lunedì 16 gennaio 2017

Il grande Dedola

Salvatore Dedola
Dedicato a Mariano Abis


Se Dio esistesse, il Requiem di Mozart e quello di Verdi sarebbero due elementi bastanti a placare le ire di Dio e rendercelo amico per l'eternità. Per accettare l'esistenza di Dio (parlo del Dio dei Cristiani) ed ammetterLo nella cerchia dell'Umanità, occorrerebbe dapprima ch'Egli renda conto di tutte le guerre scatenate in suo nome da 2000 anni.

Se permetti, Egli deve anche rendere conto d'aver generato più idioti e più belve (umane) di quante il mondo potesse sopportare.


Hitler non è stata l'ultima belva.In giro per il mondo ci sono tante di quelle belve, che potrebbero - nel giro di pochi anni - sopraffare l'intera Umanità.

Tu parli del decesso di un grande nemico della cultura sarda. Amen. E tuttavia la morte di un Ferrer qualsiasi non allevia nemmeno di un grammo i mali incommensurabili che la cultura sarda sopporta da parecchi secoli. Egli fu l'ultimo mestatore. Però sappi che ogni cattedratico ha sempre cura di clonarsi, prima di sparire. Quindi la Sardegna deve sopportare ancora qualche secolo per vedere estinti - per assenza di spermatozoi - tutti i cloni nemici della cultura sarda.

Altro nemico che si è clonato prima dell'estinzione è stato l'antropologo Angioni. Amen. Ora dobbiamo combattere i suoi cloni. Egli è stato uno dei più grandi mestatori della cultura sarda, e prima i Sardi capiranno i danni da lui prodotti, prima riusciranno a pensare a un riscatto civile e culturale.

https://www.facebook.com/salvatore.dedola/posts/10207823693895784



Gianni Vargi

Mariano Abis 

Grazie per il tag, professore, Non so se il Dio ( o dio) che adorano i cristiani, esista o meno , fino a poco tempo fa ero intimamente convinto che esistesse , ora sono in "pausa di riflessione" , so solo che il trascendente perde rilevanza, e che le religioni prendono il sopravvento sulla spiritualità, e questo è un male, religioni che hanno generato in proprio nome immense aberrazioni contro l'umanità, penso, come lei , che , se esiste, ha generato tante belve, che io identifico in quel corposo e potente gruppo di personaggi che amo definire "fetenzìe", so solo una cosa, che le fetenzìe si manifestano anche a livelli, per così dire , più marginali, e che corrispondono, per esempio, ai due personaggi da lei citati, autentici nemici della nostra cultura, concludo dicendo che è indispensabile, come ho scritto altre volte, che intorno a lei, professore, che si formi un corposo gruppo di più o meno giovani esperti in lingua sarda , accadica e sumerica, solo così si può dare un senso positivo al termine "clone", di nuovo grazie.

Salvatore Dedòla
Salvatore Dedola è laureato in glottologia con una tesi in germanistica (lingua gotica). Da parecchi anni sta mettendo a confronto le lingue indoeuropee con quelle semitiche allo scopo d’individuare le basi autentiche della lingua sarda.Nell’ambito dei suoi studi di etimologia sul Sardo delle Origini, sta completando una "Collana Semitica" che finora annovera i seguenti volumi: “I Pani della Sardegna”, “La Flora della Sardegna”, “I cognomi della Sardegna”, “La Toponomastica in Sardegna”, “Monoteismo precristiano in Sardegna”, “Grammatica della lingua sarda pre-latina”. Le indagini etimologiche sono condotte sull’intero scibile della lingua sarda. In quest’ambito rientra pure la traduzione del Gergo Ramaio di Isili e la traduzione della Stele di Nora. Quest’ultimo è il documento più antico del Mediterraneo centro-occidentale. Qui non vengono indicati gli studi minori, parimenti condotti nel campo delle etimologie. Dedola ha curato per parecchi anni il settore dell’Agriturismo per conto della Regione Sarda, scrivendo il volume “Agriturismo in Sardegna”. Salvatore Dedola nutre i propri studi sulla lingua sarda pure dal vivo, con un’attività e una indagine di lunga durata sul territorio. È stato tre volte presidente regionale del Club Alpino Italiano, ed ancora percorre le montagne e tutti i siti naturali della Sardegna. Dalle indagini naturalistiche sulle montagne sarde è scaturito il volume “Sentiero Sardegna, Sentiero Italia, Sentiero Europa” (ove descrive la traversata longitudinale dell’isola lungo il “Sentiero Italia”, da lui studiato, ed inaugurato successivamente nel 1995). Ha scritto pure “Un viaggio nel Silenzio” (traversata naturalistica dell’isola, da ovest ad est). Sui temi ambientali ha scritto anche due volumi minori, relativi al sud Sardegna.

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