La scuola
testo di :Mariano-Abis:
La scuola come effettivamente è.
La
scuola, fin dai primissimi anni ti insegna ad essere ordinato, perchè
il disordine genera intoppi, ti fa imparare a memoria filastrocche e
poesie, senza che tu possa modificarle, ti insegna un certo tipo di
rispetto, perchè dire ciò che si pensa veramente genera dissidi, tende
ad inquadrarti perchè chi non è conforme diventerà pericoloso, ti
insegna a pensare a quali potrebbero essere le conseguenze prima di
parlare sinceramente, ti prepara ad una vita di obbedienza, perchè il
disobbediente non piace al potere, ti insegna la storia, come è stata
scritta dal potere, ti descrive i sovversivi e i rivoltosi come
criminali, a meno che non abbiano combattuto per generare la società
attuale, in quel caso sono descritti come eroi, ti tarpa la creatività e
la personalizzazione, ti vorrebbe vedere conforme agli altri compagni,
tutti livellati verso il basso, ti insegna concetti che possono essere
trovati altrove.
Ti
insegna la lingua ufficiale a scapito di quelle del tuo popolo, ti
mette in mano antologie con autori scelti da loro in base ai loro
criteri, ti punisce quando esprimi pareri contrari ai loro insegnamenti,
ti punisce quando sei troppo vispo, ti insegna l'ubbidienza verso il
suo ordinamento statale e per la sua religione ufficiale, vorrebbe
appiattire tutti allo stesso livello culturale.
I
geni, i creativi e i coraggiosi non sono tollerati, contrasta
particolarismi e specificità, esalta concetti mondialisti e
globalizzanti, ti prepara ad una vita di sudditanza fisica e culturale,
reprime i tuoi slanci, ti infarcisce la mente di concetti, ti indica
quale è il bene, e quale è il male, ti convince del valore superiore del
denaro, contrasta i tuoi particolarismi.
La scuola come dovrebbe essere.
dovrebbe
favorire il coraggio, esaltare le tue caratteristiche, il corretto
ragionamento, le tue qualità, le tue inclinazioni, la tua personalità,
il tuo bisogno di libertà, il confronto leale, non dovrebbe perdere
tempo ad insegnare materie che possono essere trovate su altre fonti,
specie se non conformi al pensiero dominante, non dovrebbe contrastare
la tua capacità di discernimento, i tuoi slanci creativi, la tua
personale ricerca in qualsiasi campo, la tua voglia di giustizia,
dovrebbe invitarti a considerare i vantaggi che un corretto concetto di
bene comune potrebbe portare alla società, ti dovrebbe far giocare,
prediligendo giochi creativi, stimolanti, o che abbiano bisogno di
sviluppare ragionamenti, dovrebbe fare di te un uomo o una donna liberi,
e non un cittadino, non un suddito consenziente.
Ogni
singolo individuo, fin dall'atto della sua nascita, dovrà essere messo
nelle condizioni di poter ragionare autonomamente, abbandonando
imposizioni culturali che gli sono estranee, potrà così sviluppare la
sua personalità senza condizionamenti.
Le
scuole non saranno più enti che impongono concetti, ma istituzioni che
insegnano unicamente come razionalizzare ragionamenti, che consentono di
ampliare la naturale voglia di conoscenza, uno strumento di promozione
umanistica, uno strumento che consente il libero esercizio per auto
plasmare la personalità di ciascun individuo.
Riguardo
all'attuale sistema scolastico ci sarebbe tanto da dire, sono decenni
che affermiamo che la scuola era ed è puro nozionismo, uno scimmiottare
frasi sentite da altri, e mai una reale spinta a rendere libera la
sensibilità del piccolo scolaro, la poesia imparata a memoria va bene,
per questo sistema, ma non va bene innescare processi logici che
invoglino a ragionare in totale libertà di pensiero, ad imparare a
costruire percorsi mentali personali, non condizionati dall'ambiente
conforme, imparare a decidere in maniera autonoma quale via percorrere
di fronte ad un bivio, costruirsi in definiva una personalità scevra da
condizionamenti, tutto questo per il potere è pericoloso, formare un
popolo non conforme ai loro indirizzi, è pericoloso, basti vedere in
quale modo truffaldino ci viene raccontata la storia, o quali autori
vengono inseriti tra le antologie.
Cosa dire dello scandaloso insegnamento della storia come se avessero rilevanza solo gli stati e i potenti, mai le genti.
Cosa
dire dell'oscuramento dell'Antica Civiltà Sarda madre di tutte le
civiltà occidentali, cosa dire del fatto che secondo la scuola il mondo
occidentale ha radici judaico-cristiane, e non già sardiane?
Cosa
dire quando si impone la lingua ufficiale a scapito delle varie lingue
antiche, a scapito delle lingue nazionali, operazione di stampo
centralista mondializzante.
Scolari e studenti intruppati per il bene del sistema, mai per l'elevazione di ciascuno.
A
partire dai primissimi anni della seconda decade del terzo millennio
sono stato incaricato dalla più importante istituzione identitaria sarda
ad interessarmi e pianificare il futuro assetto della scuola una volta
raggiunta la libertà da parte della Nazione Sarda, finalmente Stato.
Compito
gravoso ed esaltante, impegnarci a liberare la nostra nazione senza
pianificare i vari aspetti che lo stato deve necessariamente
considerare, sarebbe operazione dannosa oltre che inutile.
Espletata questa premessa mi dedico a esprimere il mio parere sulla futura scuola dei sardi.
Non
so da quale parola sia derivato questo termine, se greco o latino, non
sto ad indagare, anche perchè cercherò di esprimere concetti, piuttosto
che affermazioni più o meno condivise ( della qual cosa esprimo il mio
parere personalissimo , suscettibile di modifiche anche corpose ).
Bene,
premesso che l'altra parola, "istruzione" non suscita in me particolari
segni di benevolenza, perchè mi sembra una imposizione di idee, vado ad
esprimere il mio parere.
Penso
che allo stato attuale delle cose, la scuola, fin dai primi anni , sia
indirizzata a plasmare il carattere degli alunni, e convogliare concetti
verso obiettivi funzionali a una società che non sopporta
particolarismi, non incontra i miei favori. Immagino una scuola diversa
da quella attuale, pur tenendo valide le classiche materie di
insegnamento, i ragazzi dovrebbero si, avere presenti, che so, i
processi storici che hanno generato avvenimenti, o trasformazioni
geografiche generate da tali avvenimenti, ma le conclusioni a cui
l'alunno deve arrivare, devono essere valutate da se stesso e non
imposte dall'insegnante.
Ci
si può arrivare in due maniere, o secondo la sua sensibilità, o
seguendo ragionamenti collettivi dei suoi compagni e insegnante, che
però non deve assolutamente indirizzare in alcun modo verso conclusioni
di comodo, o convenzionali.
Stiamo parlando di una materia che è sempre stata usata dal potere per inculcare concetti, per indirizzare
Non vorremmo in alcun modo condizionare le conclusioni degli alunni.
Come lo possiamo evitare?
Semplice,
basta non fornire loro alcun supporto da seguire, ma costringerli ad
informarsi autonomamente in un ambito dove acquisire informazioni è la
cosa più semplice che esiste, diverse fonti di informazione
consentiranno loro più di un confronto, sperando che le conclusioni
siano abbastanza condivise.
Se
invece si parla di matematica, allora il discorso si fa più complesso,
perchè soggetto a regole fisse, ma in quella materia l'insegnante
dovrebbe favorire processi logici, e arrivare a conclusioni partecipate
con gli alunni.
Mai
imporre niente, nessuna forzatura , nemmeno in questa materia che
sembrerebbe "ingessata", gli alunni dovrebbero arrivare alle soluzioni
ragionando sia autonomamente che possibilmente in maniera collettiva.
Per
arrivare a conclusioni logiche, non è indispensabile conoscere regole
fisse a memoria, quelle si potrebbero trovare in appositi prontuari,
mentre invece è indispensabile innescare tali processi, con attività che
esulano dalla semplice matematica e da assemblare numeri e formule; per
esempio, con attività o giochi che abbiano bisogno di elaborazioni
mentali per essere risolti.
Mi
viene spontaneo pensare, dato che sono istruttore federale, che un
gioco funzionale a sviluppare questi processi, possa essere il gioco
degli scacchi, ma ne esistono tanti altri.
Particolare
importanza darei alla conoscenza delle scienze, anche in questo caso,
le conclusioni dovrebbero scaturire da ragionamenti, dopo che sono state
illustrate le regole generali di processi naturali, fatto questo
processo nozionistico, l'insegnamento non dovrebbe essere distribuire
certezze , ma invogliare l'alunno a confrontarsi con i compagni e
l'insegnante per trovare insieme le giuste soluzioni.
Nelle
materie scientifiche dovrebbe essere prediletta la logica, piuttosto
che l'acquisizione di regole predeterminate, certo, questo inizialmente
porterà sicuramente ad allungare i tempi, ma è fondamentale che tutto
quello che può essere raggiunto con la logica , non venga raggiunto in
altre maniere. Non mancherà il tempo , dato che questi metodi dovrebbero
essere fortemente rilassanti in quanto partecipativi, e l'attenzione
dei ragazzi potrà non subire cali in quanto i dati che dovranno
immagazzinare saranno ridotti in confronto alla visione classica che
abbiamo della scuola.
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