Testo e immagine di :Mariano-Abis:
Non
è detto che quello che voi vedete chiaramente quello che noi vedremmo
offuscato solo perchè siete la stragrande maggioranza, suoni male, ma è
falso.
Il concetto che vi hanno instillato secondo il quale la maggioranza ha sempre ragione è stucchevole.
Potenza della forma-pensiero diffusa da fetension per implementare la democrazia delegativa inventata per la bisogna.
Mi
viene da scrivere un pensiero sperando che venga preso col beneficio di
inventario, mica vogliamo che i fatti nostri, e le nostre potenzialità,
vengano spifferate ai quattro venti !
I
termini visionalisti o visioneris non lo avete mai sentito, ci piace
inventare parole nuove da contrapporre alle loro, ben più diffuse delle
nostre.
Però però però, le codificazioni non ci sono simpatiche, ma un termine per la nostra essenza celata, bisognava pure inventarlo.
Non
odiateci se noi vediamo oltre, attraverso, spaziamo in ambienti che
altri mai hanno calpestato, ma come faccio a spiegarlo a qualcuno di
voi, che non sapete di cosa parlo?
Certo,
qualcuno mi ha capito, qualcuno di quelli che appartengono ad una
minuta fascia di popolazione che ha subito una trasformazione, poche
volte non cercata e non voluta.
Oppure da chi mai ha subito trasformazioni, ed ha conservato la purezza della sua mente ancestrale.
Noi
siamo quelli che soffrono, soffriamo perchè vediamo che una persona
generalmente apprezzata ci appare in un lampo come negativa, arrivista,
prevaricatrice e confusionaria.
Soffriamo perchè quella ottima persona sotto attacco, con pochi amici impegnati a difenderla, sta soccombendo.
Soffriamo soprattutto quando una persona che apprezziamo ha deciso, di impulso o con razionalità, di venirci contro.
Il
primo impulso è spiegare, e infatti in passato facevo così, e siccome i
risultati erano ben miseri, ora adotto la tattica della battuta breve
ed esaustiva.
Il
fatto è che se quella parola è esaustiva , lo è solo per noi, un metodo
come un altro per separare e stabilire una scala gerarchica (altra
parola problematicamente vituperata) tra chi si relazionerà col
sottoscritto.
Tra
noi ci riconosciamo all'istante, come all'istante, persino analizzando
ogni singola frase, riusciamo a riconoscere chi ci capisce e si fa
capire.
Certo,
se guardassimo in faccia il nostro interlocutore, non ci sarebbe
bisogno di sentirlo parlare, basterebbe osservarlo in contro luce, e
stabilire di che colore è l'alone che emana, e quanto è diffuso e
intenso.
Un
problema però esiste, posso valutare il grado di visionalismo di
ciascuno con assoluta certezza, ma non posso valutare il mio, mi devo
fidare delle confidenze dei miei amici.
E
la delusione è grande quando scopro che una persona mai incontrata
prima, ma che attraverso i suoi testi, mi aveva comunicato sensazioni
positive, tutto ad un tratto mi dimostra di non aver capito una mia
frase, l'intenzionalità per la quale è stata detta, e la fraintende
pesantemente, e addirittura mi lancia delle frecce avvelenate, me ne
faccio una ragione, ma scoprire che una persona che apprezzavi risulta
perfettamente livellata alla media, mi delude e guardo all'umanità in
maniera meno benevola.
Quando
siamo di fronte ad una persona che ha delle caratteristiche diverse
dalle nostre, ma non comuni, non usuali, sentiamo che siamo di fronte ad
una persona speciale, anche se non sempre riusciamo ad individuare in
quale ambito sono dirette quelle potenzialità, e percepiamo in maniera
netta che anche egli ha individuato le nostre caratteristiche.
In
conclusione mi sento in dovere, come ho fatto, di esplicitare le mie
eccellenze sensoriali, lo faccio adesso, una sola volta e per sempre,
per un senso di lealtà ed onore verso chi crede di poter giocare col
sottoscritto, se non lo conosco personalmente mi basta una sua frase, in
risposta ad una mia creata ad hoc, oppure persino valutando
considerazioni non richieste.
Il
mio dovere l'ho fatto, ora spetta a voi, normali, e questa si, è una
codificazione che non fa onore, perchè non avete mai fatto nessuno
sforzo per migliorarvi, di evitare di venirmi a contatto, se non
esplicitamente richiesto, per sminuire la mia personalità, siete
avvisati, vi scopro in men che non si dica, scopro immediatamente le
vostre intenzioni su di me.
Ricordiamoci
sempre che le parole che escono dalla nostra bocca, sono l'espressione
dei nostri pensieri, di come siamo fatti, e di come valutiamo il nostro
rapporto col mondo circostante e immensamente lontano.
Ricordiamoci
che noi siamo quello che diciamo, e siamo l'alone più o meno luminoso
che emaniamo, anche se la stragrande maggioranza degli umani non riesce a
percepirlo.
Noi si.
Scuserete "l'eccesso di modestia".
I
neologismi esistono e vengono coniati in tutte le lingue del mondo, i
puristi storceranno il naso, o si tapperanno le orecchia, ma così è.
Per una volta traduco dall'italiano, la mia prassi comune è fare il contrario.
Parlo
limba, ragiono in limba, ma sono costretto a scrivere in italiano per
ovvie ragioni, avendo a disposizione questo sito, che, siccome scritto
in italiano, può essere tradotto automaticamente in tantissime lingue.
E meno male che non riconosce il sardo, altrimenti ne vedremmo delle belle, ma meglio così.
Si parte dalla neo parola visioneris che si adatta sia la sardo che all'italiano.
Visioneris e visionalisti, che io sappia gli ismi in lingua ancestrale sarda non esistono.
E
se i visionalisti hanno delle caratteristiche che ho già esplicitato
tempo fa, is visioneris hanno una qualcosa in più, riferibile alla
nostra cultura, che nella prassi comune è considerata dominata, ma che
il sottoscritto reputa potenzialmente dominante.
Mi si scrive:
"Io posso capire il suo orgoglio di essere sardo, ma mi sembra un po' azzardato fare un affermazione del genere.
Quasi tutte le lingue cosi' chiamate indoeuropee si sa da dove provengono.
La sua affermazione non l'avrebbe fatta neanche Gramsci che era uno studioso, un linguista ed un glottologo.
Qui stiamo rasentando un paradosso.
In Europa ci sono tre lingue misteriose: Il basco, il finlandese e l'ungherese.
Non si conosce l' origine.
Il sardo già e' suddiviso in campidanese, logudorese, nuorese e gallurese, che come il corso e' piu' o meno italiano.
Fino ad ora non hanno trovato una antica lingua Sarda scritta, e quella parlata si è evoluta con quella dei colonizzatori.
La sua affermazione e' una sviolinata."
Naturalmente
non è il caso di approfondire questi suoi ragionamenti, espressi da un
perfetto incompetente, la risposta logica, è postare qualcosa di già
scritto su un certo sito, oppure invitarlo a visitarlo, molte volte in
risposta ad affermazioni del genere scrivo: jolao77.blogspot.com
Oppure cito un grande filosofo :"Coloro che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica".
Non è il caso di perdersi in chiacchiere.
Quello che dobbiamo dirgli, è già stato scritto, perchè perdere tempo?
E che diamine !
Visioneris in giro, (giustappunto ) ce ne sono pochini pochini.
Gli
altri vorrebbero che mettessimo a loro disposizione le nostre
conoscenze, costate tempo e fatica, mentre loro, nel momento in cui noi
leggevamo anche per essi, giocavano a crush saga.
Però,
con tutto il nostro impegno rivolto alla conoscenza, capiamo
all'istante chi abbiamo di fronte, e siamo dei tipi intrattabili, non
sopportiamo banalità o affermazioni inesatte, o offese, che vengono per
lo più da perfetti disinformati, o da gente vuota che crede di poter
salire impunemente in cattedra.
Poi
quando ci inondano di ironie o sarcasmi dozzinali credendo di risultare
fighi, allora non è il caso nemmeno di perderci altro tempo.
Riusciamo a leggere, tra due righe scritte da loro, tutte le miserie che albergano tra i loro neuroni asfittici.
Questo
riguardo alle scritture di gente che non conosciamo assolutamente, per
chi conosciamo di persona, la pratica di capire al volo è per lo meno
automatica.
Capiamo,
dai loro rispettivi ragionamenti, cosa si sono detti esattamente, i
copia incolla intercorsi, riusciamo a individuare persino le parole non
dette, ma comunicate in qualche maniera.
Riusciamo a intercettarne i pensieri.
Gente noiosa, a volte, anche se apprezzata.
Eh beh, loro saranno pure ischidados, ma devono ancora compiere lunghi e faticosi percorsi per diventare visioneris.
E
non è detto che ci riescano, servono competenze, controllare e
memorizzare date, avvenimenti, contestualizzare, parzializzare o
generalizzare, a seconda dell'incombenza, servono conoscenze (mai
gratuite ) di elementi di simbologie e numerologie, e quel qualcosa che
fa spaziare la mente, e che non tutti hanno; in conclusione posso
affermare che non è da tutti, nonostante l'impegno, diventare ( o
nascere) visioneris.
Serve un dono, se non lo si è ricevuto, è tutta fatica sprecata.
E' un dono, ma è anche una conquista.
E
siccome capiamo al volo, ci possiamo permettere, a volte, di essere
impulsivi, fermo restando che la regola del tre, per noi non esiste.
Maledette frasi pre confezionate.
Alla prima si perdona, alla seconda si ragiona, alla terza si bastona.
Ecco, ci sono cascato anche io.
Sappiamo essere anche pazienti, se il gioco vale la cosiddetta candela ( maledette frasi fatte !)
Per
noi, che abbiamo letto qualcosa circa la numerologia, ahimè estrapolata
da pratiche non certo popolaresche, ma elitarie, oserei dire
massoniche, vige la regola del sette.
Per
sei volte si subisce, si cerca di far capire che una certa frase dà
fastidio, che non la accettiamo, che non è elegante, nè pertinente, che
risulta ingombrantemente offensiva, e per chi non è almeno ischidadu,
viene in salita coglierne il significato intrinseco, o la portata
dirompente di quello che potrebbe generare.
In ogni caso, occhio alle date, ai simboli e ai numeri, per noi sono importanti, per voi non so.
E'
di qualche anno fa l'ingresso sul social blocca-persone e blocca-idee
che il più grande patriota sardo definiva "facebagassa" di un gruppo
denominato appunto "visioneris"
Nell'invitarvi
a visitarlo, per concludere vi scrivo la descrizione scusandomi per
l'immodestia voluta e dimostrata che fa parte integrante del mio io:
" Portateci un foglio bianco, lo segneremo con voi.
A volte per dire nero, è più conveniente dire grigio scuro, ma non è da noi.
Abbiamo letto molto, abbiamo assorbito con passione.
Ora è venuto il momento di trasmettere.
Di donare.
Ora per un foglio bianco, consegneremo un foglio segnato.
Segnato insieme, o se preferite, graffiato insieme.
Non
ci sfuggono i significati di lettere, parole, simboli, numeri, colori,
non ci sfugge il colore dell'aurea, non ci sfugge l'intensità che
ciascuno di noi emana, noi siamo noi.
Ma in questo sistema noi siamo eternamente schierati nel torto.
Ci
piace più il fucsia che l'indaco, ci piace più il giallo cromo che
l'ocra, ci piace mirare più a centoventi che a cento, è uno dei nostri
numerosi, dannatissimi limiti.
Ci
proviamo, ma quando vediamo gente plagiata dall'unica cosa che ci fa
andare in bestia, e cioè la sia pure incolpevole sudditanza alla cultura
schiavista della fetenzìa mondialista, è più forte di noi, sbottiamo,
scleriamo, il senso di giustizia innato porta anche a questi brutti
scherzi !
Il
fatto di essere visioneris ci porta a considerare come evidente la
malignità che impregna molte volte chi ci attacca, malignità spesso
gratuita, generata da sentito dire, o da loro limiti personali di
valutazione, o da pregiudizi e ipocrisie congenite, o leggerezza di
giudizio.
Non
so se a voi una frase detta o scritta, una parola usata al posto di
un'altra equivalente, un concetto espresso in maniera macchinoso vi
creino delle vibrazioni, (non lo so, ma mi piacerebbe saperlo), una
frase detta in un certo modo, ci rilascia spontaneamente sensazioni
anche contrastanti se espressa diversamente.
Sensazioni fondamentali per capire.
Siamo dentro il campo, voi non so.
Abbiamo
guardato attentamente, abbiamo letto con passione, cerchiamo di
immedesimarci in chi scrive o dice, cerchiamo di cogliere lo stato
d'animo, le motivazioni che lo spingono a scrivere una frase,
esattamente come la ha scritta , o pronunciata.
Voglio raccontarvi una storia realmente accaduta.
Ad un grafologo capitò in mano un manoscritto del fidanzato della figlia.
Gli bastarono venti secondi con quel foglio in mano, per capire che il futuro genero, sarebbe stato deleterio per la figlia.
Comunicò le risultanze delle sue conclusioni alla figlia, implorandola di abbandonare il fidanzato.
Lei
non ne volle sapere, ebbene, trascorsero appena pochi mesi, e i due si
lasciarono, lei aveva capito che la velocissima analisi grafologica del
genitore era corretta, inappuntabile.
Così siamo noi, ci bastano due righe scritte o una frase sentita, per capire quante miserie circolino indisturbate.
Se ti riconosci come visioneri, stai con noi.
Graffiamo insieme quel foglio bianco."
:Mariano-Abis:
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