NON LO FARO’ MAI!
Non lo farò mai per due semplici ragioni: in primo luogo perché ricorrere significherebbe un enorme dispendio di danaro che oltre a non avere, non intendo in alcun modo sottrarlo al sostentamento della mia famiglia e mio, in secondo luogo perché so che sarebbe come intravvedere un possibile, flebile lumicino di vittoria, in fondo ad un tunnel lungo e buio.
Desidero ora rivolgermi direttamente agli ex colleghi, che sono parte in causa nell’informativa, e a coloro o colui che ha indirettamente, o forse direttamente contribuito a che tutto ciò si concretizzasse: sapete bene chi io sia, e sapete benissimo che nè io, né gli altri che ci occupiamo del MLNS, siamo terroristi di qualsivoglia natura, siamo convinti che una “rivoluzione” cruenta non potrà mai essere duratura, perchè quello che nasce dal male , porta con se il germe della precarietà, se vogliamo soluzioni durature , dobbiamo e vogliamo agire in maniera non violenta; infatti agiamo nel pieno rispetto dell’ordinamiamoento vigente, sia internazionale che nazionale italiano, vogliamo portare il popolo sardo alla sua sovranità nazionale, e noi vorremmo farlo anche con l’aiuto dello stato occupante, così come dispone appunto il diritto internazionale stesso, ma voi queste cose già le sapete, e anche meglio di me, cosa ve le dico a fare?
Desidero ancora ricordare agli ex colleghi, che la funzione di ogni amministrazione di uno stato di ogni ordine e grado, esiste in funzione esclusiva della tutela dell’ordine e tutela della incolumità dei cittadini, e non per soggiacere alle sciagurate volontà di una classe politica che oggi è oltremodo corrotta, specializzatasi non nella gestione della cosa e interesse pubblico, ma nel malaffare, ma anche questo, cosa ve lo dico a fare, se lo sapete molto meglio di me?
Ho un ricordo incancellabile nella mia mente, il primo docente che entrava nelle nostre scuole (sottufficiali e guardie, vere e proprie scuole di pensiero), prima di iniziare la lezione sollennemente diceva: “NON DIMENTICATE MAI CHE VOI SIETE AL SERVIZIO DEI CITTADINI E NON IL CONTRARIO”!
Parole che ancora oggi continuano a rimbombarmi nella mente; ahimè, ahinoi tutti vediamo che non è più così.
Applicare la legge, non vuol dire proteggere i potenti a qualunque specie essi appartengano, ma è difendere in primo luogo il popolo sovrano di qualunque nazione che possa definirsi realmente democratica e sovrana.
domenico loche paba
P.S. Sia chiaro, non ci sono in me accredini nei confronti di alcuno, sdegno si….. questo sì, se si considera il fatto che nego e rifiuto ogni forma di violenza, visto anche il principio ghandiano che rigorosamente è stato adottato da me e da tutti i componenti il MLNS.
Procurad’e moderare
Barones, sa tirannia
Chi si no, pro vida mia,
Torrades a pés in terra
Decrarada est giaj sa gherra
Contra de sa prepotentzia
Incomintzat sa passentzia
In su pobulu a mancare
Mirade ch’est pesende
Contra de bois su fogu
Domenico Loche Paba
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