Coraggio, non farti pignorare.
Non solo pigiare tasti sul computer.
Non solo fare gli eroi sui social.
Non obbligatoriamente essere soddisfatti di qualche mi praxidi per una frase ad effetto.
A volte qualche disinformato mi chiede con aria indagatrice: e tu cosa hai fatto finora?
Rispondo
in genere: quasi niente, per ora, ma ho intenzione di impegnarmi, e
lui, rassicurato da quella frase, capisce che può spingersi ben oltre.
Lo
lascio esprimere, e se è sardo, alla fine ne esco così: la tua faccia
mi è nuova, non ti ho mai visto ad una manifestazione, ad un presidio,
di fronte ad equitalia o alla banca d’italia, mai durante un blocco di
aste giudiziarie e pignoramenti, a dare supporto ad un patriota in
carcere, a quel punto perde parte della sua baldanza, ma non tutta, e
allora ricorda quando studiava a Cagliari, o a Sassari , o a Banari, nel
mille non c’è vento, quel giorno famoso nel quale si era sentito un
eroe, a sventolare una bandiera che gli era stata messa in mano da uno
più furbo di lui, o scandire uno stupido slogan che parlava di potere al
popolo, abbasso il ministro dell’istruzione, e compagni tutti uniti si
vince, el pueblo unido jamas serà vencido, oppure con la sciarpa rossa
al collo fregata alla sorella, forse sveglia quanto lui, o forse anche
meno.
E
per un giorno, per qualche ora, combattuto tra il fare l’eroe per una
volta, e timoroso dei manganelli della polizia, gridava forte al centro
del corteo, ben protetto dai compagni, pronto a smettere di gridare e
utilizzare la fuga come unica risorsa in caso di problemi.
Questi
personaggi assomigliano molto ai seimila disperati sardi sotto minaccia
di pignoramenti, che non si muovono nemmeno quando il fuoco che li
metterà in mezzo ad una strada sta loro pizzicando i piedi.
Ormai rassegnati ad una vita invivibile, si fanno pignorare persino i figli senza lottare.
Eppure se sapessero che esiste un metodo per evitare tutto ciò, forse non ne approfitterebbero ugualmente. E quel metodo esiste.
Basta sottrarre case e aziende alle grinfie dello stato, metodi ne esistono alcuni.
Se
il tutto viene fatto in maniera corretta lo stato italiano non può
entrare in ambienti che non sono più sotto la sua giurisdizione.
Tutto questo è talmente semplice che si stenta a credere che sia fattibile.
Ciò
non vuol dire che lo stato colonialista si rassegni a perdere, non ci
sono riscontri al riguardo, ma nel caso che invadesse quegli ambienti,
sarebbe come una dichiarazione di guerra a tutta la Nazione Sarda.
Coraggio, non farti pignorare.
:Mariano-Abis:
TUTTO TACE AL 1° Febbraio 2015
Sono
trascorsi 10 giorni esatti dal giorno in cui una famiglia sarda, di
Arborea, composta da due anziani, figli e nipoti sono stati
letteralmente sbattuti in mezzo alla strada per eseguire il compimento
degli atti di un pignoramento.
Tralascio
volutamente di esporre chi e perché ha voluto "rapinare" quella casa e
quell'azienda, in quanto persone ormai fin troppo note nell'ambiente dei
pignoramenti; farò invece cenno alle modalità con le quali il
pignoramento è avvenuto.
Fin
dalle prime luci dell'alba del 22 Gennaio u. s., le forze di polizia
(carabinieri-polizia di stato-corpo forestale sardo-vigili del fuoco),
hanno circondato l'azienda e la casa dove dimoravano la famiglia Spanu.
Ad
un certo momento entrano in azione i diversi corpi di polizia e
iniziano, più che l'allontanamento degli Spanu e dei presidianti, una
vera e propria mattanza: dal principio manganellate a donne e uomini,
sfondamento a colpi di mazza degli infissi e ... ma questo compreso
l'epilogo e le modalità, le conoscete già.
Tutti ormai avete preso coscienza dell'ignominia di cui tutti si sono resi colpevoli in tutta quella vicenda.
Ma ... l'ignominia maggiore di cui si sta rendendo colpevole è
quella
di tutta la classe politica e dirigenziale regionale, compresi tutti i
parlamentari sardi che siedono nel parlamento italiano.
Ad
oggi costoro, tacciono ... tacciono al punto che dal fragore, i timpani
dei sardi stanno per esplodere, quelli degli Spanu sono già esplosi e
anche quelli di chi in questi giorni, ore, stanno per subirne la
medesima sorte.
Quanto scalpore, state facendo!
Scalpore dato dalla vostra incapacità o dalla premeditazione di non volervi occupare della società Sarda?
Sono
fermamente convinto che siano entrambi le componenti, infatti, ormai è
sempre più chiaro che siete gli impiegatucci (con tutto il rispetto per
gli impiegati), dello stato italiano e non i rappresentanti chiamati dal
popolo Sardo a rappresentarli.
Conosco
alcuni di Voi e so che cosa direte dopo aver letto e vi rispondo: sono
un semplice, umile Sardo, sensibile ai problemi che oggi affliggono
tutta la Sardegna che per il solo fatto di aver generato queste parole,
sa di aver fatto molto più di Voi messi assieme negli ultimi 20-30 anni;
Voi infatti, l'unica cosa che sapete produrre oltre al vostro lauto
stipendio, una sempre rinnovata arte oratoria ingannatrice che sfoggiate
sempre e solo ad ogni consultazione elettorale italica.
Sistemate
qualche parente, forse qualche amico, vi organizzate la opportuna
visibilità ed ecco che avete appagato i vostri istinti, felici di aver
fatto i compiti obbedendo così agli ordini di roma.
Del
fatto che la Sardegna è la regione più povera; che è militarizzata più
che in tutto il resto d'europa con annesso inquinamento; che abbiamo
industrie che hanno e continuano a depauperare inquinando territori e
falde; che in tutta la sardegna sono in atto oltre 6000 pignoramenti e
... devo continuare? Ma no, Voi tutto questo lo sapete benissimo!
Avete tirato la corda fino all'inverosimile, che cosa vi aspettate ancora dai Sardi? Specie alle prossime consultazioni?
Menzione
va fatta anche per stampa e le televisioni Sarde: con loro è
indispensabile complimentarsi per aver dato largo spazio all'evento di
Arborea.
Il
TG che è durato di più non è andato oltre i 45 secondi, in linea quindi
con quella stampa (la maggior parte) in assonanza perfetta con il bieco
mondialismo. Complimenti anche a Voi per aver dato così ampio spazio
alla famiglia Spanu e a quanti lì si trovavano per difenderla che pure
qualcosa da dire forse ce l'avevano!
Sento forte però, richiamare tutto il popolo Sardo!
Lo
chiamo in causa in quanto maggiore artefice e responsabile del proprio
degrado sociale, civile e politico di tutta la nostra isola; infatti, se
coloro che ho menzionato hanno una parte di responsabilità, il popolo
invece ne ha la maggior parte: in primo luogo perché li vota ed in
secondo luogo perché li lascia fare senza ribellarsi!
Cari compatrioti, i veri dormienti siamo NOI!
Noi,
non amiamo più la nostra terra madre; noi non ci amiamo più o almeno
non abbastanza; non amiamo i nostri figli, i nostri genitori, i nostri
fratelli, i nostri vicini, il nostro paese ... non ci amiamo più perché
non amiamo il nostro onore, le nostre radici ... tutto, tutto ci lascia
indifferenti!
Ci
lasciano indifferenti le scie chimiche, gli anziani che vivono nella
migliore delle ipotesi con 500 euro al mese, in nostri figli costretti
ad emigrare!
Che cosa deve accadere perché possiamo finalmente raddrizzare le schiene?
E'
tutto nelle nostre mani, tutto dipende da noi, possiamo scegliere tra
la libertà e la schiavitù; tra lo stare comodamente a casa o scendere in
piazza; tra ... il tacere o l'urlare: LIBERTA'.
Domenico Loche Paba
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