2042, Il popolo blu.
Racconto di :Mariano-Abis:
2042, Il popolo blu.
«Cento
bisavoli prima del bisavolo mio, nella Sardegna, raccontano gli
antichi, sono venuti gli uomini del pianeta blu, a pelle blu e liscia
che pareva di porcellana, con un corpo che pareva pieno di aria, ma non
era di aria ma trasparente come una vetrina, che non era possibile
toccarli se uno non voleva essere fulminato all’istante. Dicono gli
antichi che erano uomini di alta statura, con la faccia uguale alle
statue di bronzo e di pietra che ricordano questa venuta».
E si racconta che dalla Sardegna non se ne sono mai andati.
E
si racconta che osservano il popolo sardo e generalmente non
intervengono nè per aiutare, nè per osteggiare, questo comportamento
neutro è durato svariati millenni.
Si
racconta che venti anni fa qualcuno pagato dalle oligarchie che bene
non vuole al genere umano, ha tentato di rinchiudere una parte del
popolo sardo, quello disubbidiente, che aveva capito l'imbroglio, nel
territorio isolano senza alcuna possibilità di lasciare l'isola.
Un po' come era successo tanto tempo prima agli indiani d'America.
Solo
qualcuno poteva uscire, qualcuno ubbidiente che sosteneva il sistema,
ma questa gente che poteva lasciare la Sardegna aveva perso parte della
sua umanità, e certamente la propria anima.
Si
racconta che queste disgrazie che misero il popolo sardo più evoluto
nell'impossibilità di viaggiare intenerì il popolo blu, che attenti
osservatori, ma soprattutto viaggiatori lo sono dall'eternità.
Nel
corso del tempo nell'isola restarono solo coloro che a causa di decreti
cervellotici del sistema non potevano lasciarla, mentre la restante
parte di popolazione, la più numerosa, lasciò l'isola per sempre.
Al
centro esatto della Sardegna si trovava e si trova un sito che con le
sue energie che sprigiona ha cadenzato la storia del popolo sardo.
Quel sito venne costruito dai viaggiatori blu.
Ma
il tempo e l'incuria degli uomini stravolse la disposizione dei
megaliti presenti, la nazione sarda che nei millenni precedenti era la
più evoluta di tutto il pianeta, perse la rilevanza che ha sempre avuto
nell'antichità, venne assoggettata a vari invasori, e quando a capo
dell'ultimo stato invasore si stabilirono esseri che avevamo perso del
tutto la loro umanità, il popolo blu infine decise di intervenire.
Come
azione preliminare in un nanosecondo ristabilirono l'esatta posizione
dei megaliti, l'isola di concerto venne investita di una forte e
benefica energia immediata.
La gente aveva capito, e mise in atto una strategia che risultò vincente.
Si
comportava come se l'invasore non fosse presente in terra sarda, e da
quel momento in poi gli creò tanti di quei problemi che questi decise
che non valeva la pena restare in un'isola abitata da gente che teneva
tutte le risorse solo per sé, senza concedere niente allo stato
colonizzatore.
L'esercito
invasore che controllava quello che non poteva essere controllato
lasciò per sempre il suolo sardo, che tornò definitivamente nelle mani
dei veri sardi che in pochi anni si erano liberati prima dei conterranei
che non avevano creduto alla resurrezione di tutto un popolo, e dopo
dal colonizzatore venuto dall'est.
E il popolo blu veglia ancora oggi sul popolo che per primo li ha accolti.
:Mariano-Abis:
Nessun commento:
Posta un commento