Vento di sardegna
Il vento che piega le querce mi porta i lamenti della mia gente, il maestrale mi porta la nenia scaturita dalla sofferenza della mia nazione contadina e pastorale.
Il libeccio mi porta suoni e voci che provengono dalla città meno sarda che esista, contrada comandata da finti manager, arrampicatori, faccendieri, ignobli politicanti e ladri in giacca e cravatta. Il vento dell'est mi porta odori di mirto e uranio e torio, mi porta il lamento di una mamma che piange il suo piccolo ucciso come un agnello sacrificale da radiazioni malefiche e inutili. Il vento sulcitano mi porta suoni di guerra, suoni di una inutile guerra, una guerra combattuta in sfregio agli indifesi di tutto il mondo, voglio continuare a vivere in questa terra NONOSTANTE, voglio combattere per la mia madre terra NONOSTANTE. Non ho paura del sacrificio, se ciò sarà utile alla mia gente, NONOSTANTE.
NONOSTANTE la mia gente, inetta, ignava, e rassegnata. Il vento soffia forte sulla nostra terra, e ci porta tutte le nefandezze del mondo, e tanta malvagità, e ci invoglia allo scoramento, lo conosco, come lo conosci tu, ma anche le nostre parole scritte viaggiano, e si fermano, agiscono, e proseguono, dappertutto invadono; inondiamo di parole sagge il mondo e la nostra isola, di parole ribelli, non distruggiamo ancora le nostre tastiere, perché finchè le usiamo contro di LORO, i nostri messaggi sono come le frecce di ossidiana ... fanno crepare il nemico lentamente ... molto lentamente.
;Mariano-Abis:
https://jolao77.blogspot.com/2016/04/poesia-le-radici-dellumanita.html
https://jolao77.blogspot.com/2015/04/spegniamo-gli-illuminati.html
https://jolao77.blogspot.com/2015/10/il-calore-della-mia-nazione.html
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